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Louis<<si chiamava... Si chiamava Mark Tomlinson>>

L'uomo non fece una piega. Aveva un vago ricordo su quel nome, Ma non gli fece tanto effetto.

Uomo<<in che senso ... Si chiamava?>>
Louis<<è morto mesi fa. Non le so dire come sia morto. La mamma era troppo turbata per parlare. Tutt'ora lo è>>
Uomo<<tua madre lavora qui?>>
Louis<<no. Mia madre non lavora qui, e mi manca molto. Vorrei fargli visita ma non ho il tempo >>
Uomo<<capisco. Ti chiami Louis giusto?>>
Louis<<si!>>
Uomo<<sei molto bello Louis. Il tuo ragazzo è un uomo molto fortunato. Vorrei io avere la sua fortuna. Ti renderei felice come ti rende lui. Perché sicuramente ti rende felice>>

Louis arrossì a quelle parole

Louis<<grazie mille. Ora. Se non le dispiace dovrei continuare a fare il mio dovere. Non vorrei essere cacciato prima di subito>>

Sorrise e prese tutto per poi continuare il suo lavoro. L'uomo sorrise e decise che da quel giorno in poi, avrebbe fatto sorridere quella splendida creatura, sempre, ogni giorno. Ogni volta in cui aveva l'occasione.

Due mesi dopo

Louis era passato da Jolly a domestico delle stanze. A Louis piaceva essere Jolly, ma domestico aveva i suoi vantaggi, tipo guadagnare una bella pagnotta. Tutto ciò che guadagnava dava la maggior parte alla madre, e quel poco lo teneva lui. Harry, da quando era avanzato di grado era sempre più stronzo nei suoi confronti, e , senza cercare di nasconderlo, lo ignorava beatamente. Anzi, si vedeva proprio che preferiva il successo a lui.  Ma Louis , cercava sempre di ignorare quella vocina che gli diceva di lasciarlo. Infondo. All'inizio non era è solo il potere che gli è arrivato al cervello, si diceva. In più, c'era il fatto che, anche i suoi si erano incontrati a palazzo. E lui voleva un amore come quello dei genitori

Il re prepotenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora