"Torna a casa Rintarō"
Queste quattro semplici parole gli aveva inviato suo padre, dopo essere stato rilasciato anticipatamente dal carcere grazie al patteggiamento dell'avvocato. Suna era distrutto. Lo aveva scoperto il pomeriggio del giorno dopo l'appuntamento, e subito ne aveva parlato con Kiyomi. Lei, sconvolta, lo convinse a non rispondere, ma la tentazione in lui era forte. Voleva insultarlo, voleva distruggerlo mentalmente e psicologicamente, come aveva fatto lui in passato. Ma ora c'era lei. Lo avrebbe aiutato, avrebbero risolto il problema per la seconda volta, insieme. Ma era stanco. Stanco che quell'uomo continuasse a rovinargli la vita quando questa sembrava andare per il verso giusto. Stanco dell'esistenza di suo padre. Non ne poteva più. Fosse per lui se ne sarebbe andato via il più lontano possibile, tanto non gli interessava molto stare lì. C'era Kiyomi, ma era quasi sicuro che se glielo avesse chiesto, lei avrebbe accettato ad andarsene insieme.
K:«Rin! Come va?»
Lo salutò con un bacio, sedendosi accanto a lui durante l'intervallo. Osamu e Aran, davanti a loro, si scambiarono un'occhiata veloce, sorridendo e tornando a mangiare. Atsumu, due tavoli dietro al loro, sbuffava scocciato. Alla fine non era riuscito a fare nulla, e ancora la scuola lo derideva. Il fratello di lui era preoccupato dalla situazione, ma non intenzionato a fare qualcosa. Riconosceva le colpe del gemello, tuttavia doveva capirlo lui stesso e rendersi cosciente della situazione per poterne uscire. Erano contenti per il loro amico e per Kiyomi, sembravano veramente felici, ovviamente sapevano le difficoltà che avevano affrontato per riuscire ad ammettere i loro sentimenti ed accettarli, e questo li rendeva ancora più orgogliosi di Suna. Era cambiato in meglio, da quando c'era lei nella sua vita, sorrideva di più, era tranquillo e meno menefreghista. Ma ancora si poteva facilmente vedere la sua rabbia e il suo rancore verso Atsumu, e quelli sarebbero stati duri a morire. Aveva provato a portargli via Kiyomi e non era sicuro di poterlo perdonare, non se lo meritava.Tuttavia, stava abbastanza bene, certo, la storia del rilascio di suo padre lo aveva turbato, ma Kiyomi compensava tutto il male che ancora lo affliggeva. Spesso e volentieri non riusciva a trovare parole che esprimessero in modo corretto quello che sentiva, quello che provava, quando stava in compagnia di lei. Insomma, lui aveva sempre odiato sentirsi vulnerabile. Solo i deboli lo facevano, solo i finti acculturati. Solo chi pensava di non avere debolezze, finiva per essere vulnerabile. I bambini lo erano, gli immaturi. I vecchi e gli sfigati. Lui, Suna Rintaro, non era nessuna di queste cose, ma, con Kiyomi, si sentiva esposto alla sua vista, come se si stesse mostrando a lei per quello che era veramente. Gli sembrava strano, ma non necessariamente brutto. Insomma, essere vulnerabili di fronte alla persona che si ama, non era proprio così umiliante come immaginava.
Avrebbero voluto stare loro due per sempre, scappare da tutto e da tutti insieme e non tornare mai più, vivendosi a vicenda e scoprendosi gradualmente, amandosi completamente alla fine. Kiyomi non era ancora del tutto sicura di quello che Suna provava per lei, ma la certezza verso i suoi, di sentimenti, continuava ad aumentare. Le piaceva, la sensazione di sapere quello che le suscitava la vista di lui, le piaceva lo sfarfallio nel suo stomaco, e le piaceva potergli dare un nome. Quelle emozioni erano nuove per lei, dei territori nascosti e inesplorati. Con Atsumu era diverso, tutto drasticamente diverso. E riconosceva di essere stata avventata con lui, gli aveva creduto e si era fidata cecamente, credendo di essere innamorata di lui. Ovvio che un sentimento c'era stato, ma ora capiva che quello non era amore di certo. Con lui si era impegnata tanto per essere una persona che non poteva essere. Le sembrava di essere sola, l'unica a cui importava effettivamente qualcosa. Il mondo le pareva un posto orrendo e a tutti stava bene. Suna, invece, le faceva provare cose a lei nuove, e la aiutava semplicemente esistendo. Il solo fatto di averlo accanto a lei la sollevava, la confortava.
Suna, invece, era vivo. Era Kiyomi a farlo sentire così, ovviamente. Quando stava con lei sentiva così tante emozioni diverse che a spiegarle tutte avrebbe fatto fatica, ma, in sintesi, si sentiva vivo. La sensazione che lei avesse il suo cuore nelle sue mani, e che potesse decidere se conservarlo o distruggerlo in mille pezzi, lo uccideva, eppure proprio per questo percepiva di star vivendo la vita al 120%.
"Everything that kills me, makes me feel alive", cantano gli OneRepublic, e ora lui ne capiva appieno il significato. L'amore poteva ucciderlo, si. Ma non poteva proprio farne a meno. Era così strano, pensare questa cosa, per Suna. A lui, l'amore, non era mai piaciuto. Quel sentimento così faticoso e complicato, così strano, che mandava a puttane il cervello della gente, non faceva proprio al caso suo. Che poi, era abbastanza convito, inizialmente, che le persone esagerassero, quando ne parlavano. Sembra chissà che gran cosa, e poi in verità si rivelava nulla di speciale. Faticava ad ammetterlo, ovvio, ma quelle persone avevano ragione. Era strano, parecchio, ma non brutto. O almeno, a lui non sembrava che amare Kiyomi fosse tanto difficile. La amava, punto. Non c'era nulla da spiegare, nulla da capire. Nulla da spiegare e nulla da capire.
Spesso passavano i pomeriggi insieme, a studiare o a non far nulla, ma comunque insieme. Parlavano spesso della situazione familiare di Suna, e secondo lei, avrebbe dovuto vedere uno psicologo o qualcosa del genere, perchè la pressione che gli stava mettendo addosso suo padre era effettivamente parecchio difficile da gestire. Lui era contrario, non era a suo agio nell'esternare i suoi pensieri e le sue paure ad un qualcuno che veniva pagato per ascoltarlo e a cui non fregava nulla di lui. Aveva altri piani, anche se sapeva che il consiglio di Kiyomi sarebbe stata la scelta più sensata.
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Angolo Autrice
Sono tornata dopo un mese di assenza con un capitolo super sdolcinato, in attesa di San Valentino :,) Scusatemi, seriamente, ma tra verifiche, interrogazioni e roba varia è davvero complicato fare tutto, ma proverò ad essere un po' più costante, giuro <3
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•Eᴠᴇʀʏᴛʜɪɴɢ ʜᴀᴘᴘᴇɴs ғᴏʀ ᴀ ʀᴇᴀsᴏɴ• 𝑺𝒖𝒏𝒂 𝒙 𝑹𝒆𝒂𝒅𝒆𝒓
Fiksi PenggemarDopo una storia finita male, Kiyomi Uchida, verrà aiutata da una persona per lei molto irrilevante, ma che a poco a poco, le farà scoprire il significato di vero amore. ⚠️la storia per lo più non seguirà l'anime e conterrà delle lemon♡︎⚠️