6. Un po' di te e un po' di me.

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<<Dopo il sesso più bello del mondo ho rovinato tutto! Bea avresti dovuto vedere i suoi occhi glaciali mentre mi ha aperto la porta...sono stata una stupida.>> sbuffo arricciando il naso.
<<Jasmine anche se fosse? Non fasciarti la testa, da come lo hai descritto non mi sembra volesse una storia d'amore quindi anche se è finita così che ti frega? Vi siete dati ciò che volevate ed ora ognuno per la propria strada.>>
<<Si ma abita alla porta accanto! E poi lo sai come sono fatta, mi dispiace quando la gente viene ferita pensa come mi senta ora ad aver procurato io un dispiacere.>>
<<Senti Jas, questo Liam mi sembra tutto tranne che un uomo che possa dispiacersi per questo tipo di cose. Ora torna a lavoro che la pausa è finita, pago io, corri prima che ti licenziano!>>
<<Si, ci sentiamo dopo.>>

Oggi il tempo non passa mai. Sono ancora le sedici e trenta e sembrano le otto di sera, il campanellino della porta che si apre mi distoglie dai conti settimanali ed una donna sui venticinque anni vestita di tutto punto entra in negozio.
<<Buonasera, per caso vendete anche choker di pelle?>>
La ragazza non è molto alta, ha un fisico da urlo e un viso troppo truccato per riconoscerla meglio ma mi sembra di averla già vista.
<<Si certo. Venga con me, gliene mostro alcuni.>>
Il ticchettio dei suoi tacchi a spillo mi segue attento fino alla dispensa dei choker.
<<Eccoli, questi sono i modelli in pelle che sono rimasti.>>
<<Mhmh>> annuisce e con i polpastrelli ne accarezza qualcuno fino a soffermarsi su uno in particolare.
<<Io opterei per questo ma non scelgo io, sta arrivando una persa fra poco.>>
<<Una sua amica?>>
<<No, il mio partner. >>
Che strano modo di chiamare il proprio fidanzato, per me il partner è quando nei film polizzeschi il commissario ha il suo braccio destro! Come Chloe ha il suo Lucifer anche se Tom Ellis potrebbe benissimo essere anche il mio di 'partner'.
<<Ah, va bene...vado un momento in magazzino per sistemare delle scatole, se non torno prima che abbia fatto può suonare quel campanello ed io arrivo subito.>>
<<Grazie.>>
Passano dieci minuti e sento il campanellino suonare. Sono troppo curiosa di vedere chi è questo "partner" e perché debba scegliere un choker per la propria ragazza. Salgo in fretta le scale ma quando arrivo in cassa alla fine la ragazza è sola. Peccato niente divertimento.

<<Ah, vedo che alla fine ha scelto questo con il cuore, anche a me piace tanto ma non trovo mai una festa in maschera dove indossarlo.>>
<<Oh no! Questo non serve per una festa sai...serve per me e il mio-->>
<<Celine hai fatto? Dovrei andare.>>
Viene interrotta da una voce maschile da far venire i brividi. Non ho il coraggio di alzare lo sguardo, riconosco la sua voce così mascolina e piena di sé. Mi blocco con il dito sulla cassa, è lui il suo fidanzato ed ecco perché doveva scegliere il choker...ovviamente per il sesso!
Il silenzio imbarazzante viene spezzato dalla voce stridula di lei.
<<Si, ho fatto! Sai abbiamo scelto bene a quanto pare, piace anche a questa ragazza.>> Cazzo e non mi mettere ancora più in imbarazzo!
Divento più rossa dei miei capelli, non ho ancora visto il suo viso e non intendo guardarlo, così passo il codice a barre velocemente.
<<Ventidue e novanta.>>
Riesco a pronunciare solo il prezzo mentre invento mille cose da toccare, piegare, strappare pur di non alzare lo sguardo.
<<Ho la carta, va bene?>> La sua voce mi manda in tilt, così calma e calda da sciogliere anche i ghiacciai.
<<o-ok, si...la posi qui.>> Per svagare e dargli tempo mi abbasso dietro la cassa con la scusa di posa un pacchetto. Allungo la mano per prendere la carta di credito e invece tocco la sua mano che molto probabilmente ha lasciato li apposta. D'istinto alzo gli occhi su di lui che mi fissa, guardo le sue iridi, le quali non fanno trasparire nessuna emozione, sussulto alla stretta della sua mano sulla mia che tolgo velocemente come se avessi preso la scossa. Afferro la carta, effettuo il pagamento e gli porgo il pacchetto.
<<Vi auguro una bella serata...con i botti.>>
<<Oh puoi dirlo forte!>> esclama eccitata la ragazza. Esibizionista eh!
Esce senza aspettare Liam che rimane ancora fermo davanti a me.
<<Scusa per ieri sera.>> E ne sembra davvero pentito.
<<Non ti preoccupare. Ho sbagliato io, non sono stata brava a spiegarmi bene.>> E lo penso veramente.
Allunga la mano tesa verso di me.
<<Non ho amiche femmine e mi piacerebbe, voglio provare a fare come hai detto ti ieri sera, proviamo a conoscerci?>>
Non posso essere più contenta, non è arrabbiato ed ha avuto il coraggio di chiedere scusa per il suo comportamento, stringo la sua mano come per un patto.
<<Si Liam, proviamo ad essere amici!>>

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