𝟏.

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Il sole splendeva nel cielo terso e una brezza leggera muoveva le foglie degli alberi.

Tutto era perfetto e in armonia in Paradiso.
Dio aveva appena finito di creare l'ultimo angelo, Aziraphale, e dopo il lungo lavoro aveva deciso di riposarsi e pensare al prossimo progetto.

◇◇◇

Come sono belle le creazioni della Signora, pensò Aziraphale, un angelo bellissimo con occhi blu e lunghi capelli bianchi.

Passeggiava estasiata tra i vari esemplari di fiori, annusandoli uno ad uno. Ogni tanto volgeva lo sguardo in alto, per ammirare le folte chiome degli alberi. Amava la natura immensamente, soprattutto i fiori. Ogni tanto se ne metteva qualcuno tra i capelli.

Aziraphale era molto bella. Tutti gli angeli lo erano, era nella loro natura. Lei però era davvero l'angelo più bello di tutti: aveva un viso dai lineamenti dolci e un sorriso che trasmetteva serenità a chiunque. Era un angelo molto solare e socievole. Le piaceva parlare con gli altri suoi compagni e dare loro consigli.

Gli altri angeli provavano molto affetto nei suoi confronti, perché era la più piccola. Soprattutto l'arcangelo Gabriele. Oh, lui la adorava.

Gli arcangeli, superiori agli angeli, non si vedevano quasi mai in giro. Questo perché erano molto indaffarati. Gabriele però era molto affezionato ad Aziraphale: il loro rapporto era come quello tra un fratello maggiore e la sua sorellina. Gabriele era stato uno dei primi ad essere stato creato e perciò era uno dei più vecchi. L'arcangelo spesso si faceva vedere soltanto per far visita al piccolo angelo, e al suo passaggio tutti gli altri angeli chinavano leggermente il capo, in segno di rispetto.

«Aziraphale.»

L'angelo riconobbe subito la voce e si voltò, sorridente.

«Gabriele!» esclamò, avvicinandosi a lui e abbassando un po' la testa.

Era l'unico tra i sette arcangeli che lei avesse mai visto e per questo si riteneva speciale.

«Suvvia, non è necessario chinare il capo!»

L'angelo alzò dunque la testa e lo guardò, mentre Gabriele divertito le accarezzava i capelli bianchi.

«Cosa ti porta qui?»

«Aziraphale, me lo chiedi ogni volta e ogni volta ti dico la stessa cosa. Lo sai che vengo qui solo per vedere come stai e per parlare con te. Non posso far visita al mio angelo preferito?»

«Oh, certo che puoi! È solo che non capisco perchè io sia la tua preferita, non ho nulla di speciale.»

«Tu, mia cara, sei speciale per me.»

Ci fu una breve pausa.

«Sembra che Dio abbia un'idea in mente.» continuò l'arcangelo, cambiando argomento.

«Ovvero?»

«Si dice che voglia creare un nuovo pianeta. Vuole iniziare il suo progetto creando un giardino simile al Paradiso. Sarà meglio però non speculare troppo.» spiegò Gabriele, osservando un fiore accanto a lui.

«Sembra magnifico. Non vedo l'ora di ammirare la sua opera. Sono certa che verrà fuori perfetta, come tutto ciò che ha creato fin'ora.»

In quel momento i due non erano propriamente da soli, anche se credevano di esserlo. Poco più distante da loro, un altro arcangelo aveva deciso di apparire. Era un arcangelo dagli occhi verdi e dai lunghi capelli rossi: Raffaele. Gli angeli, quando egli apparve, lo salutarono rispettosi.

Il rosso stava camminando sereno, illuminato dai raggi del sole, quando il suo sguardo si posò su Gabriele e un altro angelo con cui stava parlando.

E quell'angelo dai capelli bianchi, chi è?

𝐋𝐄𝐆𝐀𝐓𝐈 𝐏𝐄𝐑 𝐒𝐄𝐌𝐏𝐑𝐄 | 𝐆𝐎𝐎𝐃 𝐎𝐌𝐄𝐍𝐒 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora