Erano circa tre mesi che vivevo con mia madre a Parma, in quei tre mesi smisi di farmi, di tagliarmi... smisi di fare tutto quello che mi faceva male.
Un giorno mi squillò il telefono, era Claudio.
Non lo sentivo da molto e riosentire la sua voce mi tranquillizzò, lui per me era un'ancora di salvezza, lui c'era sempre qualsiasi cosa io facessi, se stavo male, se mi annoiavo, lui c'era.
Arrivarono le vacanze di pasqua ed io decisi di andare da mio padre per una settimana,in quella settimana incontrai tutti i giorni Claudio, andavo spesso in riva al mare. Insomma per circa una settimana ero tornata alla mia quotidianità fino a quando un giorni decisi di andare a trovare Tristan al cimitero e sapevo che ciò mi avrebbe fatta solo star male ma sentivo un'enorme bisogno di stare vicino a lui. Andai al cimitero era un giorno caldissimo. Arrivai davanti alla sua tomba e misi un mazzo di fiori di campo vicino alla sua foto, c'erano molte lettere, pupazzi, fiori una moltitudine di roba. Cominciai a parlare con lui, mi mancava tremendamente la sua voce. Improvvisamente apparve Ludovica (la fidanzata di Tristan), mi guardò e mi disse "è colpa tua! se lui non c'è più è solo colpa tua! io se fossi in te non avrei il coraggio di venire qui da lui." Io non risposi mi limitai a scappare piangendo. Tornai a casa andai in camera mia e sulla mia scrivania c'era il libro che mi aveva regalato (baciata da un angelo) aperto su una pagina che aveva sottolineata questa frase "Ti volevo parlare di una cosa" questa frase lo dice un protagonista del libro, io rimasi ferma immobile. Era un periodo che mi accadevano cose strane ma non ci davo molto peso ma questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Così cercai aiuto...
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Il mio angelo .
General Fiction04/02/2012 Questo libro lo dedico al mio migliore amico che purtroppo non è più qui. Questo libro parla della nostra amicizia dei momenti più belli passati insieme che ora vivono nel mio cuore