Pomeriggio con la vicina (pt 3)

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Rosa non si scompose e rispose: "Oh Katherine! Come va?.... Sì, Alison sta molto meglio.... Eh no, al momento non può rispondere... Sì... Appena finisce il castigo le faccio rispondere per messaggio.... No assolutamente... Non ti preoccupare, non c'è bisogno che torni. Ho tutto sotto controllo.... No, secondo me non è necessario che tu la punisca quando torni. Credo che la punizione di oggi pomeriggio sia stata sufficiente.... Circa 40, più i due castighi... Sì! No, ho detto che non devi preoccuparti! C'è la faccio con i quarantenni, sono perfettamente in grado di gestire una ventenne un po' monella e poi è normale un po' di monelleria quando si sta male. Tu e le tue amiche godetevi la serata, ci vediamo quando torni, anche se credo che sarà a letto da un po' per quell'ora... Ok, allora te la saluto io... A dopo allora... Oh ma figurati! È un piacere poter badare alla tua spankee. Ciao ciao ciao."
Quando finì di parlare al telefono, ero diventata viola dall'imbarazzo: era ovvio che l'avesse fatto apposta.
"Doveva proprio...?"mormorai.
"Alison devi fare silenzio, bambina. Te l'ho detto prima. Dai su! Qualche minuto e possiamo parlare.".
Il tono era sempre molto dolce ma alzai gli occhi al cielo: non ero abituata che qualcuno rimanesse con me nella stessa stanza per tutta la durata del castigo e, soprattutto, non ero abituata che quel qualcuno non facesse assolutamente nulla, se non restare seduta sul divano.
Insomma non ero una bambina da tenere d'occhio, anche se, per la situazione in cui ero, non avrei potuto certo dirlo ad alta voce.
"Cucciola, fine del castigo. Vieni qui che ti sistemo i pantaloni del pigiama.".
"Posso anche farlo da sola." Uscì dall' angolo.
"Come vuoi tu. Credo solo che sia bello poter avere qualcuno che si prende cura di noi, ogni tanto." , mi sorrise.
Io mi sistemai i pantaloni e lei mi invitò a sedermi sulle sue ginocchia.
Lo feci, arrossendo. Non ero abituata a stare in braccio a qualcuno da anni.
Rosa mi accarezzò la schiena: "Allora come va il culetto?"
"Fa molto male, Rosa!" risposi con quella vocetta acuta, che non sapevo da dove provenisse.
"Oh cucciola! Stasera la Tata ti mette un po' di crema, mmm?" mi diede un bacio sulla fronte e io annuii, prima di rannicchiarmi tra le sue braccia.
Restammo così per un po' di tempo, poi Rosa mi aiutò ad alzarmi: "Vai a fare la doccia, ok?"
Annuii di nuovo e mi diressi in bagno, feci la mia solita doccia post punizione e tornai in camera con il phon per asciugare i capelli. Trovai Rosa seduta sul letto, la spazzola di legno in mano: "Cucciola ti ho preparato un pigiama morbido. Indossa i pantaloni, poi ti dò una mano ad asciugare i capelli e ad indossare la maglia." mi sorrise.
"Ma sono solo le 5:30"
"Certo che sono solo le 5:30, ma vorrai metterti qualcosa di comodo, dopotutto stai male oggi."
Annuii: "La tua medicina ha fatto miracoli".
"Ma certo! Però stasera te ne do ancora un cucchiaio se hai la febbre."
"Uff!" presi i pantaloni e li infilai.
Rosa ridacchiò e batté la mano accanto a lei.
Mi sedetti. Lei inizio ad asciugarmi i capelli poi mi mise la maglia e mi fece le trecce; mi aiutò poi a rimettermi a letto e mi fece richiamare Kate.
"Pronto?" la sua voce era fredda come il ghiaccio.
"Kate, puoi parlare?"
"Aspetta un attimo", la conversazione si interruppe per qualche minuto, poi sentii chiudersi una porta.
Tentai di parlare ma lei mi precedette: "Alison, sappi che sono molto delusa dal tuo comportamento.". Fece una pausa e la feci anche io: alla parola delusione, avrei preferito ricevere cento sculacciate in una volta.
"La signora Rosa già si è offerta di prendersi cura di te, e tu la ripaghi così".
"Scusami" dissi singhiozzando.
"Sei fortunata che ti abbia già punito lei.
Adesso cerca di comportarti meglio, che ne sei capace. E domani mattina facciamo i conti.".
"Ma Ta- cioè... Rosa ha detto-" fui interrotta.
"Alison chi è la tua educatrice o spanker, chiamalo come ti pare?"
"Tu" esalai.
"Esatto. E se ti dico che domani mattina facciamo i conti, vuol dire che domani come minimo ti devi aspettare una bella predica lunga. Ora devo andare." lei chiuse la chiamata e io lasciai andare le lacrime che avevo trattenuto.
Non sentii Rosa bussare alla porta e non mi accorsi che era entrata in camera e si era seduta sul letto, finché non parlò: "Cucciola che succede?".
