Napoli, Quartieri Spagnoli
Chanel, 24 ore prima dell'arresto.
"Te vuò scetà o no stamatin? Tien e consegn ra fa Chanel, nun to scordà che s-
"So scetat, statt zitt nu second mammà p piacer."
Ed ecco che inizia una normale giornata di fine estate, a casa mia.
Mi presento, sono Chanel Valletta, e faccio parte di una delle 2 famiglie più importanti di Napoli, i Valletta. Mio padre è un potente camorrista napoletano, che compie ogni giorno traffici di ogni tipo e omicidi, mai per mano sua, sempre per mano altrui; e già da quando ero piccola mi insegnò ad occuparmi dello spaccio e dei vari servizi che il lavoro portava con sé, come l'uccidere gli infami, che al giorno d'oggi erano tanti.
Non incolpo mio padre di nulla, a differenza di altri non mi ha mai costretta a fare nulla senza la mia volontà, ed è sempre gentile, disponile e carino con me, penso di essere la sua figlia preferita e come tale è anche molto geloso, sono certa che ucciderebbe per me.
In famiglia siamo 5: io, mia madre Nunzia, mio padre Antonio, mio fratello Nazario e la mia sorellina Chantal.
Amo la mia famiglia, ma soprattutto ho un legame molto forte con Nazario, il mio gemello, ma che poi alla fine tanto gemelli non siamo. Io sono castana, occhi verdi, bassa; lui mezzo biondo, occhi azzurri, alto. Sembra quasi un paradosso il fatto che siamo gemelli, ma ahimè ognuno ha la sua croce, no?
Torniamo a noi..
Stamattina devo fare delle consegne di hashish a dei soci di mio padre, e sono già in ritardo.
Mi alzo controvoglia dal letto e mi posiziono difronte all'armadio, ma un dubbio mi assale "e mo che cazz me mitt?". Alla fine, dopo altri lunghi 10 minuti a fissare il vuoto totale, scelgo una canotta bianca che mette in risalto il mio seno prosperoso, un paio di jeans a vita alta neri e delle semplici Air Force bianche, ormai nere per quanto le abbia usate col tempo. Risalto gli occhi con un po' di mascara e le labbra con della matita e un rossetto rosso scuro.
Per completare il tutto prendo la mia borsa Louis Vuitton e ci metto: sigarette, gomme da masticare, accendini di vario tipo, assorbenti e soprattutto, la mia amata Glock nera lucida, in caso di ogni evenienza.
Dò un'ultima occhiata alla mia immagina riflessa e mi piaccio; scendo giù dai miei e trovo tutta la mia famiglia, tranne Nazario, fare colazione.
"Buongiorno vita mij, t'appost?", mi viene incontro mio padre e mi dà un bacio sulla guancia.
"Buongiorno pà, t'appost, arò sta Nazario?"
"A papà Nazario già sta sul posto, tu comm semp hai fatt tardi..", mi "rimprovera" con lo sguardo.
Faccio una piccola risata, e prendo una tazzina di caffè con un cornetto semplice, mentre vado verso mia sorella.
"Ma quanto sei bella amore mij..", la riempio di baci.
Di solito non sono una tipa affettuosa, anzi, mai in verità; ma quello scricciolo è un essere troppo bello per non essere coccolato.
Finisco di baciare mia sorella e dò un bacio ai miei prima di andare.
"Chanè, statt accort p piacer.", mi dice mamma prima di andare su in camera.
"Tranquill mammà."
Dò un ultimo bacio a mio padre ed esco di casa.
Prendo la mia macchina, o meglio, la mia macchinuccia, ho 16 anni e come tale solo questa posso permettermi per ora e questa Nazario mi fece un mese fa per il mio sedicesimo compleanno. La mia amatissima Chalet nera e bianca, con toni personalizzati a posta per me.
In circa 10 minuti sto al molo, dove si terrà lo scambio e raggiungo mio fratello, che intanto fuma appoggiato alla sua moto, un'Harley rossa fiammeggiante.
"Ammò pensav che nun t scetav cchiù.", rise vedendomi arrivare il mio fratellone.
"Simpaticissimo, sai che nun teng mai genio a matin."
"U sacc u sacc.."
"So chist?", chiesi vedendo arrivare 2 uomini dai tratti somatici orientali.
"Sì, so chist, m raccomann."
Ci vennero davanti e per circa 1 minuto l'uno osservava l'altro, così, per studiarsi.
"Buongiorno, siamo qui per lo scambio di 5 k di hashish, garantiti dal signor Antonio Valletta. È lei?", domanda a mio fratello, credendolo mio padre.
"No, nun song ij, song o figl, Nazario Valletta. Può dare i soldi a me, ed io vi darò l'hashish insieme a mia sorella, Chanel.", fece il mio nome, sapendo quanto odiassi non venir considerata durante questi affari dagli uomini esterni, che solo perché ero una donna e "inferiore" rispetto a loro, pensavano fossi una poco di buono e lì tanto per. Invece no, cazzo.
"E song prop ij a femmn Valletta, Chanel piacere.
Mo o facimm sto sfaccimm re scambio o no?", domandai formando un sorriso abbastanza ironico e cattivo allo stesso tempo.
Vidi l'amico di quello che stava parlando fino a poco fa con mio fratello ridere alle mie parole. Lì non ci vidi più, ma provai a rilassarmi, sennò lo scambio sarebbe finito con un omicidio e sarebbe stata una mancanza di onore con mio padre. E mi diserederei da sola sinceramente.
"Da quando le femmine spacciano? Io parlo con il tuo superiore, tesoro. Se vuoi possiamo fare un discorso privato in seguito io e te, in una delle mie camere qui a Napoli, sul mio l-
Non fece in tempo a finire che Nazario partì e gli mise le mani al collo, era la fine.
"Vuje nun avit capit nu cazz, ca cumannamm nuje e si nun ve sta buon ca stamm nuje a fa sto sfaccimm re scambio, putimm chiamà direttament patm, ma quand arriva iss v'accir a tutt e due. Allò?", li minacciai estraendo la mia amata Glock, che da tempo urlava dalla borsa "fammi uscire."
Vidi il primo uomo che parlò con mio fratello fare un passo avanti verso di me, e porgermi i soldi in una busta, che presi subito e lanciai l'hashish.
Nazario lasciò il collo dell'altro figlio di puttana, ma quando ci girammo per andare via, partì un colpo, che prese la spalla di Nazario, e lui cadde a terra urlando dal dolore.
A quella scena non ci vidi più e me ne fottei di tutto, sparando due colpi alla testa ad entrambi gli uomini, che caddero a terra morti.
Essendo giorno, la polizia ci mise molto poco ad arrivare sentendo gli spari nelle vicinanze della centrale, ma fortunatamente gettai l'hashish nel mare prima che questi lo vedessero e mio fratello, mentre veniva portato nell'autoambulanza, raccolse i nostri soldi da terra.
"Signorina Valletta, la dischiaro in arresto per omicidio colposo contro 2 uomini. Ha il diritto ad avere un avv-
Quella voce. Ero finita in carcere.
Ma non in un carcere qualunque.
Lì c'era il mio acerrimo nemico, e la mia miglior cicatrice nello stesso tempo.
Il viaggio fu abbastanza breve, e l'unica cosa a cui pensavo era la mia famiglia. Avevo deluso mio padre, anche se speravo di no, oltretutto non mi pento di ciò che ho fatto, ho difeso mio fratello. Ed era proprio a lui che riservavo i miei altri pensieri. Spero che quel pezzo di merda non lo abbia colpito in un punto troppo preciso per togliere il proiettile; senza di lui non ce la farei.
Arrivata all'IPMN alzo gli occhi e guardo in faccia la realtà.
Cirù, c riverimm.
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Nu guaglione 'ro sistema
FanfictionNon serve dire nulla di particolare. La storia di Ciro la conoscete tutti: freddo, manipolatore, camorrista a tutti gli effetti. Ma se arrivasse qualcuno e provasse a tenergli testa? Come reagirebbe il boss dell'IPMN? Alla fine tutti siamo capaci di...