Cap 4

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La sera Kiyotaka Ijichi ci chiamò per un avvistamento sospetto in un carcere di Tokyo.
<<Yami Tanjō tu resterai qui. Mi è stato ordinato di tenerti distante dalla struttura, soccorrerai gli studenti solo se Sukuna dovesse prendere il controllo>>
<<ma non riusciranno mai a battere un livello speciale da soli!>>
<<mi dispiace, ma dovrai rimanere qui>>

Aspettai l'arrivo dei ragazzi preoccupata per la loro incolumità finché non vidi uscire Megumi con Nobara ferita.
<<state bene?>>
<<Nobara si è fatta male mentre Itadori non so che cosa voglia fare. Ma temo voglia scambiarsi con Sukuna>>
Appena sentii le parole mi precipitai dentro alla ricerca di Itadori o di Sukuna.

Quasi mi persi lì dentro, finché non lo vidi uscire e in lontananza rividi Megumi.
Iniziarono a lottare e quando vidi Megumi volare in aria mi intromisi creandogli in torno una bolla di ombre per farlo atterrare salvo.
<<ah Yami ci sei anche tu! Beh non puoi staccarti da me>> rise la maledizione
<<fai tornare Yuji, Sukuna>>
<<perché sei attaccata a questo moccioso? È molto importante per te, vero?>>
Decisi di rispondere sinceramente, anche se avevo paura che le mie parole potessero provocarli delle azioni malvagie verso il ragazzo.
<< è come un figlio per me...>>
Abbassai lo sguardo pensando al pericolo in qui Itadori si trovava mentre la maledizione si avvicinava a me.
<<un figlio eh? Cos'è per caso l'istinto materno? Magari hai iniziato anche ad avere il latte>>
Rise amaramente mentre mi cingeva i fianchi con il braccio destro.
Rimasi pietrificata intanto che lui mi lasciava degli umidi baci tra la clavicola e il collo.
<< è da tanto che non mi diverto con una donna>> sussurrò al mio orecchio.
Con la mano sinistra salì dal mio bacino fino a sotto il seno da cui potevo sentire le sue unghie affilate pungermi.
Caricai tutta l'energia malefica che avevo e lo scaraventai in mezzo agli alberi.
Sciolsi i capelli e passai le dita in mezzo ad essi, per poi girarmi per capire dove fosse Megumi.
<<non mi lasci altra scelta>>
Mi girai velocemente vedendo la maledizione strapparsi il cuore e gettarlo via.

Itadori, merda, merda, merda!

<<no, no , no! Che cazzo hai fatto!>>
Sentivo gli occhi umidi mentre mi avvicinavo sempre di più alla maledizione, che intanto mi guardava soddisfatto.
Iniziai a combatterlo ma visto che non ero stabile emotivamente e non pensavo a delle tecniche, Sukuna evitò i miei pugni facilmente.
Mi prese il braccio e lo tirò a sé, mentre con l'altra mano mi sollevò il mento
<<posso rigenerarglielo. Vuoi che lo faccia?>>
<<si>>
<<si?>>
<<si, per favore>> feci di sì con la testa sperando che mi ascoltasse, mentre una lacrima scendeva sul mio viso.
Con il pollice mi asciugò la lacrima e rimase in silenzio per qualche istante mentre mi guardava da capo a piedi.
<<non ho voglia. Non lo farò>> lasciò la presa su di me girandosi e allontanandosi di qualche passo.
Cedetti sulle mie ginocchia facendo oscillare i pendenti neri che avevo alle orecchie mentre lo guardavo allontanarsi.
Ero rimasta sola per più di 300 anni e Itadori, come gli altri studenti, era diventato come una famiglia, a cui mi ero affezionata troppo velocemente.
<<cosa vuoi che faccia>> sussurrai, per poi prendere coraggio e urlare
<<cosa vuoi che faccia!>>
La maledizione si girò ghignando.
Era quello che voleva, alla fine.
Ritornò davanti a me chinandosi sul mio viso.
<< sai già cosa voglio>>
Sì alzò toccandosi il mento.
<<ma voglio che questa volta il desiderio sia corrisposto>>
<<perché? L'avrai fatto un milione di volte con delle donne che non ti volevano>>
<<non l'ho mai fatto con una stregona. Sei intelligente, potente e di una bellezza ammaliante. Se fossi stata una maledizione ti avrei già chiesto di rimanere al mio fianco in eterno>>
<< ma allora perché hai strappato il cuore di Itadori? L'hai fatto solo per farmi soffrire>>
<< l'ho fatto per avere del tempo con te. Per capire una tua debolezza e perché proporrò un patto ad Itadori>>
<<quale patto?>> mi alzai confusa
<<lo scoprirai>>
Detto questo i tatuaggi iniziarono a scomparire e tornò Itadori.
<<Yami>> sorrise, prima di sputare sangue e accasciarsi a terra.
<<Itadori!>>

[il giorno dopo]

<< è colpa mia. Itadori è morto per colpa mia>>
Io e Gojo stavamo parlando nella sua stanza. Mi aveva invitato per farsi raccontare quello che era successo.
Abbracciai il sensei e lui ricambiò l'abbraccio nascondendo il viso tra la mia spalla e il collo.
<<per favore Gojo non dire così. Non è colpa tua e lo sai>>
Farfugliò un grazie rimanendo ancora per qualche minuto abbracciato a me.
Da come aveva accennato Sukuna, era possibile che Yuji non fosse del tutto morto ma non volevo parlarne, potevo solo dare false speranze.
Mentre pensavo a questo il ragazzo sospirò, per poi prendermi il viso e baciarmi.
Rimase attaccato alle mie labbra per qualche secondo mentre io non avevo ancora capito che cosa stesse succedendo.
<<vado a parlare con Kiyotaka, grazie ancora>>
Mi diete un' altro bacio e uscì dalla sua stanza lasciandomi ancora pietrificata lì dov'ero.

Perché mi ha baciata!
Prova qualcosa per me? L'ha fatto perché forse mi vuole bene e baciarmi IN BOCCA era una dimostrazione d'affetto?
Voleva baciarmi sulla guancia ma ha sbagliato direzione? PER DUE VOLTE?!

Divenni rossa in viso metabolizzando solo adesso quello che era appena successo.

E ora che faccio? Vado in camera mia? Raggiungo Gojo? Forse è meglio che vada a prendere una boccata d'aria.

Uscii dall'edificio, chiusi gli occhi e alzando le braccia al cielo sospirai.
Vidi Megumi e Nobara seduti sui gradini a parlare della morte del compagno, mi salutarono e io mi sedetti tra loro.
<<state bene?>>
<<si, tranquilla>> rispose il ragazzo
<< non c'è motivo di piangere la sua morte. Ci conoscevamo da poco>>vidi le labbra della ragazza corrucciarsi cercando di trattenere un pianto.
Presi entrambi sotto le mie braccia cercando di consolarli.
Il ragazzo non mosse un muscolo, abbassò solo la testa mentre la ragazza nascose il viso nel mio petto lasciando uscire qualche lacrima silenziosa.
Quel momento durò poco, poiché dei ragazzi del secondo anno vennero a presentarsi e a chiedere ai due di presentarsi alla sfida tra le due accademie.
<<tu chi saresti?>> chiese la ragazza dai capelli verdi.
<<Yami Tanjō>>
<<Tuna-tuna>>
<<proprio lei>>sorrisi alla domanda del ragazzo dai capelli bianchi.
<<riesci a capirlo?>>chiese di nuovo la ragazza.
<<si. Ho combattuto affianco ad alcuni della famiglia Inumaki, dei tuoi antenati>>
<<questo spiega tutto. Sono Panda>>
Un grosso panda venne verso di me sorridendo e a mia volta sorrisi pure io.

Sukuna x reader x GojoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora