Pov's Chanel
È un nuovo giorno qui all'IPM e siamo tutti in mensa durante l'ora di pranzo, e mi avvicino al tavolo dove stanno Ciro, Edoardo e gli altri.
"Miett affianc a me nennè!", mi prende il braccio Pino facendomi sedere a fianco a lui, per poi salutarlo calorosamente con un bacio sulla guancia.
Sento due occhi neri trafiggermi con un solo sguardo, e subito gli mando un sorrisino da stronza, cominciando a mangiare la pasta al sugo che avevo davanti.
Mentre il gioco di sguardi fra me e il baby boss continuava, Totò fece lo sgambetto al Chiattillo e lo fece cadere a terra. Subito tutti si girarono nella nostra direzione, e diedi uno schiaffo sulla nuca a Totò per ciò che aveva fatto.
"Sij nu scem, t'agg ric prop.", gli dico arrabbiata.
"Pcché? Nun o schifav pur tu a chist?", domanda Ciro con un sopracciglio alzato indicandomi con la testa il Chiattilo, che si era rialzato nel frattempo e si era diretto verso un tavolo più giù con u Piecr.
"Nun m piacn tarantell re sto gener, soprattutt vers un cà nun v'a fatt mai nient. O m sbagl, Cirù?", capovolgo la domanda e gli sorrido in segno di sfida.
Si alza e sbatte una mano sul tavolo.
"E mo' ricominciano..", sussurra Edoardo mettendosi la testa fra le mani, riferendosi ai continui litigi fra me e Ciro.
Mi alzo anch'io e lo fronteggio, arrivando a 2 cm dalla sua faccia.
"C rè Cirù?", continuo a sorridere sfrontatamente.
Ricambia il mio sorriso.
"T piac o Chiattill, Chanè? Iss nun chiav buon comm a me eh, te l'aggià ric sennò poi magari rimani delusa."
Gli prendo il viso fra le mani e per un attimo rimango senza parole, solo con tanta voglia di baciarlo, ma mi trattengo.
Ormai tutti ci stanno guardando, compreso il diretto interessato, il Chiattillo.
"Nun m piac iss, ma mo' nun m piac manc tu.", e detto questo me ne vado.
"Chanè vien cà!", sento urlare da Pino prima di seguirmi.
Vado fuori al cortile e mi siedo sulla prima panchina che trovo davanti, prendendo una sigaretta dal pacchetto e accendendomela subito dopo.
Pino mi raggiunge e si siede affianco a me. Mi guarda. Lo guardo.
"È inutile Pinù, ij c sto pruvann ma iss è tropp glus e ij nun stong zitt a fa' chell c vuò iss."
Lui mi sorride e dice "U sapimm entrambi c a te Ciro piace Chanè, piaceva for e piac mo' cà dint. E gli hai fatto na promess."
Lo so.. "Nun t lasc cchiù.", gli ho detto quella mattina di una settimana fa nella mia cella, dopo che avevamo fatto pace.
Rimango pensierosa e Pino se ne accorge, così prova a cambiare argomento e ad aggiornarmi su come andasse con Cubra.
"Cu ess va tutto buon, m piac assaij nennè, o ver però, nun vogl chiavà sul cu ess. M sta pigliann o cor."
Sorrido a sentire queste parole uscire dalla sua bocca, e penso che dopo tutto quello che ha passato lui e che sembra aver passato lei, si meritino entrambi l'uno.
"Sono contenta per te vita, tanto contenta.", asserisco scompigliandogli un po' quel ciuffo ribelle biondo che ha.Pov's Ciro
Ci risiamo ancora.
Passerà mai un giorno in cui io e Chanel non litigheremo e non vorremmo ucciderci? Nun o sacc.
"Sta for cu Pino.", mi avvisa Edoardo, mandato da me a vedere dove stava a uagliona mij.
Annuisco e gli faccio un cenno per ringraziarlo.
Nel mentre che stiamo ancora in mensa, mi giro una canna e vedo u Piecr guardarci con disprezzo, così gli rivolgo un sorriso sadico e lui abbassa la testa.
Accussì va megl, stu cess.
"Allor Cirù, aie chiavat cu Chanel?", mi domanda O Pirucchio ridendo in modo malizioso.
Lo guardo male.
"Nun song cazz re toij e mo' vatten a cà e piens a chell c ric u boss toij.", mi incazzo.
Lui alza le mani in segno di resa, e se ne va probabilmente in cella.
Scuoto la testa. Quante cap e cazz c stann mamma mij..
Menomale che ci sta lei e ci sta Edoardo.
Sento picchiettarmi un dito contro la spalla, e già con questo tocco mi infastidisco.
Mi giro e noto quella puttan e Viola guardarmi con un sorrido da psicopatica.
"C vuò viò?", domando spazientito, accendendo la canna e facendo un primo tiro.
"Guai in paradiso? Ho notato Chanel lontana da te con Pino, starebbero bene insieme non trovi Ciro?", mi mette un dito sul petto, ma prima che potessi anche solo dire "a", come un fulmine vedo Viola scaraventata a terra, e una Chanel furiosa sopra di lei.
Mi sembrava strano che ancora non menava a nessuna. Mi godo lo spettacolo insieme a e cumpagn mij e la guardo con un sorriso soddisfatto e malizioso. Vederla sopra di Viola a riempirla e mazzat innesca in me un'eccitazione tale da far stringere i miei jeans.
"Zoccl e merd m'aie sfrastriat! Aie frnut e rombr u cazz o no? Iss è u mij!", asserisce dandole un'altra pizza sulla faccia, lasciandole un segno rosso sul volto.
"Ancora per poco, lui tornerà da me.", risponde quella pazza tentando la pazienza di Chanel, che ricordiamo, è poca, anzi inesistente.
"Ah si? E vrimm ja.", si alza e gli porge una mano per alzarsi anche a lei.
La guardo stranito. Che intenzioni ha?
Tutti la guardano straniti, non aspettandoci questo genere di reazione.
Chanel sorride in modo malizioso e finalmente si avvicina a me, e prendendo la mia faccia fa scontrare violentemente le nostre labbra, che come calamite opposte subito si uniscono, creando un incastro perfetto. È un bacio diverso dagli altri, è un bacio possessivo. Tanto che i nostri denti e le nostre lingue sbattono l'una contro l'altra, e il mio cazzo reclama a gran voce la sua fica. Poggio una mano sul suo sedere per far capire a tutti che lei è roba mia, e sarà sempre roba mia.
Dopo poco, lei si stacca e si gira verso Viola, che nel frattempo si era fatta cupa in viso.
"Sij ancor sicur cà tornerà da te, zoccl?", gli si avvicina Chanel e la prende per i capelli, avvicinando le loro facce.
"Sei solo una puttanella, Valletta."Pov's Chanel
Come fossi stata impossessata da non so che cosa, riprendo a menarla più forte di prima, tanto che gli esce il sangue da quasi ogni parte del corpo.
Tante persone provano a dividerci, fra cui Pino ed Edoardo, mandati da Ciro, che nel frattempo si gode la scena guardandomi leccandosi le labbra, segno che gli piace quello che sto combinando per la mia gelosia innata, come avrebbe fatto sicuramente lui se qualunque ragazzo mi si fosse avvicinato.
Ad un certo punto arriva il comandante e ci divide, guardandomi male.
"Stai ascenn for ca cap Chanè? Guard comm l'aie cumbinat!", mi rimprovera come se fossi una bambina.
Lo guardo male, e poi sfidandolo dico, "Se mi lasciate giuro c facc e pegg, comandà."
Lui scuote la testa in segno di esasperazione.
"T port in isolament, direttamente, tanto la direttrice t c avrebb mannat u stess. Accussì t mpar a usà a cap nu poc.", mi prende per un braccio, ma prima di uscire dalla mensa sento prendermi per un braccio.
In un secondo ritrovo di nuovo le mie labbra attaccate a quelle di Ciro.
"M piac quann si glos pccrè. Nun t preoccupà c staser veng addù te in isolament. Nun t lasc sol.", sussurra, non volendosi far sentire dagli altri.
Annuisco.
"Stong ancor nu tantin ngazzat cu te, sappil.", asserisco guardandolo male, ma poi lasciandogli un bacio umido sulle labbra.
"C'ammà fa? C ne iamm?", domanda ironico il comandante.
Rido e faccio segno di si, e insieme attraversiamo un lungo corridoio che porta alle celle di isolamento, dove vengono messi i carcerati che si comportano più male degli altri.
Ci dirigiamo verso l'ultima cella, e appena la apre, mi dirigo all'interno, mentre lui, dopo un'ultima occhiata sconsolata, se ne va.
Mi guardò intorno e noto con mio piacere che questa finestra che c'è qui ha un rilievo, e su questo ci si può sedere osservando il mare oltre le sbarre.
Mi siedo lì e aspetto con ansia che si faccia sera, per vedere e parlare cu chell cap e cazz e Ciro.
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Nu guaglione 'ro sistema
FanfictionNon serve dire nulla di particolare. La storia di Ciro la conoscete tutti: freddo, manipolatore, camorrista a tutti gli effetti. Ma se arrivasse qualcuno e provasse a tenergli testa? Come reagirebbe il boss dell'IPMN? Alla fine tutti siamo capaci di...