31. Il tocco di un altro.

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JASMINE

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JASMINE

Da fuori è come tutti gli altri grattacieli ma dentro... dentro sembra di essere catapultata in The bold Type, una serie —tra le mie preferite— con le tre protagoniste millennial che lavorano in questo giornale super famoso. L'arredamento è elegante ma con dall'aria familiare, ci sono uffici appositi per gli avvocati, la Stampa, giornalisti per ogni settore, segretari frenetici che volano da una stanza all'altra sempre con in mano il telefono sempre attivo e poi, poi ci sono io: Jasmine Miller del reparto pubblicitario per lo spazio riservato  alla moda.

Sono ormai due settimane che lavoro qui, come apprendista ovviamente, ma è già iniziata molto bene. Pubblicizzo capi di abbigliamento in uscita dei Brand con cui collaboriamo, specialmente sul web ma anche su carta, in televisione e alcuni spot sui display in giro per la città.

Appena sono stata assunta —due giorni dopo il colloquio— mi sono sentita molto realizzata, per la prima volta ho sentito vermante la soddisfazione di dirmi Jasmine ce l'hai fatta, sei riuscita finalmente a fare quel passo in più, sei diventata grande.

Ero talmente elettrizzata che il mio cervello non è stato per nulla collaborativo e il mio cuore mi ha portata da Liam a dargli la notizia.
Sì, lo so cosa starete pensando, non sarebbe dovuta essere lui la prima persona a cui avrei dovuto dirlo ma come si dice... al cuor non si comanda.

È con lui che io voglio condividere la mia felicità.

Certo, diciamo che non è iniziata nel migliore dei modi ma alla fine era quasi più contento lui di me per il mio traguardo.

Quasi come se fossi in Fast & Furious supero ogni macchina che mi intralcia la strada troppo euforica di arrivare a casa. Quando parcheggio —in modo al quanto discutibile— butto un'occhio sulla finestra di Liam giusto per accertarmi che fosse in casa. Soddisfatta di scorgere la luce accesa mi avvio verso l'ascensore.

Arrivata davanti alla sua porta con il dito a mezz'aria mi blocco sentendo dei gemiti molto vicini e molto chiari —troppo chiari— la mente mi si annebbia, la rabbia e la gelosia prendono il posto della felicità ed inizio a bussare freneticamente ed è già tanto che non butto giù la porta!

<<Stronzo>> borbotto accorgendomi di averlo insultato troppo piano così con il palmo della mano inizio a sbattere più  forte e ad alzare la voce <<apri questa porta! Bastardo!>> Urlo quasi con tutta la voce che riesco a far uscire e dopo qualche minuto la porta si apre e rimango sbalordita. Liam
completamente nudo —da togliere il fiato— con il pene eretto stretto nel suo palmo mi guarda sorridente, ride, ma che cazzo si ride?!

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