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Avrei davvero voluto che Hyunjin andasse via ma non che mi lasciasse lui con l'amaro in bocca e qualche dubbio sfavillante tra i pensieri.

Perché mi aveva detto quelle cose?
Perché sembravano cose che avrebbe potuto dirmi soltanto Sam?

Dopotutto sentirmi dire che i miei occhi sembravano raccontare una storia che aveva letto già, una storia in cui lui probabilmente era addirittura il protagonista mi faceva pensare soltanto al fatto che ci fossimo già conosciuti prima ma se non era Sam chi era?

Non avevo mai intrapreso legami con nessuno oltre Sam semplicemente perché non mi erano mai piaciute le persone, ho sempre voluto evitarle il più possibile e soprattutto perché sono sempre stata malata di anaffettività da poter donare sentimenti a qualcuno.
Non ce la facevo, era più forte di me e mantenermi il più possibile chiusa al mondo e ai legami era sempre stato il mio forte tranne che con Sam, tranne che con Hyunjin.
Con loro mi veniva tutto naturale, come se fosse fondamentale dimostrargli ogni frammento del mio cuore e della mia anima, come se appoggiarmi a loro e vederli fare lo stesso su di me fosse necessario ma era davvero così?

Perché diventavo un imbecille dinanzi a loro? Vulnerabile e bisognosa del loro affetto?

Con Sam era stato da subito così, volevo a tutti i costi sentirmi a casa tra le sue piccole braccia esili che ai tempi non erano in grado di alzare neanche un regalo di Natale ma allo stesso tempo sembravano invincibili per me perché soltanto sorridere grazie a lui e vedere un sorriso nascere sul suo viso grazie a me mi completava l'anima che credevo di non avere, perché infondo tutti noi nasciamo con un cuore, con un'anima, con qualsiasi organo interno che sappiamo di avere ma non sentiamo, non possiamo toccarlo direttamente come quando ci tocchiamo il naso ma in compagnia di Sam e in compagnia di Hyunjin sentivo come se loro potessero toccare il mio cuore e la mia anima e soprattutto come se il mio cuore e la mia anima facessero lo stesso con loro.

Sembravamo quasi complementari, come se per esistere dovevamo necessariamente incastrarci come un puzzle e completarci, altrimenti saremmo stati infelici per sempre, magari con una vita piena e completa ma con un pezzo abbastanza grande mancante proprio al centro del disegno.

Mi sentivo proprio così senza Sam ma guardando gli occhi di Hyunjin sembrava quasi placarsi quel vuoto e l'inaspettata teoria che Hyunjin fosse proprio Sam stava iniziando a concretizzarsi sempre di più ma più sembrava reale e più mi metteva i brividi.

« Jieun, sei impazzita proprio, vero? » parlai a me stessa restando ancora in piedi al centro della stanza a fissare quella porta che Hyunjin aveva lasciato chiudere dietro di sé già da un pò.

Non doveva essere per forza Sam, anche perché il suo nome era Hyunjin, dovevo anche accettare l'idea di essermi innamorata di nuovo ma di una persona diversa, dopotutto ero umana anche io anche se volevo evitare la mia umanità a tutti i costi.

Ero diventata letteralmente un'eremita alla ricerca continua della sua pace interiore lontana da tutto e tutti o semplicemente una persona nichilista che non credeva più a nulla e negava l'esistenza di qualunque cosa, sentimento, regola, legge, tutto?

In qualsiasi cosa mi stava trasformando l'età e la paura di non essere accettata, di non essere abbastanza, stava iniziando a darmi un pò troppo sui nervi.

« Dopotutto lo hai scelto tu, stupida! » continuai a dirmi ad alta voce guardando quel cielo che nonostante avesse smesso di piangere sembrava essere carico di paure e pensieri quasi come me.

Mi avvicinai sempre più a quella finestra cercando le stelle e la luna ma erano coperte così tanto da quei nuvoloni che sembravano non esistere più nonostante il loro bagliore di sottofondo.

Forse ero diventata così anche io, come la luna e le stelle nei giorni di pioggia, come il mio cuore che nonostante fosse nascosto sotto mille macerie alla fine si era rivelato funzionale e normale, come la mia anima che credevo di non sentire mai più ma si era ripresentata ai miei sensi come il più forte dei tornadi e forse anche la mia voglia di continuare a vivere sarebbe riemersa e avrei abbandonato la voglia di scappare ancora.

« Devo arrendermi a Hyunjin e restare qui? » pensavo tra me me cercando di convincermi che cambiare città forse non avrebbe cancellato il suo sguardo dai miei pensieri, forse mi avrebbe soltanto tormentata ancora di più.

« Non scapperò? » continuai ancora a pensare avvicinandomi al vaso di margherite che avevo sul tavolino poco più lontano dal mio corpo.

Presi una margherita e proprio come da bambina iniziai a strappare quei petali ad uno ad uno senza ripetermi però se Sam mi amasse o meno ma ripetendomi « resto, scappo, resto, scappo..» e così fino all'ultimo petalo che si fermò al mio « resto. »

Forse avrei dovuto davvero restare e cercare di mettere forse un punto o aprire una nuova parentesi che non avrei voluto più lasciare in sospeso.

Eyes | HWANG HYUNJIN Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora