Sukuna x reader x Gojo

Cap. 17

Mi distolsi dai miei pensieri vedendo il sensei alzarsi e allontanarsi ricevendo una telefonata.
Finito di parlare, tornò verso di me annunciandomi l'arrivo degli studenti di Kyoto.
<<andiamo da Itadori, Yami-chan!>>
Detto questo mi alzai e accompagnata dal sensei mi diressi in camera.

Avevo paura che ci fosse ancora Sukuna, quindi prima di entrare bussai, annunciando l'entrata mia e di Gojo.
La porta si aprì velocemente e un allegro Itadori ci accolse.
<<hey Itadori!>>
<<buon giorno, sensei!>>
<<gli studenti di Kyoto sono arrivati, è il momento che tu esca allo scoperto>>
<<che emozione, che emozione, che emozione! Corro subito fuori a salutare tutti!>>
<<aspetta, aspetta>> lo interruppe Gojo.
<<non capita spesso che uno stregone ritorni in vita. Qua ci vuole una bella sorpresa>>
Gli occhi del ragazzo si illuminarono, iniziando a fantasticare insieme al sensei, mentre io gli osservavo stranita.

Narratore pov:

I ragazzi si erano radunati in attesa degli studenti di Kyoto.
<<eh?! Cosa significa che non andiamo a Kyoto!?>> chiese Nobara.
<<l'anno scorso abbiamo vinto noi di Tokyo, quindi l'incontro di scambio si terrà qui>> rispose panda.
<<e voi non dovevate vincere!>> le urlò addosso la ragazza prendendolo dalla pelliccia.
<<Oi! Sono arrivati>> gli interruppe Maki.

Tra gli studenti di Tokyo e quelli di Kyoto iniziò subito ad esservi un aria tesa, interrotta poi dall'arrivo di Utahime Iori, sensei dell'Accademia.
<<allora dov'è quell'idiota?>> parlò
<<Gojo sensei non è ancora arrivato>> disse Maki.
Un attimo dopo il sensei fece la sua comparsa trasportando una specie di valigia, mentre Yami camminava dietro di lui.
<<Gojo Satoru>> disse acida la donna, per poi soffermarsi sulla figura femminile alle spalle dello stregone.
<<e Yami Tanjō>>
Il sensei iniziò a distribuire dei talismani agli studenti di Kyoto, per poi passare ai suoi studenti.
<<mentre questo è per voi!>>
Aprì la cassa e Itadori balzò fuori emozionato.
Le facce di tutti erano più che felici, scioccate, è una volta che il ragazzo lo notò si ricompose.

Yami pov:

Itadori si scusò con i primini per aver mantenuto quel segreto, mentre le labbra di Nobara si corrucciavano dalla rabbia e per trattenere le lacrime.
La ragazza venne verso di me tirandomi una manica per attirare la mia attenzione
<<e tu lo sapevi?>> chiese con sguardo innocente e quasi triste.
<<si... mi dispiace ma non potevo dirlo a nessuno>> le sorrisi amorevolmente accarezzandole i capelli, mentre lei teneva la testa bassa come a nascondersi.
Dopo un attimo di attenzione il preside iniziò a spiegare la prima prova, mentre teneva stretto tra le sue braccia Gojo sensei per non farli stuzzicare ancora il preside di Kyoto.
Alla sensei scappò una risata, catturando subito la mia attenzione, e una volta finito il discorso si diresse verso di me.
<<Sono Utahime Iori, piacere di conoscerti>> salutò cordialmente
<<Yami Tanjō. Ma penso tu conosca già il mio nome>>
<<come non saperlo. Mi raccontavano sempre delle tue storie quando ero piccola. Allora, quanti anni hai?>>
<<venticinque>> risposi, ma questo non sembrò andarle a genio.
<<no no. Intendevo in realtà. Sei stata sotto terra per più di trecento anni. Sei la più vecchia qui, anche del preside Gakuganji>> disse ridendo nervosa, attirando l'attenzione del vecchio che cordialmente si avvicinò salutandomi.
<<è un piacere conoscerti. Quindi sei tu che devi badare al recipiente di Sukuna. Che spreco per una leggenda come te>> si sforzò di sorridere, mentre la donna di fianco a me sbuffò.
<<se posso. Lei cosa ne pensa di questo recipiente?>> domandò il vecchio, ma neanche il tempo di dare una risposta che Gojo sensei arrivò rubandomi dalle loro grinfie.
<<vecchio così mi sciupi la stregona! Andiamo, Yami-chan. Avrai tempo di annoiarti con loro più tardi>> disse sorridente il sensei prendendomi sotto braccio.
<<tsk>> sentì alle mie spalle Utahime
<<bye bye!>> salutò il sensei per poi portarmi via da lì.

—-

<<allora la prova tra quanto inizierà?>> chiesi
<<tra più o meno un ora. Tra quaranta minuti andremo nella sala di controllo>>
<<bene. Secondo te proveranno ad ucciderlo?>> chiesi, e il sensei si sistemò meglio contro al muro dove eravamo entrambi poggiati.
Eravamo in una delle tante stanze ad aspettare che l'ora della prova arrivasse, cercando in qualche modo di smorzare il tempo, e dal mio canto di distrarre la mente.
<<ovvio. Ma ho già avvertito gli altri studenti sul da farsi>>
Sospirai pesantemente, sperando con tutta me stessa che la prova sarebbe potuta andare a buon fine.
<<hey, hey stai tranquilla. Yuji e gli altri se la caveranno>> mi sorrise spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
<<li hai addestrati molto bene, Yami-chan>> sussurrò al mio orecchio iniziando a baciarmi il collo.
<<Gojo...>>
<<mh?>> si fermò avvicinando il suo viso al mio, cercando le mie labbra.
Girai la testa in direzione opposta e lui notandolo si ricompose di fianco a me.
<<scusa ma... non sono dell'umore>>
Il sensei girò il viso verso di me, dandomi un bacio sulla guancia per rassicurarmi.
<<tranquilla, mi rifarò stasera>> disse, per poi uscire dalla stanza e lasciarmi sola.

Rimasi per qualche minuto in quella stanza, cercando di trovare qualcosa da fare e l'unica che mi venne in mente fu quella di andare a scaricare la tensione nel campo di allenamento, sicura di non trovarci nessuno.

—

Arrivai sul campo di allenamento, e prima di iniziare misi delle piccole ombre dentro ai manichini, in modo tale da renderli quasi vivi.
Mi allontanai da loro chiudendo gli occhi, aspettando anche il minimo rumore.
Avevo quasi sempre utilizzato questa pratica da quando l'avevo imparata, rendendo i manichini il più silenzioso possibile per affinare i miei sensi.
Aprì gli occhi trovandomi uno dei manichini a qualche centimetro da me.
Caricai nella mano dominante un nucleo di ombre e con un colpo secco della mano il manichino finì in piccoli pezzi di tessuto, che dopo poco si ricompattarono per via delle ombre messe dentro ad esso.
Iniziai ad essere circondata da loro, ma sconfiggerli era diventato da un paio di anni molto semplice, e finiva sempre che il tempo impiegato a distruggerli era molto minore a quello che ci mettevano a ricomporsi.
Non avevo mai il fiatone per questo, rimanevo lì a vedere come le mie piccole creature si riattaccavano i pezzi e tornavano ad attaccarmi, un noioso ciclo continuo.
<<hai già fatto uscire il dragone?>>
Una voce alle mie spalle fece finire l'allenamento, facendomi così riprendere le ombre dai manichini, e questi ultimi caddero a terra.
<<Yoshinobu Gakuganji giusto?>>
Il vecchio chinò il capo avvicinandosi.
<<Tanjō-san, ho sentito racconti sulla tua potenza e bellezza, e sono tutti veri, sono lieto di conoscerti.>>
<< il piacere è mio>> sorrisi
<<ho visto che si allenava. Per caso qualcosa la turba?>>
<<per favore dammi pure del tu. E comunque sono solo un po' tesa per la prova, scaricare le energie può essere molto di aiuto>>
<< ne sono certo. Allora, avete già fatto uscire il dragone d'ombra?>>
A quella domanda mi bloccai.
<<n-no, non ne ho avuta l'occasione, vedo che lei ha conosciuto affondo le mie storie>> risposi sorpresa.
<<ne sono un appassionato fin da quando ero bambino, sono poche le donne che hanno fatto così tanta strada. Spero tanto di poterlo vedere in futuro>>
<<ne dubito, e comunque spero di non dover arrivare a tanto>>
<<peccato. Dai racconti si dice che sia una delle creature più affascinanti e potenti, nonché lo specchio interiore della padrona>>
Rimasi in silenzio, facendo sì che quest'ultimo concluse quasi definitivamente la conversazione.
<<è oramai ora. Ci vediamo in sala, Tanjō>>
Non risposi, rimasi immobile aspettando che se ne andasse, per poi risistemare i manichini e dirigermi dentro la struttura.

Angolo autrice cattiva:
SCUSATEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE (TvT)
non ho aggiornato per quasi un mese, vi chiedo pietà dal profondo del mio corazón.
Cercherò di essere più precisa dalle prossime volte heheheh <3
Bye bye ˚✧₊⁎❝᷀ົཽ≀ˍ̮ ❝᷀ົཽ⁎⁺˳✧༚