Capitolo 4.

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Passarono 5 giorni. Era un sabato fresco.
Ero sola in casa, come sempre.
Improvvisamente sentì un boato provenire dal cortile.
Andai a vedere. Davanti a me l'inspiegabile.
I miei occhi erano fermi al cielo.
Si aprì una voragine che emanava luce chiara, seguita da un boato.
Improvvisamente scese un'essere. Strano. Misterioso.
Con lentezza si alzò in piedi. Degli strani rami piumati gli uscivano dalla schiena.
Il mio volto era immobile e spaventato.
Si girò.
-U.. Un alieno.. - Balbettai tenendo gli occhi fissi su di lui.
-Chiamami pure Jev. Al tuo servizio. - la sua voce era calma e morbida.
-C..cosa s..sei? -
-Bhe.. Cara, Guardami! Io sono un angelo.
Io continuavo a rimanere immobile, con gli occhi puntati ai suoi fantastici occhi color oceano che mi ricordavano qualcosa.
-Cosa vuoi da me? - Dissi
-Ti proteggo!
-Ma sei vero? Proteggermi da cosa? Perché proprio me? Che ho fatto io?
-Qual'era la prima domanda? Dai Mathilde basta domande. Per combattere non servono domande.
-Combattere? - Dissi io stranita
-vieni, qui non siamo al sicuro.-
Mi portò sotto la tettoia di casa.
L'angelo si sedette per terra e cominciò a raccontarmi.
-"il 22 luglio tutti i demoni e gli angeli dell'inferno e del paradiso scenderanno sulla terra per affrontarsi nella "Grande Guerra del Giudizio in cui si deciderá chi dei due dominerà l'aldilà fino alla fine dei tempi.-
La mia faccia si perdeva tra tante parole, domande, dubbi.
-Ma perché proprio io?- chiesi cercando sicurezza nei suoi occhi.
-Perché sei stata scelta- mi disse indicando il cielo.
Non credevo che potesse essere possibile. Fino al giorno prima avevo letto un libro su un angelo caduto, ma il fantasy non é la realtá. Lo dice pure la parola, fantasy, fantasia e la fantasia non é reale.
Mentre pensavo mi ricordai che il 22 luglio c'era qualcosa, ma cosa?
L'angelo mi guardava cercando di capire le strane espressioni del mio viso.
Mi venne sempre più vicino, eravamo a meno di un metro di distanza e io ero ancora immersa nei pensieri.
-Giusto!!- urlai improvvisamente.
L'angelo fece un salto e finí per terra.
-Oh Santo Cielo Mathilde mi fai morire cosí!- Mi urlo l'angelo.
-Scusa, non volevo farti spaventare, ma il 22 luglio c'é l'operazione di Alex e...-
-No,no,no,no,no. Tu non ti muovi da sotto le mie ali quel giorno! Lá fuori ci sará la fine del mondo Mathilde!-
-Ma dove combatterete?- chiesi rattristandomi.
-esattamente lí- disse indicando il centro del mio cortile.
"Wow andiamo bene.." Pensai fra me e me.
Si udí il rumore delle gomme della Jeep di mamma frantumare i sassolini che c'erano sulla strada seguita da bestemmie.
-Mia mamma!- urlai guardando spaventata l'angelo.
-A domani- l'angelo sparí come un colpo di vento e lasció una scia di polvere brillantinata bianca con sfumature blu.

La voce dell'angelo cadutoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora