27 Rapita

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(Avvertenza: linguaggio esplicito) 

Kaori

Mi svegliai con un fastidioso mal di testa, mi sollevai sul letto e aprendo pian piano gli occhi mi resi conto che c'era qualcosa che non andava:  non ero nella royal suite anzi dal design della stanza mi stava venendo il dubbio che non fossi più alla Spiaggia. Indossavo una vestaglia di seta bordeaux e da sotto un vestitino da notte rosso anch'esso e avevo ai piedi un paio di ballerine nere.

- Ma dove diavolo? - dissi alzandomi avvicinandomi alla finestra della stanza ed una volta li ebbi la conferma del mio dubbio giacché all'esterno avevo la vista di varie case e non più della piscina della Spiaggia

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- Ma dove diavolo? - dissi alzandomi avvicinandomi alla finestra della stanza ed una volta li ebbi la conferma del mio dubbio giacché all'esterno avevo la vista di varie case e non più della piscina della Spiaggia.

- Oh sei sveglia. -

Mi voltai trovandomi Shin alle spalle con in mano un vassoio con della roba da mangiare e sebbene la testa mi stava martellando come se avessi bevuto avevo ben chiara la situazione:

Mi aveva rapita.

Mi misi sulla difensiva pronta ad afferrare il vaso sul tavolo che avevo accanto per lanciarglielo contro ma come se nulla fosse posò il vassoio su di un altro tavolino vicino al letto.

- Mangia e prendi la medicina che ti ho portato, avrai un gran mal di testa immagino . Ti aspetto di sotto. - mi dice e senza dirmi altro se ne va lasciandomi sola.

Mi avvicinai al vassoio mentre con orrore e ribrezzo nella mia mente riapparve la scena di lui con me nella doccia, poi mi guardai di nuovo il corpo: Dove ha preso questi vestiti? Dannato maiale pervertito! non solo mi si è presentato alle spalle mentre ero in doccia come uno stupratore mi ha pure messo questi addosso!

Anche se non avevo la minima voglia di mangiare, la testa mi faceva troppo male e cosi mangiai due biscotti giusto per poter prendere l'aspirina che aveva lasciato all'interno del blister per darmi conferma che fosse davvero lei. Dato che non avevo altro da indossare, rinunciai all'idea di cambiarmi e scesi per affrontarlo, non eravamo alla Spiaggia ma nemmeno in un palazzo, era una comune casa.

Scesi le scale e lo trovai nel salotto seduto su di una poltrona.

- Va meglio ora? - mi domanda sorridendomi come se nulla fosse e la cosa mi irritò parecchio. Non gli risposi ma lo fissavo con un espressione furiosa mentre tenendomi sempre a debita distanza girai attorno al divano a " L" fermandomi alla fine dell'isola.  Lui sospirò notando la mia chiara ostilità e si alzò mettendosi le mani nelle tasche dei jeans neri fissandomi con un espressione da sexy bad boy. 

- Hai intenzione di tenermi il muso per tutto il tempo? - mi fa con tono irritato.  

Come osava fare l'offeso? 

- Dovrei sorridere secondo te? - gli domando irritata.

- Beh sei ancora viva forse dovresti - mi risponde lui sempre con quella dannata espressione che mi faceva venere voglia di picchiarlo. 

Innamorata di un demone // NiragiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora