Louis guida lentamente, il viaggio è silenzioso.
Ogni tanto punta uno sguardo al più piccolo, quasi rannicchiato sul sedile che guarda fuori dal finestrino.Pensa che forse non avrebbe dovuto portarlo a casa sua, si da dello stupido perchè continua a convincersi di fare certe cose, ovvero, distaccarsi e puntualmente, quando lo vede, non vorrebbe fare altro che passare tempo con lui.
Quando parcheggia, sospira leggermente.
'Grazie' sussurra il più piccolo, stringendosi nella giacca del professore.
Quando scendono, il freddo li colpisce sul viso proprio come uno schiaffo e i loro respiri creano nuvole morbide di condensa.
Louis fa strada ad entrambi ed apre la porta, ma quando entra, il ragazzino indugia sulla porta'Entra' dice, in tono convincente.
Quando Louis guarda Harry, sembra poco convinto, come se anche il suo alunno si stesse domandando se fosse stata la scelta giusta, quella di andare a casa sua.
'Siamo qui, entra, prenderai freddo' ripete di nuovo, e muove i suoi passi all'interno della sua abitazione.
Snuggle salta giù da un cuscino sul divano, per andare velocemente tra le gambe di Harry che sorride e si abbassa sulle sue ginocchia per accarezzare il gatto.
'Ciao piccolino' dice, con l'indice piega la punta dell'orecchio dell'animale che si spinge contro la sua mano.
Louis si toglie il giubbino, sistema i suoi vestiti e si diletta ad accendere il camino.
'Io, mh, grazie' dice poi Harry che indossa e stringe ancora il cappotto tra le braccia.
'L'hai già detto Harry, non devi ringraziarmi di nulla' sorride comprensivo e dopo aver accesso i primi legni si avvicina al suo alunno, ma ferma la sua tratta quando instintivamente il più piccolo fa un passo indietro.
'Puoi toglierti la giacca se vuoi, la casa si scalderà presto' dice 'Posso offrirti qualcosa da bere?' chiede.
Ingoiando la saliva formatasi in bocca, lui aveva decisamente bisogno di un drink.
'N-No, sono apposto, grazie' mormora Harry timidamente, spogliandosi della giacca e riponendola accuratamente sul retro di una sedia.
Louis prende il suo Rum preferito e due bicchieri, faceva troppo freddo per aggiungerci del ghiaccio.
Quando torna, trova Harry e il suo gatto che gli si struscia addosso.'Allora... parlami di quel cliente' dice quasi subito Louis una volta versatosi il Rum e sedutosi sul divano.
'Mh, ci vediamo da qualche anno, è gentile, più gentile di tanti altri' sussurra Harry, Louis giura di vedere del serio disagio e le sue guance rosse.
'Ti piace?' chiese curioso, guardando direttamente gli occhi di Harry che si sono alzati sui suoi solo per pochi secondi.
Il suo alunno indugia, prima di scuotere la testa e rispondere un 'È gentile'.
Louis annuisce, sente gli occhi bruciare a causa della stanchezza e per questo dopo aver ingurgitato il suo super alcolico se li sfrega leggermente con le punte delle dita.
'Io, se sei stanco, io posso andare' dice Harry agitandosi, Louis legge nei segnali del suo corpo che quel piccolo gesto di sfregarsi gli occhi gli ha fatto pensare di essere di troppo.
Il più grande sospira leggermente.
'Mi fa piacere che tu sia qui' esordisce Louis, ruotando la testa appena e osservando come le spalle del più piccolo si rilassano appena alle sue parole.
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Ophelia | Larry Stylinson
FanfictionLouis ha trent'anni, insegna analisi comportamentale alla Law and Society university. Nella sua vita non è solo un insegnante universitario ma anche l'erede dell'impero investigativo di New York. Non segue l'azienda che ha ottenuto in eredità dal pa...