Ti amo!

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Io e Nao scappammo nella città più lontana e sperduta che potessimo ragiungere in modo che Black Star non ci potesse trovare.
Non subito almeno.
Per un po' rifiutammo tutti gli incarichi che ci arrivarono.
Volevamo un po' di pausa ed io volevo pensare al mio futuro, unirmi a 'Rock' significava essere pronta ad uccidere e ad essere uccisa.
Non sapevo se ce l'avrei fatta.
Togliere la vita.
Uccidere degli uomini.
In qulsiasi modo ci pensassi, in qualunque modo ponessi il problema mi sembrava terrificante .
Era veramente troppo.
Ma se volevo stare con Nao dovevo decidere , stare a casa e accettare passivamente il suo lavoro, o iniziare a farne parte attivamente.
Nel settore si era sparsa la voce che 'Rock' andasse in giro con un altra sicaria e quindi adesso ero richiesta anch'io.
Alla fine decisi di unirmi a lui, fu una decisione molto sofferta, ma così facendo potevo rendermi utile e vegliare sempre su di lui, potevo guardargli le spalle.
Dopo molte sessioni d'allenamento ero diventata un infallibile cecchina ,era come se avessi un talento innato per uccidere non ne andavo fiera ma la gente che uccidevamo erano tutti figli di puttana, il che non giustificava l'atto ma almeno mi faceva sentire meglio.
Accettavamo incarichi che prevedessero la morte di soggetti ormai non più umani, involucri di carne con all'interno non più un anima ma mostri.
Forse quello che mi era successo mi aveva cambiata e aveva reso la mia mente più aperta all'uccidere.
Nao non vedeva di buon occhio la mia collaborazione ma non poteva obbligarmi a smettere.
Spesso litigavamo per questo ma alla fine la spuntavo sempre.
Ero diventata forte.
Eravamo forti.
Insieme eravamo invincibili.
Ormai era passato molto più di un anno dal nostro primo incontro e riuscivamo a capirci alla perfezione .
Anche quando non parlavamo ci capivamo.
Bastava uno sguardo, un sorriso .
L'avevo capito solo da poco, fino a poco tempo prima lo negavo,ma mi ero innamorata di Nao.
Vedere il suo volto mi rallegrava, a volte erano i piccoli gesti a farmi capire che lo amavo.
Piccole cose, ma per me erano preziose.
Era un sentimento che nella mia vita non avevo mai provato .
Quando stavo con lui sentivo vere e proprie scariche di brividi, bastava che lui mi sfiorasse perché la mia pelle diventasse incandescente , i battiti acceleravano e le mie guancie assumevano un colorito acceso e timido.
Ero certa che lui non se ne fosse accorto, dei miei sentimenti, facevo fatica a nasconderli ma lui era un tale ottuso.
Anche se glielo avessi detto in faccia sarebbe stato capace di fraintendere .
Per lui esisteva solo il lavoro.
La forza.
L'allenamento.
Quando faceva così mi irritava.
Non mi ero dimenticata la nostra promessa o la situazione in cui ci trovavamo ma si sarebbe dovuto sciogliere un po' di più .
Non volevo vivere nel terrore.
Quando stavo con Nao mi sentivo al sicuro e senza pensieri.
Non volevo pensare ai nostri problemi.
Ma del resto era impossibile non farlo.

"Senti Rock, ma secondo te abbiamo fatto la cosa giusta scappando? Non credi che Black Star possa inseguirci? Il solo pensiero mi fa venire i brividi.
Non vorrei pensarci, vorrei vivere una vita tranquilla, con te.
Vorrei non dover pensare che un giorno uscendo da casa uno di noi due non tornerà più perché e stato preso.
Ucciso.
Non voglio neanche pensarci. "

Ci fu un lungo silenzio .
Nao aveva iniziato a giocare con il suo cibo. Stavamo cenando, era un pasto modesto ma la sua compagnia lo rendeva prelibato e complesso.
Colorato.
"Sai a dire il vero è molto probabile. Ma non preoccuparti, starò sempre al tuo fianco e ti proteggeró. Te lo prometto.
Non permetterò a nessuno di farti del male.
Non più."
I suoi occhi bruciavano di determinazione, di sicurezza.
Era diventato un uomo.
Forte e virile.
Fino a poco tempo fa era solo un ragazzino dagli occhi vacui.
Era cambiato moltissimo.

"Grazie Nao. Sai anche se adesso so combattere non riesco a fare a meno di fare affidamento su di te,ti sono solo di peso scusami..."
Era vero.
Per quanto potessi mostrarmi spavalda alla fine ero ancora indifesa.
Impotente quasi.
Non volevo lasciare tutto il peso a Nao, tutto sulle sue spalle.
Avevo lo sguardo basso, fisso nel piatto, guardarlo era difficile.
Sentivo i suoi occhi su di me, sentivo la loro intensità.
Guardarlo mi avrebbe tradita.
La sedia scricchioló,si stava alzando.
"Non fai mica male sai? Sono un uomo è normale che tu faccia affidamento su di me, i miei muscoli dovranno pur servire a qualcosa no?inoltre ho promesso che ti proteggeró e dubito pienamente che non manterró questa promessa poiché io...Haru...io..."

Innamorata del mio assassinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora