Non avrebbe mai pensato di ritornare in quei posti, eppure, era lì, avvolto nel denso fumo e nell'odore di alcool e di profumi eccessivi.
Abilmente giocava con il suo bicchiere di brandy, osservando la partita di biliardo in corso. L'avversario del tizio baffuto era proprio uno sciocco, farsi fregare in modo così semplice, degno gioco del più grande degli imbroglioni.
Si chiedeva ancora perché fosse lì mentre prendeva un grande sorso dal bicchiere.
Per anni non aveva voluto ascendere e di conseguenza non aveva mai indagato su come fare.
Molti di quelli ascesi avevano frequentato quella grande residenza dove stava camminando e, da grandi esibizionisti e assetati di fama, avevano lasciato testimonianza delle loro imprese per ascendere. Ora, a Taehyung, sembrava esagerato chiamarle imprese, dopotutto erano azione con il fine di aggiustare i propri tornaconti e, che, spesso, non erano così nobili.Non tutte le anime passavano per quelle residenze. Dopo aver appreso da semplici voci il modo di ascendere non si accingevano ad avventurarsi in certi posti. E finora aveva più o meno fatto così; aveva visitato tante piccole casette quando era annoiato ma non gli era mai balenato per la mente di partecipare alle grandi serate organizzate in una delle più grandi ville. Si asteneva da quelle manifestazioni di vita sociale.
In vita non certo era stato un animale da festa ma nemmeno uno che rimaneva entro le quattro mura di casa. Si divertiva alle feste di paese, si fermava a chiacchierare con i suoi amici dopo la messa della domenica e partecipava anche al raduno mensile dei migliori frequentatori della biblioteca.
Nulla l'aveva mai spinto a varcare quella grande porta di abete tutto in tiro. Indossava uno tra i migliori completi, quello di raso lucido, aveva acconciato i capelli in morbidi ricci tanto che se fosse stato biondo sarebbe stato simile ad un cherubino, le sue labbra erano più rosee di un vivente e i suoi occhi scintillavano di azzurro grazie alle lenti a contatto colorate. Non per vantarsi ma era veramente bello quella sera.
Se c'era un lato di lui, che la morte aveva portato, che odiava di meno era il suo carisma.
Morendo era diventato consapevole del suo aspetto, che, inaspettatamente, aveva trovato sbalorditivo; dalla pelle abbronzata decorata dai nei graziosi agli occhi scuri lievemente irregolari tra loro, dalle linee perfette del naso al suo fisico slanciato. Questo suo fascino aveva imparato ad utilizzarlo, a sfruttarlo. Da ragazzo era dipendete da esso, era triste di essere considerato troppo magrolino per lavorare nei campi, troppo scuro di carnagione da somigliare ai figli dei contadini e strano per la forma degli occhi. Questa era la sua rivincita.In quel grande vociare ricordava solo una frase: Ti aiuterò! Tu ascenderai prima di compiere i centoventicinque anni di non-vita.
Quel ragazzino lo stava cambiando e lui ne aveva paura.
Per tanti anni non aveva accettato il cambiamento imposto dalla morte ed ora involontariamente ne stava subendo un altro. Il Taehyung di qualche anno prima mai avrebbe varcato quella porta, mai avrebbe conversato seduto ai piedi del letto di qualcuno, mai avrebbe parlato così apertamente e mai sarebbe stato così instabile sentimentalmente davanti a qualcuno.Eppure, appena Jungkook, o come ultimamente lo chiamava lui, Kook, gli aveva promesso il suo aiuto con quel suo modo di fare da sognatore credulone non aveva esitato a fare la sua parte. Quel giovane studente aveva il potere di farti credere che le mucche avessero le macchie rosa pastello e che cinguettassero. Aveva quella luce negli occhi, quella di chi crede ciecamente, di chi vorrebbe infondere quella positività a tutti, di chi ci sarebbe stato per te. Pian piano gli stava facendo credere che tutte le persone fossero come lui, buone.
Aveva in sé l'innocenza di un bambino e la forza di un soldato che aveva più volte visto le sue mani macchiate di sangue. Perseverava, Jungkook perseverava nel diffondere i suoi pensieri buoni e dolci. Era caduto, ma su un pavimento di sabbia, come quello dei parchi giochi, che aveva attutito il colpo. Non che la sua vita fosse più facile, era lui che si figurava quella distesa dorata e che non vedeva le sue ferite convinto che, continuando per la sua strada, si fossero marginate.
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𑁍Three o'clock𑁍 Taekook
أدب الهواةLa leggenda narra che il mondo dei vivi e dei morti si toccano allo scoccare delle ore tre. In una sera Jungkook inizia ad avere visioni di un giovane fantasma di nome Taehyung che senza volerlo entrerà a far parte della sua vita che stava iniziando...