Il significato della parola amore

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"Nao oggi abbiamo qualche impegno?"
Si girò distrattamente dalla mia parte e scosse debolmente la testa.
La sera prima l'avevo sfinito.
Era carinissimo.
"Che c'è non hai neanche le forze per parlare ?"
Lui fece un grugno offeso e si buttò pesantemente sul divano.
Adoravo prenderlo in giro, faceva un faccino offeso che era la fine del mondo. Arricciava le labbra e gonfiava le guancie. Adorabile.
Mi avvicinai di soppiatto e mi buttai su di lui per fargli il solletico.
All'inizio era infastidito, poi iniziò ad attaccarmi a sua volta facendomi cadere .
"Ti sei fatta male?"
Mi guardò preoccupata, gli leggevo il senso di colpa negli occhi, era cosi carino!
Risi di gusto.
"Sì papà sto bene, grazie."
Alzò gli occhi al cielo con fare esasperato, ma mi diede un mano ad alzarmi.
Ieri era stato incredibile, Nao si era aperto con me in un modo assurdo e stentavo ancora a crederci.
Lo baciai con impeto.
Lui rimase dapprima sorpreso, poi ricambiò con passione.
Dovevamo ancora abituarci a tutto questo.
A noi.
Okay, okay è vero; è dall'inizio della nostra 'amicizia' che volavano sguardi langhuidi e sussurri eccitati e non nascondo certo il fatto che Nao mi abbia attratta dal primo momento.
Ma tutto questo era diverso, ben diverso da una bassa osservazione sul suo lato b.
Adesso non parlavamo più di una debole sensazione di tenerezza o affetto, quello che mi provocava dentro era un intera tempesta.
Mi bastava guardarlo per scatenare tutte le forze della natura.
"Haru stasera voglio portarti in un posto, tranquilla non riguarda nulla di triste o spaventoso.
Voglio farti una sorpresa.
Indossa il tuo vestito preferito. "
Lo guardai stupita, chissà cosa aveva in mente.
Ero terribilmente curiosa.
Non si era mai comportato così dolcemente.
Sembrava quasi romantico .
"Umhhh va bene capo.
Oggi quindi non abbiamo incarichi?"
"Ci sarebbe una cosa veloce ma andrò io. Tranquilla."
Mi baciò dolcemente la fronte e fece per andarsene ma lo bloccai.
"Non mi piace l'idea che vai da solo."
Lui mi guardo negli occhi, e come sempre, mi persi nella loro profondità ammaliante.
"Tornerò prima di cena,tu intanto preparati."
Misi il broncio ma lo lasciai andare.
Avevo paura che se fossi stata troppo premurosa o attaccata l'avrei fatto scappare.
Volevo lasciargli i suoi spazi.
Quando se ne andò il cuore mi batteva all'impazzata, avevo una paura tremenda sia di restare sola che a lasciarlo da solo.
A lasciarlo andare.
Un brivido mi percorse la schiena e alcuni flesh del mio periodo di prigionia mi tornarono alla mente.
Non mi sarei mai liberata di quei ricordi. Di quell'incubo.
"Va tutto bene, va tutto bene, respira."
Non stava funzionando, la mente non rispondeva ai miei comandi e pensare in modo razionale era davvero molto difficile.
Mentre le mie gambe mi urlavano di corrergli dietro, il mio cervello mi bloccava i muscoli.
E il cuore, quello stava già da Nao.
"Mio Dio che devo fare? E se gli succede qualcosa ? E se si è già stufato di me e mi abbandona qui?"
Un ondata di panico mi assalì, tutte le mie insicurezze, tutti i miei dubbi.
Eccoli lì, che si palesavano nel momento meno indicato.
Forse stavo avendo un attacco di panico, non lo capivo bene, ma in ogni caso qualsiasi cosa fosse l'avrei sconfitta.
Provai di nuovo a respirare.
Non dovevo dubitare di Nao, per nessuna ragione.
Già una volta avevo dubitato di lui e per contro lui mi aveva dimostrato che potevo fidarmi, che c'era.
Dopo un po mi calmai e decisi di andare a farmi un bel bagno.

Alcune ore dopo

Fresca di doccia e appena truccata mi restava solo da scegliere il vestito.
In radio una canzone dei The Who riempiva la casa a tutto volume,colorandola vivacemente.
Non sopportavo l'idea di stare da sola in una casa silenziosa e la radio era il mio unico palliativo.
E stava funzionando.
Scelsi un vestito rosso attillato sul busto, con la schiena scoperta e la gonna ampia.
Quando la canzone dei The Who finì ed inizio 'La vie en rose' di Louis Armstrong non riuscì a reprimere l'impulso di ballare.
Adoravo vedere come la gonna descrivesse ampi cerchi ogni volta che giravo su me stessa .
Mi sentivo libera.
Era come se il vento potesse trasportarmi con se .
Aprì le braccia e continuai a volteggiare.
Gli occhi chiusi.
La musica che mi riempiva i sensi.

Innamorata del mio assassinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora