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A qualcuno può sembrare strano, ma vado a scuola anche il sabato, è una vera merda.

Beh almeno ho storia oggi, non vedo l'ora di sentirlo spiegare. Sono curioso di scoprire il suo metodo di insegnamento.

Il sabato non riesco mai ad alzarmi dal letto, è come se ci fossi incollato. Infatti, anche stavolta, arrivo in ritardo, ma ormai il professore della prima ora ci ha fatto l'abitudine.

Finalmente arriva la terza ora e, a conseguenza, il mio angelo dai capelli biondi. Lo saluto tutto entusiasta.
Mikey: Salve prof! Non vedo l'ora di iniziare la lezione.

Gli sorrido e lui ricambia senza esitare. Mi si scioglie il cuore, aiuto.
Ken: Sono felice di farti iniziare ad amare la mia materia.

Amo te, altro che storia; non me ne frega proprio un cazzo.

Inizia a spiegare, sentirlo parlare è qualcosa di magnifico. Prendo appunti e mi impegno, si vede che gli piace la sua materia. Riuscirà sicuramente ad insegnarci realmente qualcosa.

Mi perdo a guardargli le labbra. Chi sa se sono buone anche a fare altro, oltre che a parlare...
Ken: Sano non perderti, mi raccomando.

Merda! Mi ha visto. Che figura-
Annuisco riiniziando a prendere appunti.

Finisce scuola e torno a casa; domani dovrò scontrarmi con i coglioni dell'altra volta, hanno lasciato in pace Chifuyu ma hanno scoperto che vado ancora alle superiori e non gli va giù la sconfitta.
Sarà una cosa ufficiale, abbiamo anche un giudice, proveniente da un'altra gang.

Passo il sabato pomeriggio ad allenarmi, non posso farmi fare nemmeno un graffio, non voglio che Ken si preoccupi.

Mi sveglio taaardissimo, pranzo e mi faccio una doccia. Dovrò combattere da solo contro quattro persone, in teoria uno alla volta ma sono degli stronzi e mi devo aspettare di tutto.

Mi accompagnano anche i miei compagni, ma vogliono sfidare solo me. Semplicemente perché non gli va giù che a pestarli sia stato uno delle superiori. Il problema è che non sanno che sono più grande di Chifuyu, pensano sia più piccolo solo perché sono basso.

L'incontro è fissato alle 16:00 in una discarica, ma abbiamo deciso di andarci un po' prima. Siamo già qui, la voce deve essersi sparsa perché sono presenti anche persone che non c'entrano niente.

Mi metto seduto in terra ad aspettarli. Mancano solo 5 minuti e poi potrò definitivamente distruggerli.

Arriva un ragazzo che subito attira la mia attenzione, ha i capelli raccolti in una lunga treccia e ai lati è rasato per far vedere un tatuaggio, rappresentante un drago, che ha sulla testa. Purtroppo non riesco bene a vederlo in faccia perché porta una mascherina nera. È veramente un figo.

Mi avvicino a lui.
Mikey: Piacere, sono Mikey. Tu?
Non sembra intenzionato a parlarmi, ma dopo un po' mi risponde.
x: Draken.
Mikey: Bel soprannome. Sei venuto a vedere la mia potenza, eh?
Draken: Sono il giudice, quindi vedi di non infastidirmi.

Stavo per ribattere ma arrivano quei mongoli che mi hanno sfidato.

Ci mettiamo in posizione e, uno ad uno, gli picchio tutti, non sono stati dei combattimenti molto avvincenti, mi sono annoiato... Uffa.

Ma puntualmente devono far capire a tutti la loro coglionaggine, infatti mi vengono ad attaccare in due con dei tubi di ferro.
Draken ne blocca uno poco prima che mi colpisca in pieno.
Draken: Non erano questi i patti. Andatevene.
Mikey: Ricordatevi di non sfidare mai il grande Mikey.

Un pazzo del loro gruppo tira fuori un coltello e si avvicina a Draken.
y: Non devi rompere, ne va del nostro orgoglio.
Draken: Siete voi che non rispettate le regole. E poi, avreste perso comunque.

Non sembra spaventato, anche se lo stanno minacciando con una lama.

Intervengo stendendo il ragazzo armato, non avendo notato che un suo compagno aveva trovato un pezzo di vetro affilato e che mi stava correndo in contro. Per fortuna Draken mi salva, ferendosi all'avambraccio.

Mi precipito a vedere come sta, non curandomi del casino che si è scatenato intorno, visto che hanno iniziato tutti a combattere.
Mikey: Oi, stai bene?
Draken: Un graffietto non mi ucciderà. Rilassati.

Strappo un pezzo della mia maglia e gli blocco la ferita, cercando di farla smettere di sanguinare.
Draken: Grazie, ma non importava.
Mikey: Zitto, importava eccome!

Vorrei stare a parlare con lui ma sentiamo le sirene della polizia.
Mikey: Merda! Non posso farmi vedere qui dalla polizia. Spero di riincontrarti. Addio.

Ci mettiamo tutti a correre, o almeno, quelli che possono; scappiamo tutti in direzioni diverse.

Io mi fiondo a casa mia, mi faccio una doccia e mi metto sul letto. Aspetta, domani è lunedì, quindi abbiamo storia alla prima ora!

Mi metto a guardare qualcosa alla tv, fregandomi dei compiti che ho per il giorno dopo.

Vado a letto presto per affrontare al meglio il lunedì. Anche se nei miei pensieri sono presenti due persone... Draken e Ken...

Professor [DrakenxMikey]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora