𝑄𝑢𝑎𝑙𝑐ℎ𝑒 𝑣𝑜𝑙𝑡𝑎 𝑖𝑛𝑛𝑎𝑚𝑜𝑟𝑎𝑡𝑖 •𝐴𝑙𝑒𝑥•

Prologo pt.2

Io e Stefano stiamo assieme da poco più di 5 mesi, lui ha 18 anni mentre io ne ho 16. Ci siamo conosciuti grazie alla mia migliore amica Beatrice, difatti Ste è uno dei suoi più cari amici.

Era il Natale del 2017 e abbiamo deciso di trascorrerlo assieme io e Bea, così ho inviato a casa della mia amica un po' dei miei amici e lei i suoi, per divertici maggiormente e per fare nuove conoscenze.

Lì ho conosciuto Stefano, abbiamo parlato tanto sin da subito e abbiamo legato molto. È un bel tipo, socievole, dolce e premuroso. Festeggiando Natale e capodanno assieme, poco dopo più di un mese, nel quale non ci siamo minimamente allontanati, lui ha fatto una pazzia, letteralmente una pazzia, perché ci conoscevamo da veramente poco tempo quando mi ha chiesto di metterci assieme, precisamente il 27 gennaio 2017.

All'inizio era tutto perfetto:
Stefano sembrava essere un ragazzo d'oro, stava simpatico alla mia famiglia, ai miei amici, mi faceva stare bene, mi divertivo con lui.. ma da quando è iniziata l'estate, anzi precisamente da maggio, lui è iniziato ad essere molto protettivo nei miei confronti, molto geloso, sempre infastidito nel momento in cui conoscevo nuova gente, vuole passare un tempo esagerato con me, quasi tutti i giorni, per questo non ho molto tempo per me ultimamente. Non capisco questo suo atteggiamento e specialmente non comprendo i suoi messaggi.

Si è vero, alla festa ho sicuramente parlato con qualche ragazzo ma stavo solo socializzando, non ci stavo provando, e questo Stefano non lo capisce. Lui ha sempre avuto il terrore che lo potessi lasciare, dice che mi ama troppo per perdermi, ma sembra quasi esagerato. Una paura che non capisco.

Leggendo i suoi messaggi riesco a percepire la cattiveria con la quale ha scritto ciò, il fatto di non poter parlare con un ragazzo perché sennò Stefano si ingelosisce è opprimente e fastidioso. Non dovrei sentirmi così.

<devo.. devo parlare con Ste > mi alzo dal lettino con l'aiuto di Tommi e vado in corridoio <rispondi cavolo> non appena sento la sua voce al telefono il cuore inizia a saltellare e a tremare <Ste> <Bianca> <Ste, cos'è successo?> <non te lo hanno detto i dottori?> chiede seccato senza un minimo di preoccupazione nei miei confronti <non intendo questo.. cosa significano i messaggi che mi hai mandato?> <dimmelo tu Bianca, dimmelo tu perché io non capisco proprio sai?> <cosa ti devo dire Stefano? Stavo parlando con un ragazzo e
allora?> <sai che mi da fastidio cazzo> <ma questo è un problema tuo perché non stavo facendo niente di male io> <questo lo dici te> lo sento sbuffare sonoramente

<Stefano io non posso più andare avanti così, mi sento oppressa da te. Non ho bisogno di qualcuno che mi tappi le ali!> <non faccio questo io, solo che se ci provi con un tipo mi incazzo> <ma non capisci che non ci ho provato?> <certo come no.> <è vero Stefano! E non devo darti questo tipo di spiegazioni sinceramente. Che male c'è nel parlare con un ragazzo> <che lui ci prova con te Bianca!> <non è così.. non è sempre così cazzo. E comunque grazie per esserti preoccupato per me, sto bene dopo ciò che è successo questa notte tranquillo.> Dico infastidita. Ogni cosa passa sempre in secondo piano quando gli frullano problemi per la testa. Non è più lo Stefano di una volta, quello che si preoccupava sempre per me.

<ho provato a chiedere di salire con te in ambulanza questa notte ma mi hanno detto di no, e te non hai letteralmente fatto nulla in merito> tenta di giustificarsi <ero drogata Stefano cazzo ce la fai? Non stavo capendo niente. Come potevo, dopo aver perso i sensi, avere le forze di dire 'Stefano sali con me'> <guarda non ho voglia di parlare ora, ci sentiamo> tenta di chiudere la conversazione <ma vaffanculo Stefano> <io ci vado anche, ma almeno non metto le corna e non ci provo con altre ragazze, Bianca.> il suo tono di voce è stato sempre calmo e pacato, proprio non capisce di aver sbagliato. Io invece che sono al quando innervosita da tutto ciò, gli chiudo i il telefono in faccia portandomi le mani in viso per coprire le lacrime che sono uscite.