Mi gettai tra le sue braccia e mi feci consolare, poi, con calma, le spiegai della telefonata con Kate e di come stessi emotivamente quel pomeriggio.
"Alison, tesoro, ascoltami. Non c'è niente di male a comportarsi da bambini ogni tanto. Può essere anche "terapeutico", se lo si fa con la persona giusta. Lo so che è strano ma considera che stai male e che questa è la prima volta che succede. Non c'è niente di male", mi accarezzò la fronte.
"Per quanto riguarda Katherine: in circostanze normali sarebbe stata la giusta reazione, ma visto che aveva già parlato con me, la sua è stata una reazione esagerata. E me ne occuperò personalmente. Tu non preoccuparti. Ti ho portato dei libri da leggere. Io vado nel mio appartamento per una telefonata. Quando torno, ti preparo la cena." mi diede un bacio sulla fronte e mi lasciò sola.
Rimasta rimuginai su quanto accaduto quel pomeriggio.
Misi le ciabatte e mi misi in cerca dei libri scelti da Rosa: li trovai in bella mostra sul tavolino da caffè del salotto.
Erano libri per bambini, ma non per bambini piccoli.
Tra gli autori trovai: Beatrix Potter, Bianca Pizzorno, Gianni Rodari, Roald Dahl... Pamela Travers!
Non avevo mai letto Mary Poppins. Mi aveva sempre incuriosita leggere i romanzi originali, ma mi ero sempre considerata troppo grande per poterlo fare. Decisi di andarmi, di nuovo, a rintanare sotto le coperte con il primo romanzo tra le mani.
Quando Rosa tornò, mi trovò immersa nell'ultima parte del quarto capitolo.
"Ti piace?".
Annuii: "Poveri bambini. Sembra più severa di come l'avevo sempre immaginata".
"Beh, Disney l'ha addolcita molto effettivamente", mi diede un bacio sulla fronte, "vado a prepararti la cena e ci guardiamo un film, ti va?".
Annuii, di nuovo immersa nelle avventure dei quattro fratelli Banks.
Rosa mi scompiglio i capelli e andò in cucina.
Venti minuti dopo mi sentì chiamare: "Alison, bambina. È quasi pronto! Vieni a scegliere il film?" chiusi il libro, lo misi sul comodino e mi diressi in cucina.
"Siediti e apri Netflix. La cena è in forno." Rosa mi sorrise, mise il timer al forno e si girò per controllare cosa stessi scegliendo: "Ho messo il parental control.". La guardai stupita, lei mi fece l'occhiolino e ridacchiò: "Le brave bimbe non guardano film per adulti, a meno che non vogliano tornare a fare un giro sulle ginocchia della tata".
Arrossii e annuii veloce, lei rise e venne a farmi una carezza sulla guancia: "Ho solo pensato di farti avere un assaggio di questo mondo, visto che sembra piacerti, sbaglio?".
"No Tata Rosa!". Di nuovo quella vocetta acuta.
"Dai: scegli il film, ceniamo e, appena finisce il film, fili dritta a letto, che poi ti devo misurare la febbre un'ultima volta!".
"Ma sono solo le sette!".
"E le brave bimbe alle 9 e mezza sono già sotto le coperte. Intese?".
Il timer suonò e, mentre io scorrevo i vari titoli e mi fermavo su "Tata Matilda", Rosa tirò fuori due teglie dal forno: sulla prima crocchette di pollo es di patate, sulla seconda petto di pollo e verdure.
"Non ci credo!" ,esclamai alla vista delle crocchette, "Hai pensato proprio a tutto!".
"Te l'ho detto: esperienza completa. Le crocchette di patate hanno dei pezzettini di verdura così mangi completo.". Rosa prese i piatti e iniziò a fare le porzioni.
Io presi la maionese dal frigo.
Fu una bella serata: ci godemmo il film e la cena, aiutai Rosa a sparecchiare e poi andai ad aspettarla in camera: mi raggiunse, si sedette sul letto, mi fece accomodare sulle sue ginocchia e mi misurò la febbre.
Mi ero messa sotto le coperte da mezz'ora, Rosa era in salotto, quando la porta si aprì e Kate rietrò silenziosa in casa. Venne subito nella mia stanza.
"Tesoro mio, già a letto?", mi chiese dolce, baciandomi la fronte, "Niente febbre! Ottimo! Vado a ringraziare Rosa per essersi presa cura di te e non ti preoccupare per quello che ti ho detto al telefono. Rosa mi ha spiegato bene la situazione subito dopo. Ora riposati Alison. Buonanotte.". Uscì dalla stanza e andò in salotto a parlare con Rosa.

N/A:
Grazie a tutti quanti per aver continuato a supportare questa storia. -2 capitoli alla fine. L'altra inizierò a scriverla domani e la aggiornerò a marzo.
Vvb 💕
~Sonia Bai

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 10 ⏰

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