"Bro, ti posso parlare?" Disse Christian sperando di farsi sentire ma senza risultato. Decise di sedersi accanto a lui e Mattia sentendo abbassare il letto al suo fianco tolse le braccia dal viso preso alla sprovvista. Era perso nei suoi pensieri e la musica era troppo alta per riuscire a sentire.
"C'era troppo casino sul mio" si scusò perché non avrebbe potuto dire che lo stava facendo per sentire il suo profumo sul cuscino. Non si cerca il profumo di un amico sul suo letto.
"Ma c'è solo una maglietta" rise alzando un sopracciglio perplesso Christian. Tuttavia non aveva intenzione di girare intorno al discorso da affrontare, quindi andò al punto tralasciando il resto e di questo Mattia ne fu contendo. Non sapeva proprio come potersi cavare dall' impaccio.
"Mi dispiace per prima, se avessi saputo che..."
"Scusami tu. Ho esagerato è che..." Cominciò a dire nella speranza di riuscire a trovare una scusa plausibile. "Ero agitato per l'esibizione" se ne uscì sperando che l'altro ci cascasse.
Christian tirò un sospiro di sollievo e ispirò profondamente. Stava trattenendo l'aria e neanche se ne era accorto." Ok, l' importante è che sia risolto tutto. Non mi piace litigare con te" disse sincero e si sdraiò accanto a lui. Una mossa che Mattia non si aspettava dato che non era mai stato così espansivo nei suoi confronti.
"Neanche a me" concordò Mattia che nel mentre aveva cercato di fargli più spazio possibile. Averlo così vicino non lo aiutava molto a placare il turbine che aveva nello stomaco. Avrebbe voluto stringerlo tanto forte da fargli sentire quanto il cuore stesse battendo forte. Una reazione totalmente diversa da quella di Christian che invece se ne stava tranquillo godendosi la pace ritrovata.
"Oggi sei stato bravo nel passo a due con Francesca, peccato tu non la possa toccare" rise Christian per rompere il ghiaccio.
"Hai guardato più lei che me, come fai a sapere che sono stato bravo" lo punzecchiò Mattia non senza un pizzico di fastidio nella voce.
"Ma non è vero! Ti guardo sempre quando balli" rise Christian girando la testa verso di lui e si ritrovarono talmente tanto vicini che Mattia perse un battito. Aveva le sue labbra a venti centimetri e la voglia che aveva di consumargliele era tanta, forse troppa. Decise quindi di distogliere subito lo sguardo e tornare ad osservare il soffitto.
"Anche tu sei stato niente male" cambiò discorso.
"La Celentano però ha sempre qualcosa da ridire. Il paragone con Andreas non doveva farlo, io non sono un professionista e beh...lo hai visto? Diciamo che ho poco a che fare con lui."
"Non gli devi invidiare niente, Chri. Sei bello pure tu" ammise sincero. Vedendolo ballare quel giorno lo aveva visto più sexy del solito.
Non fece in tempo a finire la frase che furono chiamati per la cena, quella sera gentilmente offerta dalla produzione. Mattia ringraziò mentalmente quella interruzione perché la conversazione stava diventando difficile da gestire.
"Dai andiamo a mangiare che stasera abbiamo la fortuna di non subire cucine altrui." Disse Christian balzando sul letto e lasciandolo troppo vuoto per i gusti del biondo.
Cenarono insieme agli altri e tutto sembrava essere tornato alla normalità. Se non fosse che per Mattia stava cambiando tutto.
Lo sentiva che nei giorni il bisogno di stare con Christian fosse un bisogno sempre crescente.
Christian non sembrava essersi accorto di nulla e questo doveva continuare a fare. Non poteva neanche immaginare cosa sarebbe potuto succedere se avesse scoperto tutto. Doveva trovare un modo per toglierselo dalla testa, anche se sarebbe stato molto difficili."Ti si legge in faccia che hai qualcosa che non va" se ne uscì Dario passando la mano davanti al viso dell'amicon che aveva appena toccato la pasta al forno.
"No, niente. Solo pensieri"
"Pensieri che si chiamano Christian" disse allusivo.
" In che senso?" Chiese confuso Mattia"
"Si vede, Matti. A me pare chiaro come il sole"
A quella parole la forchetta di Mattia cadde improvvisamente e il boccone gli rimase in gola.
Spazio autrice!
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