Bersirk - I guerrieri di Odino

19 3 1
                                    

Salve a tutti, amanti del sovrannaturale.
Oggi vogliamo raccontarvi la leggenda legata ai guerrieri-belva, i Berserkir, consacrati al dio Odino.

Nella tradizione mitologica, Odino era in grado di assumere varie forme animali, in particolar modo quella del lupo, animale a lui sacro, e questo secondo molte interpretazioni stava alla base del fenomeno della trasformazione in lupo, almeno nelle leggende nordiche.

Presso le antiche popolazioni del nord esisteva infatti una categoria di guerrieri che usavano ricoprirsi con pelli di animali da loro stessi uccisi. Essi formavano una vera e propria casta sociale: dispregiatori della vita in comune, pare che fossero davvero in grado di assumere forma di orso o di lupo, e da questi derivano i loro nomi, berserker e ulfheddinn.

Queste classi speciali di guerrieri dedicavano la loro vita a Odino e, caso di morte per malattia, si facevano ferire a morte con la cosiddetta "ferita di Odino" per evitare di essere rinnegati, non essendo periti in battaglia, dal seguito del dio.

Caratteristica di questi guerrieri-belva erano l'estasi, la trasformazione sciamanica in animali, la violenza efferata, l'iniziazione violenta e sanguinaria. Raggiunto lo stato di massima esaltazione, probabilmente dato dall'uso di droghe, si lanciavano all'assalto senza corazza e senza elmo. Essi apparivano invulnerabili alle armi dei nemici, non avvertendo le ferite loro inferte.

Dopo la conversione dei  popoli germanici al cristianesimo, la figura  del Berserker perde  progressivamente la sua aura di sacralità

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Dopo la conversione dei popoli germanici al cristianesimo, la figura del Berserker perde progressivamente la sua aura di sacralità. Non è più considerato un guerriero di Odino, bensì la condizione di berserker viene a essere considerata come una sorta di malattia, di disgrazia; egli è considerato un posseduto. Inoltre, le sue caratteristiche metamorfiche scomparivano non appena questi ricevevano il battesimo. Il furore del berserker, inteso come manifestazione di una possessione, poteva essere combattuto, quindi, con il battesimo, e man mano che il processo di cristianizzazione avanzava il loro numero andava sempre più diminuendo.

Così il berserker viene a perdere il suo ruolo funzionale. Quelle caratteristiche che lo avevano contraddistinto in precedenza (ferocia, esaltazione, furore sacro) vengono rielaborati e reinseriti nella nuova religione, stavolta però con una connotazione esclusivamente negativa; il berserksgangr diventa possessione demoniaca.

Nel corso dei secoli, la figura del guerriero-belva subisce un profondo mutamento: nelle saghe mitologiche i berserkir vengono sempre più dipinti come fuorilegge pericolosi, che ispirano terrore e repulsione.

In una evoluzione del genere possono aver giocato due fattori: da un lato il superamento della società tribale verso forme di organizzazione civile caratterizzate da poteri più centralizzati, si avvertiva come pericoloso il permanere di confraternite guerriere separate; dall'altro la cristianizzazione con i suoi effetti sul piano del diritto del costume, nel cui ambito mal si potevano ricondurre figure inquietanti come quelle dei guerrieri-belva. È probabile quindi che, vistisi in una situazione in cui venivano mal tollerati all'interno della società, essi si siano organizzati in una confraternita segreta di guerrieri scelti, dotati di una loro specifica sacralità e come tale pericolosi.

Le loro confraternite vivevano ai margini della società e solo successivamente, per i due motivi sopra accennati, si può pensare che abbiano assunto la condizione di fuorilegge.

Infatti, l'interpretazione giuridica di una serie di testi nordici conduce a un'equazione fra i concetti di "lupo" e quello di "bandito", cioè colui che è stato privato dalla società del suo Friede, del diritto a fruire dei rapporti sociali.

E adesso una storia per voi, tratta dalla mitologia.

In quell'epoca giunse in  Islanda il vescovo Fridrek

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

In quell'epoca giunse in Islanda il vescovo Fridrek. Qualche tempo dopo, con un'altra nave, giunsero anche due berserkir: si chiamavamo entrambi Hauk.

Essi erano malvisti dagli uomini perché pretendevano di appropriarsi con la forza delle loro donne e del loro denaro, e chi si opponeva loro veniva sfidato a duello.

Questi due berserkir abbaiavano come cani, mordevano gli orli degli scudi e camminavano sul fuoco a piedi nudi.

Il vescovo, che andava in giro per diffondere la fede cristiana, trascorse il primo inverno a Giljia. Gli abitanti di quella regione non vedevano di buon occhio le novità che egli predicava. Nonostante questo, un certo Olaf lo invitò a casa sua insieme a un altro suo amico, Torkel. Il vescono venne sistemato da solo in una casa perché appartenevano a un'altra fede.

Comunque accadde che la prima sera del banchetto furono visti arrivare i berserkir. Questo suscitò molta preoccupazione e apprensione fra gli uomini, e Torkel chiese consiglio al vescovo per liberarsi definitivamente dei due fuorilegge. Il vescovo lo invitò ad abbracciare la nuova fede e a farsi battezzare, e promise in cambio di allontanare, con il suo aiuto e quello dei suoi uomini, quegli spiriti malvagi. Torkel replicò che se avesse mostrato loro qualche miracolo sarebbe stato più facile convincerlo, allora il vescovo ordinò di preparare tre fuochi sul pavimento della stanza e, dopo averli consacrati, invitò gli uomini più coraggiosi a prendere posto sui banchi, armati di grossi bastoni di legno (poiché il ferro non aveva nessun potere sui berserkir): in questo modo sarebbero riusciti a ucciderli.

Quando i due berserkir giunsero alla casa, entrarono e attraversarono il primo fuoco, poi il secondo ma, contrariamente al solito, si bruciarono, e quindi cercarono riparo dalle fiamme sui banchi, ma qui vennero colpiti a morte e furono gettati in un abisso che prese il nome di "Haukagil".

Haukagil esiste veramente e si trova in Islanda, vicino a Reykjavik, a un'altitudine di 130 metri.

Haukagil esiste veramente e si trova in Islanda, vicino a Reykjavik, a un'altitudine di 130 metri

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


Vi è piaciuto l'articolo di oggi sui guerrieri leggendari del nord?

Fatecelo sapere nei commenti!

Creature da brividoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora