Baci, baci, baci.

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Pov's Ciro
Mi risveglio il mattino seguente e subito mi sporgo a vedere se Chanel c'era ancora. Vedo la sua capigliatura castana e mi tranquillizzo nel vederla ancora dormire serena, e spero che nemmeno lei abbia fatto incubi come non ne ho fatti io durante la notte, riguardanti Francesco.
Mi alzo e nel frattempo vado in bagno a cambiarmi e a sciacquarmi la faccia. Mi metto come di consuetudine una maglietta nera della Versace, un paio di skinny grigi e le mie scarpe Dior preferite, con i bordi dorati e neri.
Nel frattempo metto anche un po' di gel sui capelli per dargli una forma concreta e mi giro una canna, la prima di una lunga serie durante la giornata.
Noto che sono quasi le 6, e presto sarebbe passato Lino per riportare Chanel nella sua cella dalla parte del reparto femminile, così decido di svegliarla accarezzandole i capelli e sussurrandole all'orecchio.
"Pccrè, t'addà scetà."
La noto muoversi.
"No amo' altri 5 minuti.."
Sorrido nel sentire la parola "amo'", pronunciata da lei. Probabilmente nemmeno si sarà accorta della parola che ha usato, dato il suo stato di dormiveglia, non potrà mai sapere come ha reagito il mio freddo cuore a questa parola. Mi chiamava sempre così quando stavamo insieme, sta per "amore", e ogni volta che lo diceva io capivo l'amore che lei provava nei miei confronti ed ero immensamente grato alla vita di avermi dato una ragazza come lei al mio fianco che mi amava veramente, a confronto delle altre che stavano con me solo per i soldi.
"No, t'addà scetà mo'. So cas e sei.", ripeto con più calma.
Lei annuisce e si mette dritta, stando però sempre sotto le coperte. Si stropiccia gli occhi ed è bellissima, sembra quasi una bimba.
Ne apre uno e mi regala un bellissimo sorriso, che io ricambio accarezzandole il viso.
"Buongiorno Cì.", mi saluta.
Mi avvicino e le do' un piccolo bacio a stampo, che non mi basta, così decido di approfondire e ci baciamo per quelle che a me sembrano ore e ore, ma che in realtà sono solo pochi minuti.
Si alza e lasciandomi la visuale del suo meraviglioso fondoschiena, fasciato da dei leggins che usa per dormire, va in bagno a cambiarsi.
Torna dopo pochi minuti, nel mentre io ho acceso la canna. Ha indosso degli jeans blu, una felpa nera che lascia scoperto l'ombelico con il suo pearcing argentato e degli stivali alti fino al ginocchio neri. Come sempre è stupenda.
"Sij tropp bell pccrè. E ij so tropp glus s t uardn.", mi avvicino e le tolgo un capello dal viso, mettendolo dietro l'orecchio.
Mi sorride di nuovo e lascia un bacio a stampo, per poi prendere la mia canna e fare diversi tiri.
"C vrimm durante l'ora ricreativa pccrè, pazziam nu poc a biliardin cu e cumpagn mij, vabbuò?"
La vedo indecisa su cosa rispondere. Probabilmente richiede più spazio, ma ij senz e ess nun cià facc propr.
"Nu sacc Cì, nun teng tropp genij, so stanc assai. Avimm dormit due ore manco.", ammette, a seguito di uno sbadiglio.
La prendo e la faccio sedere sulle mie gambe, mentre finiamo la canna insieme.
"Sij vuò durmì tranquill, trov nu mod e s vrimm staser comm amm fatt ier, o stamm nsiem aropp in mensa."
Lei annuisce.
"Aropp vir c fa', ma pens e venì p sta pur cu Naditza e Silvia."
"La zingara? Chanè sta gent nun è buon p-
Non mi fa finite di parlare che si alza di scatto e mi fulmina.
"Nun t'azzardà a terminà chell fras! Sacc ij chi è buon p me o no, e Naditza è na bell person, nun c'azzecc nient c è na zingara."
Mi alzo anch'io e gli vado incontro.
"Nun vogl c ce rimani mal cu person accussì, o ric p te."
Provo a farle capire, ma lei sposta le mie mani.
"Sij vuò pruvà a ristà cu me m'addà fa prennr e decision ra sul. Nun song Edoardo ij Ciro, nun prenn ordini ra te. C simm capit?"
Alzo gli occhi al cielo e vado vicino la finestra, guardando il mare, che stamattina è molto mosso, ma sempre bellissimo.
"Ij vuliss sul o ben toj Chanel, addà capì sul chest. Nun support l'idea c caccrun t può fa mal."
Sento stringermi da dietro, e la sua testa sbuca sulla mia spalla.
"Agg capit Cì, fidat e me, e lasc ca ij m fid e te."
Mi giro e la bacio. Un bacio bisognoso, lento e.. disturbato.
Infatti non appena le nostre labbra si toccano arriva a romb u cazz Lino, che dice di dover riportare subito Chanel nella sua cella.
"Ja uagliù muovetv!", dice vedendo che noi continuiamo a baciarci indisturbati.
Lei si stacca, e sorridendomi come saluto lascia la mia cella.
Subito il mio sguardo cambia, e senza di lei torno all'essere il solito Ciro che tutti conoscono. Quello freddo, manipolatore e menefreghista. Ma stavolta ho una luce diversa negli occhi, grazie a Chanel.
C m stai facenn pccrè..

Pov's Chanel
Questa mattina ho un mix di emozioni contrastanti dentro di me. Da una parte c'è la mia testa che dice di lasciar stare e di chiudere definitamente questa storia tossica e controproducente con Ciro, dall'altra ci sono il mio cuore e il mio istinto che dicono di continuare e di riuscire a perdonarlo.
Con questi pensieri arrivo nella mia cella, dove subito vengo accolta da Naditza e da Silvia, che mi fanno domande su dove io fossi stata quella notte, ma dai loro sguardi penso che già abbiano capito da chi sono stata, vogliono solo che io glie lo confermi per far sì che loro abbiano ragione sul fatto che io sono "innamorata di Ciro".
"Ij u sapiv! C t'agg itt ieri Silvia?", esulta Naditza non appena confermo di aver passato la notte da Ciro, ma ovviamente specifico in letti diversi.
"Ma t piac ancor allora Chanè? Nun agg capit..", confessa perplessa Silvia.
E t cred Silviù, manc ij l'agg capit ancor..

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