04-02-2012

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Febbraio.
Quel giorno dovevo uscire il pomeriggio con delle amiche ma mi sentivo così male che non riuscivo nemmeno ad alzarmi dal letto così chiami Tristan e gli dissi se la sera poteva venire da me per farmi compagnia , lui disse di si sarebbe venuto alle 9 e mezza a casa mia ma non andò esattamente così .
Erano le 9 ed io lo chiamai per dirgli che sarei andata io da lui perche toccava a me andare da lui (si avevamo dei turni precisi sul vederci una volta veniva lui da me è una volta andavo io),
Mi disse "Ma sei scema ! Stai male vengo io non preoccuparti a dopo, ti voglio bene nanetta"
Passarono due ore ed io continuavo a mandargli messaggi a cui non avevo nessuna risposta così mi addormentai 20 minuti dopo mi arrivò una chiamata ERA LUI! Io presi il telefono e non risposi , una voce che non era la sua mi disse "signorina avvisi la famiglia del ragazzo ha fatto un'incidente" misi giù e chiamai subito suo padre che mi venì a prendere perché dovevo andare anch'io in ospedale . Siamo andati in pronto soccorso e me lo vidi passata davanti a me sopra una barella cosparso di sangue con una mascherina per respirare ed una coperta sopra di lui , affogai in un mare di lacrime insieme a suo padre . La madre stava piangendo ininterrottamente da ormai 4 ore la sentivo tra i miei singhiozzi che gemeva , dopo 4 ore e mezza di agonia fuori dalla sala operatoria per aspettare una risposta uscì fuori un dottore , si tolse la mascherina e volle parlare con i genitori di Tristan poco lontani da me , dopo 5 minuti vidi sua madre cadere a terra e piangere AVEVO GIÀ CAPITO TUTTO . Il padre di Tri venne verso di me e mi abbracciò così forte da levarmi il fiato , io mi sedei per rendermi conto di quello che era successo , ogni tanto trae lacrime mi davo qualche pizzicotto per avere la certezza che non fosse un incubo . Mio padre mi venne a prendere ero stremata , non dissi neanche una parola in macchina, mio padre mi prese e mi abbracció era l'unica cosa che poteva fare , entrai in casa e c'erano i miei nonni che corsero da me e mi strinsero a loro io rimasi ferma impassibile . Andai in camera mia per cercare di dormire ma non riuscì a chiudere occhio così presi un sacco della spazzatura e buttai qualsiasi cosa che mi ricordava lui : foto insieme, spartiti, maglie, lettere, collane, i suoi plettri tutto quello che era suo buttai . La camera era un caos , mi importava ben poco volevo solo vedere Tristan e basta . Mi preparai per andare in obitorio , entrai con un medico e suo padre , questo medico aprì questo cassettone enorme metallico , sotto un telo bianco c'era il mio migliore amico, mio fratello, una metà di me ;
Il medico lo scoprí ed io non apro bocca rimasi ferma scesero molte lacrime suo padre era immobile io lo abbracciai lui ricambiò ed uscimmo da quella camera. Suo padre mi disse di scrivere un necrologio per il funerale di suo figlio mi accompagnò a casa e prima di scendere dalla macchina mi porse due cose : la sua felpa preferita è la sua chitarra disse " io penso che queste dovresti tenerle tu, chiama per qualsiasi cosa" lo salutai e mi diressi verso casa mia entrai non dissi nulla andai spedita in camera mia , quel giorno piansi così tanto che potevo disidratarmi . Scrissi il necrologio due volte il primo era talmente bagnato dalle lacrime che non potevo tenerlo, poi ad un tratto si spalancò la finestra e un soffio di vento molto forte fece sobbalzare tutto in camere mia e fece arrivare vicino a me una sua foto e sentì la sua voce , per un secondo ebbi paura ma sapevo che non dovevo averne perché lui era li con me lui era li per proteggermi come faceva sempre .

Il mio angelo .Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora