I genitori di Jungkook partirono pochi giorni dopo, non volevano recare troppo disturbo al loro figlioletto.
In quei giorni Namjoon sarebbe passato per casa sua per parlare un po'. Stavolta era stato il turno di Taehyung per essere paranoico fino alla sfinimento dell'altro.
«E se non riuscissi ad aiutarlo? Credi che possa veramente fare qualcosa di utile per lui.» gli chiese per l'ennesima volta prima dell'arrivo dell'azzurro.
A tutte quelle domande il corvino cercava sempre di rassicurarlo e di farlo sentire al sicuro poiché non c'era nulla da temere. I primi incontri erano stati i più strani senza ombra di dubbio ma una chiacchiera in più, un problema in meno e più soluzioni avevano rotto l'imbarazzo iniziale.
Namjoon gli aveva raccontato che l'unica cosa in cui poteva aiutarlo Taehyung era la situazione della sorella. La guerra con suo zio aveva detto di riuscire a gestirla ma questa era un tassello fondamentale. Su carta il tutore legale risultava essere suo zio, non si sarebbe mai macchiato la reputazione, e Namjoon dal canto suo sapeva che se avesse mosso accusa contro di lui si sarebbe dovuto confrontare con una schiera di avvocati inattaccabili.
L'azzurro era fin troppo realista per credere che degli studenti e un fantasma avrebbero potuto spuntarla contro quell'uomo ma era più ottimista sulla faccenda della sorella.
Quel giorno si sarebbero incontrati per la prima volta. Sperava che qualche chiacchiera l'avrebbe resa più allegra.
Jungkook che aveva una lunga carriera da babysitter alle spalle si era prevenuto ed era andato a comprare ciò che potesse piacere ad una ragazzina di tredici anni. Con l'aiuto di Taehyung aveva scelto il regalo per Natale e la carta per il pacchetto, inoltre aveva comprato qualche snack in più e preso qualche bibita frizzante così da poter offrire qualcos'altro oltre che il solito tè.
«Jungkook, credi che vada bene vestito così?» gli chiese Taehyung. Si era impegnato per non mettere uno dei suoi soliti completi eleganti per non sembrare così stralunato. Indossava un jeans nero che scendeva dritto e, data la mancanza di capi d'abbigliamento moderni come felpe e t-shirt nel suo armadio, aveva scelto un maglione ampio verde bottiglia.
«Kim Taehyung con un jeans, attenzioni signori credo di star sognando.» lo prese in giro il corvino che però adorava come il taglio moderno dei vestiti vestiva su Taehyung.
Alla faccia corrucciata dell'altro disse: «Sto solo scheranzo, stai molto bene, il verde ti dona.»
Ma in fondo quale colore non gli stava divinamente? Quel fantasma avrebbe potuto fare invidia a qualsiasi modello sul pianeta Terra.
Pochi minuti dopo il suono del campanello ridestò Jungkook dal suo stato di trance. Fissare troppo l'altro mentre si sistemava davanti allo specchio non andava bene.
Anche quando rispondeva alle sue domande o semplicemente facevano conversazione lui restava a bocca aperta.Aprì a Namjoon ed alla sua sorellina.
Non era molto alta ma era magra, aveva gli occhi scuri come quelli di un drago, molto simili a quelli del fratello, i capelli erano lisci di un castano molto scuro.
«Su saluta.» la incitò Namjoon.
«Ciao... Io sono Kim Hajoon.»
«È un piacere fare la tua conoscenza io sono Jeon Jungkook, un amico di tuo fratello.»
Hajoon non aveva ben capito perchè oggi sarebbe dovuta andare a casa dell'amico di suo fratello ma lui le aveva detto che erano brave persone e lei si fidava.
Namjoon era sempre stato il fratello migliore del mondo, quasi un secondo papà. Faceva il possibile per non farle mancare nulla che fosse un libro o il lucidalabbra che spopolava tra le ragazze della sua età.
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𑁍Three o'clock𑁍 Taekook
FanficLa leggenda narra che il mondo dei vivi e dei morti si toccano allo scoccare delle ore tre. In una sera Jungkook inizia ad avere visioni di un giovane fantasma di nome Taehyung che senza volerlo entrerà a far parte della sua vita che stava iniziando...