•𝗔𝗟𝗘𝗫•

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«Allora, per la cronaca, io non sono un'ombra e lei non è una lampada. Secondo di poi, avete finito di mangiare? Ce ne andiamo ?»

«Sì, sì, abbiamo finito!» Claire si alzò e ricominciò a riempire gli zaini con le cartacce.

« Rev » dissi guardando la mia gemella stesami sulle gambe.

« Rev!»

« EH! » si alzò. « Mamma mia!» sorrise.

Jace si rimise lo zaino in spalla, che era ora di partire e cominciò a camminare verso il sole.

Pensai che non era proprio una buona idea camminare con il sole negli occhi, d'altro canto poteva accecarsi e farci male e nessuno di noi si era portato gli occhiali da sole.

Sentii la mia gemella starnutire dietro di me ripetute volte e  iniziai a ridere.

« Ma dai Ax! Mannaggia a me che mi sono stesa per terra !»

«Sei proprio stupida !» rise Claire, guardandola.

« Hey! Solo io posso dirle che è stupida, non ti provare mai più o ti taglio in due la testa! » quella ragazza mi stava veramente sui coglioni, si credeva chissà chi.

Rev si mise sul naso gli occhiali e mi guardò. Se li levò e mi guardò di nuovo. Sorrise e cominciò a camminare prendendo Jace per un braccio.

Claire provò a fare lo stesso con me, la allontanai facendo finta di cadere.

Il sole era alto e ci toccava dolcemente le fronti. Mia sorella si avvicinò, mettendomi un auricolare nell'orecchio e accendendo la musica.

«Possiamo?» mi fece gli occhi dolci.

«Vuoi davvero che mi metta a ballare in mezzo alla campagna solo perché tu vuoi ascoltare quella canzone?»

« Sì »

«E invece no » sorrisi.

«Se vuoi la ballo io ... » Jace porse una mano a mia sorella.

« Eh no però!» mi parai davanti a Rev. «Balliamo questa cosa. Velocemente.»

La mia gemella mi prese per le mani, ballando e ridendo. Non so dire se ero felice o estremamente seccato che tutte le volte che parte una canzone di Soler lei mi costringa a ballarla.

Finita la canzone, finalmente aggiungerei, ci incamminammo di nuovo verso quella che sembrava una grande collina.

«Uff, che caldo!» Claire si sventolò una mano davanti alla faccia. «Ma dovevamo scegliere proprio l'east coast per andare in vacanza?»

In realtà no, a Rev nemmeno piaceva camminare, però aveva specificatamente chiesto l'east coast.

Camminava con le mani nelle grandi tasche dei jeans beje, larghi in fondo, il corto top color crema.

«Perché l'east coast?» Ricominciò Claire raggiungendola.

«Punto primo -Rev alzò un dito- il mare è stupendo. Punto secondo -un altro dito- mi viene meno allergia. Punto terzo -altro dito- nessuno ti ha specificatamente chiesto di venire tesoro!» le passò una mano sotto il mento, carezzandoglielo.

«Lesbica.» sussurrò la mora tra i denti.

«Per un quarto, se proprio devi»

«Ma dai, se sei più lesbica tu di Rev.» sorrisi, mentre battevo il pugno a quello di Jace, che si divertiva un mondo ogni volta che zittivamo Claire.

Continuiamo a camminare velocemente, mentre clear continuava a dire che faceva caldo. Cominciava non sopportare più quella ragazza: aveva sempre qualcosa da dire, sempre qualcosa di cui lamentarsi, sempre qualcosa che non andava bene.

«Vuoi stare zitta per favore?!» sbottai.

«mamma mia Alex come sei nervoso, veramente, calmati, il mondo non è contro di te.»

« il mio mondo è contro di te!» quella frase non aveva senso, ma nella mia testa suonava meglio.

Claire si limitò ad alzare gli occhi al cielo come se nulla fosse, cosa che mi urtò di nuovo.

Quella ragazza mi aveva rovinato la gita, quando Rev cominciò a starnutire e tossire compulsivamente.

All'inizio risi, sapevo che lo stava facendo apposta dal tono dei suoi starnuti, poi essi si trasformarono in qualcosa di più reale e potente.

«Ax-» protese una mano verso di me tossendo.

Sfilai l'antistaminico dalla tasca, passandole anche un involucro di carta.

Le passai tutto, lei prese le pasticche e si voltò scartando il pacchetto.

«Ma che fa?»

«Ma ci stai zitta?» avrei fatto male a quella ragazza di lì a poco.

«Come stai?» chiesi a mia sorella.

Tossiva, ma stava bene.

«Panico o asma?» le chiesi.

«Asma.»

Camminavamo ormai da cinque, forse sei ore, quando il cielo si fece scuro e iniziò a piovere.

Tra urla, risate e stress corremmo tutti verso la collina davanti a noi, per ripararci dalla pioggia.

«I capelli!» fu l'ultima cosa che sentii di Claire prima di arrivare al pino.

Rev, Jace ed io poggiammo gli zaini in terra, quando sentii un poderoso tonfo.

Mi girai e vidi Claire con la faccia spiaccicata praticamente contro il nulla.

Mi misi a ridere, e così Rev. Era divertente vederla così in difficoltà, non riusciva proprio a capire.

I suoi capelli neri era sparsi, come attaccati su un vetro, ma il vetro non c'era.

« Voi chi sareste? Che ci fate qui?»

« Sono semidei, Travis, non vedi?»

Avevano parlato due ragazzi, esattamente identici, capelli marroni ricci, occhi scuri, lentiggini, maglietta arancione e pantaloncini. Solo le scarpe facevano in modo che si potessero distinguere.

Quello che si chiamava Travis mi guardò dritto in faccia, poi spostò lo sguardo su Claire.

«Dovremmo dirle che non entrerà mai?»

« Meglio fare così» il gemello di Travis la toccò sulla fronte e lei cadde come addormentata.

« Quindi? Chi siete?»

«Io mi chiamo Alex, lei è la mia gemella, Rev, e lui è Jace. Voi chi sareste?»

«Connor e Travis Stoll, per servirvi! Benvenuti al campo mezzosangue!»

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 20, 2021 ⏰

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