Capitolo 7

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Sono passati alcuni giorni da quando Miriam era lì, o almeno credeva. Potrebbe anche essere passata qualche ora che per lei era come un'eternità. Girava a vuoto. Non c'erano altri esseri umani. Ha trovato una strana cosa che chiamò "Acqua di mandorle". L'aveva usata per neutralizzare alcune entità ed era anche l'unica cosa potabile. Stava girando da molto ormai, quel maledetto corridoio sembrava infinito. Camminava, camminava e camminava ma si ritrovava sempre al punto di partenza. Si sentiva sola e c'era una puzza ormai insopportabile, senza parlare delle luci rotte. Più tempo stava in quel corridoio e più si sentiva infastidita dalla puzza e dalle luci. In più si sentiva sola. Le sue uniche compagnie erano quelle cavolo di entità che trovava quando apriva le porte, di tanto in tanto. Aveva paura e si sentiva sola. E pensare che quello era solo il primo livello! Ancora non aveva visto niente: l'aveva capito, ormai. Chissà come reagirà quando supererà quel livello. A quel punto a Miriam venne un'idea: voleva provare ad aprire tutte le porte e non richouderle per capire quali aveva aperto e quali no. Iniziò dalla prima: c'era uno di quegli uomini senza volto. Poi ha trovato una gatta nera e bianca che si riferiva a sè stessa come Samantha. Perchè nessuno parlava di queste entità? Cosa avrebbe trovato più avanti?

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