Capitolo 6

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Miriam respirava velocemente e con fatica. Era normale, dopotutto aveva visto qualcosa che andava oltre la comprensione umana. Non riusciva a spiegarselo, quindi chiunque si spaventerebbe, se fosse stato al suo posto. Miriam continuò a camminare. Il ronzio continuo delle luci iniziava a darle fastidio. Vide un'altra porta.
No, Miriam. Non aprirla. Sai cosa è successo prima, quando ti è venuta la felice fantasia di aprire quella porta.
Miriam, che era del tutto d'accordo con la sua coscienza, aprì la porta. Trovò un dolce uccellino blu. Aveva letto di lui, si chiamava Jerry. Non doveva toccarlo o sarebbe morta e nel migliore dei casi, avrebbe considerato l'uccellino come una divinità da venerare. Chiuse la porta, questa volta non reagì come prima: era preparata a tutto, anche a morire lì. Lei credeva che quello che vedrà in futuro non sarà mai spaventoso come "L'uomo-senza-volto". Lo aveva nominato così, non avendo letto di lui su internet. Era stanca e voleva tornare a casa. Si sentiva sola, lei era sempre stata una ragazza socievole, fin da piccola passava intere giornate fuori con i suoi amici. Ma ora si trovava in quelle maleddettissime stanze, senza alcuna condizione del tempo e senza qualcuno con cui parlare.

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