Capitolo VI: Compagne di sventura

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Mi venne ad aprire: in mano aveva la spazzola di legno e un'espressione risoluta in volto. La guardai confusa.
"Non ti preoccupare: non è per te.-si affrettò a spiegare- Mi è servita per punire Amanda, vero signorina?" urlò in direzione del salotto. Sentì provenire da quella direzione un flebile Sì.
"Vieni pure avanti."continuò sorridente.
Mi condusse in salotto e mi invitò a sedermi sul divano.
Lo feci e solo in quel momento mi accorsi di Amanda: una ragazza minuta con i capelli a caschetto castani. Era girata di spalle, nell'angolo coi pantaloni e gli slip abbassati e il sedere rosso, stava tirando su col naso.
Era la prima sculacciata per lei?
"È la prima volta che viene punita?"chiesi a Kate
"È la terza. È stata punita anche ieri e l'altro ieri. Sta venendo da me tutti i giorni. Ho chiesto a Lisa di chiedere il favore ai suoi colleghi di non fissare verifiche o interrogazioni per questa settimana, hanno accettato e stanno facendo fare ripasso alla classe. Così io mi posso concentrare nel far rigare dritto questa disgraziata! Siamo a febbraio e ha già 4 materie sotto!" fece una pausa."Amanda vieni qui." La ragazza, impacciata dagli indumenti, obbedì. Quando si fu messa davanti a Kate, la donna le sistemò personalmente pantaloni e slip, facendo arrossire entrambe noi che ci scambiammo uno sguardo di intesa.
Fatte le presentazioni, Katherine le disse di andare in cucina e iniziare a fare i compiti: la ragazza annuendo si avvio ed io e Kate rimanemmo sole.
"Com'è andata in università ?" mi chiese.
"Bene è andata bene" risposi nervosa e Kate lo notò.
"Alison cosa c'è?" chiese premurosa.
"Dovrebbero essere usciti i risultati dell'esame ma non ho il coraggio di guardare..." risposi in fretta. Avevo dato a Kate le credenziali di accesso al sito dell'università e lei non mi aveva ancora detto nulla, quindi o i risultati non erano ancora usciti; o ero andata bene, beh bene per i suoi standard.  Katherine mi aveva detto che se non arrivavo a un certo risultato, mi avrebbe punito comunque. Quando vidi l'espressione seria di Kate iniziai a preoccuparmi.
"A dire il vero era di questo che volevo parlarti, quando questa mattina ti ho scritto di passare da me."e indicò le ginocchia. Con un sospiro di rassegnazione mi stesi in grembo a lei.
Iniziò subito dopo avermi alzato il vestito e abbassato gli slip. Colpi decisi e forti. Mi chiedevo quale fosse il voto e se fosse così basso da farmi meritare una punizione tanto severa.
"Per favore basta!" gridai a un certo punto, quando dopo un colpo particolarmente forte, mi resi conto che la porta del salotto e quella della cucina erano entrambe aperte e di conseguenza l'altra ragazza stava sentendo quello che stava succedendo. Kate si limitò a cambiare posizione, accavallando le game che reggevano il mio peso e sistemando il mio sedere in modo da averlo più alto e vicino, rendendo la posizione più comoda per lei e più imbarazzante per me. Iniziò a sculacciarmi con la spazzola, la stessa con cui aveva punito Amanda.
"Signora per favore..."supplicai
"Non smetteremo finché il tuo sedere non sarà bollente!" rispose e, impietosa, continuò a colpirmi con la spazzola. Piangevo e la supplicavo di smettere. Quando finalmente smise, appoggiò una mano sulla mia schiena e mi disse che avevo superato l'esame ma non come lei si aspettava: avevo preso 23 e lei voleva almeno un 25. Il vestito era corto, quindi me lo abbassò senza sollevarmi le mutandine, mi prese per mano e mi condusse in cucina, indicò l'angolo della stanza intimandomi di non muovermi. Si sedette vicino ad Amanda e le controllò gli esercizi poi le disse di tornare in posizione sulle sue ginocchia per poterle applicare una crema lenitiva, quindi mi disse che potevo ricompormi e tirare fuori i libri per iniziare a studiare.
Rimasi concentrata per circa due ore e poi Kathrine ci disse che era pronta la cena quindi l'aiutammo ad apperecchiare la tavola e io ed Amanda approfitammo per conoscerci meglio.
amo

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