Indizi su Black Star

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Avrei dato qualunque cosa per non morire e rimanere al fianco di Nao.
Desideravo stare con lui.
Ci eravamo appena incontrati e volevo sapere molte più cose su di lui.
Conoscerlo e sostenerlo.

Sentivo il mio corpo pesante e  la testa pulsava.
In lontananza sentivo una persona che mi chiamava.
Conoscevo bene quella voce.
Era calda e delicata, rude e impaziente.
Era la voce di Nao.
La mia voce preferita.
Volevo aprire gli occhi e abbracciarlo.
Ma le mie palpebre facevano fatica ad eseguire i miei comandi.
l'unica cosa che volevo era quella di riabbracciare Nao!

"Nao?"

La gola mi bruciava ma in un modo o nell'altro ero riuscita a far uscire quelle tre semplici ma fondamentali sillabe.

"Haru!!Si sono qui non temere! Che bello ti sei svegliata finalmente! Hai dormito per ben sei mesi! Sei! Adesso ti trovi nell'ospedale privato di quello scorbutico di mio fratello.
Odio ammetterlo ma è lui quello che ti ha salvata."

All'inizio il suo tono era euforico ma poi parlò tristemente, come se si sentisse in colpa, per tanti motivi.
Scossi debolmente il capo e lo guardai con occhi colmi di gioia.
E notai che i suoi erano altrettanto gioiosi.
Erano lucidi e gioiosi.
Le sue erano lacrime di gioia.

"No Nao...quello che mi ha salvata sei tu...se fossi arrivato anche un solo minuto dopo, anche con le migliori cure di questo mondo probabilmente sarei morta...quindi Nao grazie di avermi salvata."

Inaspettatamente Nao arrossì e mi fece un grosso sorriso radioso.
Era cambiato.
Del resto da quando ero stata rapita erano passati ben sei lunghi mesi...chissà cos'era successo nel frattempo.
Sicuramente prima di incontrarci non si sarebbe mai comprato così.
Piangere, ridere, ero abbastanza sicura che fossero concetti a lui molto distanti, astratti quasi.
Alieni per certi versi.
Un po ' ero felice, perché significava che l'avermi incontrata l'aveva reso più sensibile e in un certo senso anche più umano.
Dentro di me avevo sempre saputo che era sensibile, gentile.
Quando ero con lui, nonostante fossimo praticamente due estranei, provavo dei sentimenti nuovi e indescrivibili.
Era bello stare con Nao.
"Mi sei mancato"
Nao arrossí e posò la sua fronte sulla mia.
"Non hai neanche la minima idea di quanto tu sia mancata a me.
Non credevo si potesse arrivare a sentire un tale vuoto per l'assenza di una persona.
Haru, per tutto il tempo in cui hai 'dormito' per me il mondo è diventato monocolore. I profumi erano inesistenti, i sapori insipidi, la vita cupa.
In casa ti immaginavo sul divano o intenta a cercare il caffè con la tua adorabile impacciatezza, sentivo il tuo profumo sulle coperte e me ne cibavo.
Stare senza di te è stato come vivere un inferno in terra."
Il suo gesto mi colpì nell'anima, irradiandomi di calore.
Alzai lo sguardo per vederlo, si era fatto crescere la barba e i capelli erano ancora più lunghi ed erano legati con un elastico dietro la nuca, anche se qualche ciuffetto ribelle gli ricadeva sul volto.
Quei ricci neri mi stregavano.





Quei ricci neri mi stregavano

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Ebbi l'istinto di baciarlo ma mi fermai.
Cosa mi era passato per la testa ? Baciarlo? Diamine non era mica il mio fidanzato! Ne ci amavamo.
...giusto?
Spostai lo sguardo imbarazzata .
"Scusami Nao...per colpa mia hai passato dei mesi orrendi ed è solo colpa mia. Se fossi fuggita subito non sarebbe successo nulla."
Nao si scostò di scatto e mi guardó in cagnesco.
"Ma sei pazza!? Colpa tua? TUA? Non so neanche da dove cominciare per chiederti scusa e tu mi dici che ti senti in colpa? Haru sei stata sei mesi in coma tra la vita e la morte SOLO per colpa mia. Per i miei nemici. Per la mia stupidità.
Yaroshi mi ha raccontato tutto quello che ti hanno fatto Haru e non potrò mai scusarmi, mai.
Sei stata massacrata, flagellata, addirittura stuprata per Dio!
Se solo fossi arrivato prima , se solo io..."
Strinse i pugni fino a far diventare bianche le nocche.
Non sapevo che dire, il suo dolore era così grande che mi sovrastava, non avevo la minima idea di come fare per alleviarlo.
Gli presi la mano e la strinsi debolmente.
"Nao, non è colpa tua, sono sicura che hai fatto il possibile per venire quanto prima.
Lui era un tuo nemico da molto prima che arrivassi io, quindi non potevi prevedere tutto questo, non potevi prevedere 'noi'.
Nao, non è colpa tua,  non ti incolpo minimamente e soprattutto sono felice di averti incontrato. Davvero. "
I suoi tratti si addolcirono e mi abbracciò con cautela.
Fu un gesto dolcissimo.
Delicato.

Innamorata del mio assassinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora