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25 dicembre •Natale•

La sveglia per me suona alle 9.
Non sono pazza a svegliarmi così presto in un giorno di festa, ma la mia famiglia, proprio in questo momento, sta facendo colazione aprendo i regali, perciò ho intenzione di augurargli il buon natale.

Dunque, senza svegliare gli altri, vado in salotto attendendo una risposta da parte di mamma dato che le ho appena scritto.
Come alzo lo sguardo dal telefono noto però di non essere sola <buongiorno, e buon Natale> <buon natale a te, Cosmary> le sorrido cercando di non risultare acida, anche se la stanchezza che ho in corpo non aiuta affatto. Dato che lei non continua la conversazione, ed è calato un silenzioso momento di imbarazzo, decido di prendere parola

<Allora, come ti trovi qua con noi?> Poggio il telefono sul tavolo e mi dirigo in cucina <onestamente?> chiede <certo> <onestamente non lo so... mi sento un pesce fuor d'acqua> colpita e affondata: Cosmary si sente esattamente come mi sentivo io i primi giorni <Ti capisco sai, io provavo le stesse identiche cose, però poi ti ambienti, noi siamo tutti aperti a nuove conoscenze, e non penso ci sia qualcuno qua dentro che ti possa escludere o robe simili>

<su questo ne sono sicura, non mi riferisco a questo infatti.. ma a livello artistico> non capendo, Cosmary continua il suo discorso <penso di essere la più 'debole' qua> sospira tristemente sedendosi sullo sgabello della cucina, mentre io riempio una tazza di latte <non devi nemmeno lontanamente pensarlo, non sei meno di noi, altrimenti non saresti qua ad amici assieme a noi>

<si beh facile dirlo avendo un vocal coach che crede tanto in te, quando ero a casa vi guardavo sempre, e guardavo anche te... sei bravissima Bianca> <e tu non sei da meno> <questo dovresti dirlo alla Maestra> cerca di ironizzare iniziando a ridere, ha davvero un bel sorriso travolgente, infatti finisco per sorridere pure io

<la Celentano sarà una bella sfida, secondo me puoi crescere tanto con lei> <lo penso anche io, la ammiro molto sai? Però ho una paura fottuta> <chi non ha un po' di paura qua dentro andiamo! Siamo tutti sulla stessa barca, tranquilla davvero> <Grazie, avevo bisogno di questa chiacchierata. Sono una persona molto estroversa, ma temevo di non trovare una persona disposta ad ascoltarmi veramente qua dentro, invece tu lo hai fatto, perciò grazie infinite>

ed ecco che Cosmary lancia il secondo colpo: mi sento così in colpa ad aver pensato male di lei in merito ad Alex, è un brava ragazza. Mi sforzo di sorriderle mentre avvicino la tazza di latte alla bocca. Sono un po' in imbarazzo.

Fortunatamente Cosmary viene convocata dalla redazione per ritirare il regalo di Natale che la sua famiglia le ha mandato, ma non faccio in tempo a vederla scomparire dietro la porta che Alex fa il suo arrivo in sala. <Buongiorno> <buon Natale> con ancora gli occhi semi chiusi si avvicina a me, portando le braccia avanti nell'intento di trovarmi anche con gli occhi chiusi e con le luci soffuse

<Sono qua> vado verso di lui, infilandomi tra le sue braccia <sei qua> mi stringe a se, facendo scontrare alla perfezione i nostri corpi ancora caldi per via del sonno <vuoi?> gli porgo la mia tazza di latte che è in mezzo tra noi <è un modo gentile per allontanarmi?> chiede facendo comparire sul suo viso due fossette, aumentando la presa nella mia vita <no idiota, ho solo chiesto se ne vuoi un po'> lui ci ragiona su <ci hai sputacchiato?> <ma che domanda è?> <ci hai messo qualcosa dentro?> continua ad indagare lui <santo cielo
no!> <è latte scaduto?> <basta mi hai stancata, me lo finisco io> <no dai dam-> proprio nel momento in cui Ale ha iniziato la frase finisco di bere il mio latte

𝑄𝑢𝑎𝑙𝑐ℎ𝑒 𝑣𝑜𝑙𝑡𝑎 𝑖𝑛𝑛𝑎𝑚𝑜𝑟𝑎𝑡𝑖 •𝐴𝑙𝑒𝑥•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora