Sukuna x reader x Gojo

Cap. 14

Oramai eravamo vicini all'incontro di scambio e nonostante i volti dei miei compagni non lo facessero notare, la tensione era palpabile.

Gli allenamenti erano diventati più intensi e gli studenti tornavano all'accademia più affamati e stanchi del solito, ma del resto la nostra Accademia era sempre stata la migliore e doveva rimanerlo, o almeno così mi aveva detto Gojo.
Io intanto mi rendevo utile insegnando dei piccoli trucchetti agli studenti, soprattutto ai primini, per mantenere salda l'energia e utilizzarla al meglio senza conseguenze fisiche.

La sera mi ritrovai in camera assieme a Nobara, per decidere il mio outfit per l'appuntamento con Gojo.
<<io direi che stasera puoi indossare questo. Oh oppure quest'altro qui! Te li vedo bene entrambi.>> disse la ragazza mentre mi mostrava due vestiti molto belli.
Il primo era porpora, con le spalline sottili e dei ricami neri sulla vita e sulla fine del vestito, stretto sul corpo.
L'altro era di un verde scuro, spalline sottili neri, la schiena scoperta e il tessuto leggero, che ricadeva dolcemente sulle mie forme.
<<mh, mi convince di più quello verde>> risposi prendendo il vestito tra le mani e sfregando il tessuto tra le dita.
Provai l'abito e subito io e la ragazza concordammo che fosse quello giusto.
Legai i capelli in uno chignon, lasciando che due piccole ciocche mi ricadessero ai lati del viso.
Con l'aiuto di Nobara mi misi l'Eyeliner e sfumammo l'interno delle labbra con un rossetto rosso scuro.
<<ah sei bellissima!>> concluse la ragazza battendo le mani tra sé, felice del suo operato.
Sorrisi alla ragazza ringraziandola del suo aiuto, per poi mettermi dei tacchi e una spruzzata di profumo.
<<e ricordati. Appena torni voglio che->>
<<si,si lo so. Ti vengo a chiamare e ti racconto tutto>>
La ragazza annuì con la testa impaziente del mio ritorno dall'appuntamento, per poi andarsene e lasciarmi ad aspettare il sensei.

Dopo poco sentì bussare e il sensei mi chiese se fossi pronta.
Uscì dalla stanza salutando Gojo, mentre lui mi sorrideva squadrandomi da capo a piedi.
<<sempre bellissima. Andiamo?>>
<<si>>

-

Entrammo in un ristorante molto bello e la cameriera ci fece sedere subito al nostro tavolo.
<<allora cosa vuoi ordinare?>>
<<non lo so. Penso che ti copierò. Te che cosa prendi?>> chiesi al sensei.
<<pensavo a del semplice ramen >>
<<ok. Allora lo prendo anche io>>
<<portaci anche del sake >>
<<certo. Vi portò tutto subito>> e dopo un leggero inchino, la cameriera se ne andò.
Aspettammo qualche minuto e dopo poco la cena arrivò.
<<wow è veramente buonissimo>>
Il sensei annuì con la bocca piena.
Finimmo di mangiare tra chiacchiere e tanto sake.
<<ci porteresti una bottiglia di soju?>>
<<arriva subito>>
Guardai il sensei con sguardo interrogativo e lui rise in risposta.
Rimanemmo in chiacchiere e la prima bottiglia finì, così come la seconda.
Il viso del ragazzo era leggermente arrossato ed il mio non era da meno a causa dell'alcol.
Dopo poco lasciammo il posto abbracciati e iniziammo a camminare per le strade di Tokyo.
<<io...io non ho voglia di tornare, non ancora>>
<<neanche io. Dove vuoi andare Yami-chan?>> disse il sensei avvicinando il suo viso al mio mentre entrambi ridavamo.
<<io non lo so. Dimmelo tu>>
<<andiamo al karaoke? Oppure in una discoteca>>
<<e se facessimo entrambi?>> risi elettrizzata all'idea ed il sensei accettò.
Mi prese velocemente dal braccio iniziando a correre in direzione dell'auto ed io quasi caddi per colpa di quei dannatissimi tacchi.
Entrammo in macchina ed io poggiai la testa contro lo schienale, mentre Gojo metteva in moto la macchina.
<<sicuro di riuscire a guidare Gojo-san?>>
<<san?>>
Annuì con la testa mentre il viso del ragazzo diventava ancora più rosso di prima mentre sorrideva
<<tranquilla Yami-Yami>> disse mentre mi accarezzava la testa.
Abbassai il mio finestrino e partimmo.
La musica in auto faceva da sottofondo a quella serata e il sensei sembrava apprezzare, mentre io tenevo un braccio fuori dal finestrino ammirando le luci di Tokyo.
<<dove andiamo per prima?>>
<<discoteca Yami-chan>>
Annuì con la testa e dopo poco arrivammo.