Capitolo Otto.

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Il mondo sembra essersi fermato, per pochi secondi, quando i loro occhi s'incontrano.
Harry non è in grado di leggere il linguaggio del corpo, ma sa che quella posizione rigida e i muscoli tesi, non significano nulla di buono.

'Va tutto bene, Ophelia?' chiede Robert sotto di lui, afferrando i suoi suoi fianchi, il suo pollice vicino al suo inguine.

Harry abbassa lo sguardo, guarda Robert sotto di lui che aspetta una risposta curioso.

'Mhmh' dice, annuendo, smette di muoversi, sente caldo, sente le lacrime agli occhi pronte per scendere.
Si vergogna, si vergogna perchè lui lo ha visto, lo ha visto mentre faceva la puttana e se ne vergognava terribilmente.
Avrebbe voluto andare da lui e urlargli di andarsene, chiedergli per quale assurdo motivo fosse di nuovo in quel locale dopo averlo baciato e averlo lasciato andare solo la mattina prima.

'V-Vuoi ancora qualcosa da bere? prima di salire?' chiede Harry a Robert in modo gentile, l'uomo annuisce e ricava dalle tasche il suo portafoglio, lasciandolo in mano alla prostituta.

Robert si fida troppo di lui.

Harry si alza, le ginocchia scrocchiano per la posizione che aveva mantenuto fino a quel momento, cammina a passo lento verso Louis e verso il bar.
Non osa guardarlo in faccia, si avvicina solo, più lentamente che può.

'Perchè è qui?' chiede, la voce è bassa, non è sicuro di essersi fatto sentire.

Harry non conosce il linguaggio del corpo, ma Louis, il suo professore invece lo fa, è un esperto.

'Cos'ha lui di diverso dagli altri?' chiede, il suo professore senza rispondergli ed Harry rabbrividisce perchè la sua voce è tagliente.

Harry non risponde, non sa nemmeno cosa dire o cosa dovrebbe dire, Harry non sa nulla e si pente di essersi avvicinato al suo professore.

'Ti ho fatto una domanda, Ophelia, gradirei essere guardato quando ti parlo' il riccio sente le sue gambe tremare, potrebbe cadere in ginocchio da un momento all'altro.
Guarda i suoi piedi mentre apre la bocca per parlare, ma dalle sue labbra non esce alcuna parola.

'Ti ho visto più volte approcciarti con qualcuno in questo locale, ma mai in questo modo, chi è?' Chiede Louis addolcito appena.

'È un cliente Louis, è solo gentile con me' scrolla le spalle e alza la voce per ordinare il drink a Zayn.

'Quanto ti paga?' chiede allora Louis, il più piccolo sente le dita calde del professore toccarli il viso e alzarlo nella sua direzione.

'800 dollari, lui è gentile e va bene' dice, quando guarda per la primavera volta gli occhi del suo professore li trova arrabbiati, lucidi, velati forse di cattiveria.

'Ti do il doppio, ma non andare con lui' dice, Harry non sa come reagire, si sente offeso e usato, si sente trattato da puttana, gli occhi gli si riempiono nuovamente di lacrime.

'Non posso' dice, il drink gli viene servito davanti e lui passa i soldi a Zayn prelevandoli dal portafoglio di Robert.

'Harry...' lo richiama il professore, utilizzando un tono di voce sottile, solo Harry lo sente e gli vengono i brividi.

'Forse è meglio che se ne vada signore, con permesso' recita in un modo che non gli appartiene dandogli poi le spalle.
Robert stava andando nella sua direzione con uno sguardo ambiguo.

'Saliamo?' chiede prendendo il drink che Harry gli stava porgendo, Robert gli accarezza nuovamente il volto.
E il riccio sospira prima di annuire, non si volta, non lo guarda, ma sente il suo sguardo perforarlo, privarlo della sua corazza.

Ophelia | Larry Stylinson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora