La mattina dopo venni svegliata dalla sveglia e dal profumo della colazione. Guardai l'ora: erano le 8:00. Qualche minuto dopo Kate mi chiamò dalla cucina: "Alison è quasi pronta la colazione! Alzati forza!"
Mi trascinai in cucina e la baciai sulla guancia. "Buongiorno tesoro. Hai dormito bene?"
"Sì Kate, tu?"
"Sì. Nei pancake vuoi la Nutella o le gocce di cioccolato?"
Sorrisi. "Entrambe per favore."
"Va bene bambina mia . Puoi per favore abbassare i pantaloni e aspettare che venga a sedermi? Così risolviamo subito la faccenda e facciamo colazione! Vuoi caffè o tea?"
"Hai dell'orzo?" Chiesi, senza badare al fatto che volesse punirmi e mi abbassai i pantaloni.
"Solubile cara, ti va bene?" si sedette sulla sedia. Annui e mi stesi sulle sue gambe. Fu una sculacciata molto breve: pochi colpi dati a sedere coperto dal cotone. Capì cosa intendeva quando il giorno prima aveva detto che sarebbero state sculacciate di ammonizione. Mi alzai e mi sedetti sulla sedia senza dire una parola. Katherine mi fece una carezza sulla guancia e poi andò a finire di preparare. Dopo colazione andai a lavarmi. Faticai a mettermi a studiare ma lo feci. Kate mi diede un consiglio su come fare per studiare meglio: 40 minuti di studio e 5 di pausa fino a ora di pranzo. L'ora di pranzo trascorse tranquilla: le feci qualche domanda su cosa avremmo fatto nel pomeriggio.
"Pulizie di casa, verrà Amy e andiamo a fare la spesa per domani sera. Vorrei invitare i vostri genitori a cena, compresa Lisa."
"Tipo una specie di festa, che è successo?"
"Amy ha recuperato quasi tutte le materie. Dobbiamo festeggiare Aly!" mi sorrise dolce.
"Tu non mi hai fatto una festa quando ho preso 30 all'ultimo esame che ho dato." dissi fingendomi offesa.
"Alison non fare la bambina adesso. Volevo semplicemente aspettare che anche Amanda raggiungesse una buona media prima di festeggiare con voi."mi spiegò. Dopo pranzo l'aiutai a lavare i piatti e poi andai in camera mia a leggere un libro.
Dopo poco sentì bussare alla porta."Posso?"
"Certo che puoi. È casa tua! A proposito Kate grazie di tutto." posai il libro sul comodino e mi sedetti sul letto accanto a lei. "Ti fa male il sedere?" mi chiese.
"Cosa?!" chiesi sorpresa.
"Ho notato che eri sdraiata a pancia in giù prima. Era la stessa posizione in cui stavo io quando mi sculacciavano e dovevo studiare. Mi mettevo sul letto a pancia in giù per non sentire dolore."spiegò.
"Un pochino" ammisi arrosendo.
"Stasera ti applico un impacco di ghiaccio" decise.
"Grazie. Kate?" chiesi all'improvviso.
"Dimmi"
"Grazie davvero di tutto io... Avevo bisogno di staccare e... Avevo bisogno di tutto questo."
"Quindi mi stai dicendo che venire da me è stata la decisione giusta e che hai capito che la disciplina a cui ti sottopongo è quella che veramente ti serve?" mi chiese esprimendosi con le parole con cui avrei voluto fare io ma che per qualche ragione non ero stata in grado di usare. Sorrisi appena, questo le bastò e mi strinse in un abbraccio. "Alison va tutto bene. Ci sono io tesoro. Non devi preoccuparti io non ti abbandono come ha fatto lei. Stai tranquilla. Ho capito sai? Ho capito che la tua paura più grande è quella di essere abbandonata dalle persone a cui tieni di più. Ho parlato con Lisa. Eri molto legata a lei, vero? " Annui, con gli occhi lucidi, sorpresa che avesse capito tanto senza mai parlarne direttamente con me. "Hai parlato con Lisa? Che ti ha detto?!" chiesi genuinamente curiosa.
"Semplicemente che vi eravate prese in simpatia ma io credo che ci sia qualcos'altro sotto... Tu ti sei affidata a lei e lei ti ha trattata come ogni altra studentessa" Rimasi a bocca aperta. Aveva capito tutto. Forse il modo in cui avevo reagito il giorno in cui l'avevo rivista era più chiaro di quanto mi aspettassi. Annui, iniziando a piangere silenziosamente nel suo petto. "So cosa vuol dire affidarsi ad una persona ed essere abbandonata. Anche se non lo fanno apposta ci fanno male." sussurrò dolcemente accarezzandomi i capelli. "Non ti preoccupare più di nulla ora non sei più sola." continuò.
"Grazie Katherine, nessuno aveva mai capito quello che è successo. Neanche Lisa. Grazie" dissi staccandomi da lei. Mi sorrise "Tra poco Amanda arriva e andiamo a fare la spesa e poi prendiamo qualcosa nel nuovo ristorante giapponese che hanno aperto sotto casa mia. Vai a truccarti e poi vieni in salotto" mi sorrise e poi uscì. Mi ero sentita capita e avevo la certezza che lei non se ne sarebbe andata. Avrei fatto di tutto per non deluderla!
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Educazione Universitaria
RandomAvviso: Sono sempre io! sono Sonia Bai! Sto ripubblicando la storia! La storia contiene scene di punizioni corporali sottoforma di sculacciate: da maggiorenni a maggiorenni. Se non vi piace e non siete maggiorenni vi bastano leggerla e non segnalarl...