I due ragazzi uscirono dalla doccia solo quando si resero conto che stavano diventando degli esseri marini.
Le mani erano rimaste sopra la cintura, apparte per una piccola svista della mano di Manuel finita sul culo di Simone ma subito ritirata su alla schiena, per quanto possibile, perché entrambi erano consapevoli che non era ancora tempo -mancavano solo poche ore- di far nulla, quindi uscirono e buoni buoni si misero solo dei boxer e una maglia -un po' grande per Manuel, come piacevano a lui, quasi stretta a Simone, essendo lui più robusto del fidanzato-, poi si erano fiondati in cucina a cucinare perché tra il pre-doccia, la doccia, il post-doccia con asciugatura reciproca di capelli e coccole si erano fatte le otto e mezza, e alle dieci avevano appuntamento al locale con Laura e gli altri.
Manuel si dimostrò essere un'ottimo cuoco, preparando una carbonara buonissima secondo Simone. Ma Simone era di parte e avrebbe detto che era buona anche se fosse stata come quella di una serie tv che avevano visto in estate, che era stata fatta con il tabasco e il tofu (ed effettivamente anche lì c'era il sottone di turno che ha provato a dire che era buona, ma non ha retto nemmeno di dieci minuti).
Il primo momento-tortura della serata per Manuel e Simone, arrivó alle 21:30 quando, dopo un'abbondante dose di coccole e baci più o meno casti, i due iniziarono a prepararsi senza potersi saltare addosso.
Manuel aveva ragione sull'outfit di Simone, la camicia azzurra comprata insieme e il jeans nero stretto che gli stava così bene da far suscitare certi pensieri impuri da poter far impallidire il peggiore del girone dei lussuriosi all'inferno.
Simone, invece, nella sua ingenuità non pensó al fatto che il fidanzato non avrebbe indossato una delle solite maglie, ma una camicia. Una maledetta camicia bianca lasciata aperta fino a far intravedere il serpente sul petto.
Il povero sedicenne pensó di star avendo un attacco di cuore da quanto batteva forte, e probabilmente stava allagando la stanza con la bava, ma notando la faccia del fidanzato che lo scrutava come se volesse strappargli i vestiti di dosso e scoparlo con gli occhi capì di non essere l'unico ridotto così per una semplice camicia, e si tranquillizzó un po'. Forse.
Il secondo momento-tortura furono le due ore e mezza passate alla festa in discoteca. Che sia chiaro, la tortura non era propriamente stare lì;infondo si stavano anche divertendo,erano con i loro amici e a una certa Manuel e Simone giurarono di aver visto Giulia e Diana limonare, finalmente, anche se poi era successo un casino per colpa della migliore amica di una delle due, però andava tutto relativamente bene e loro si divertivano.
Il problema, per loro, era lo stare lì senza potersi toccare. Cioè, non è che volevano fare sesso su uno dei tavoli, però non potevano nemmeno toccarsi davvero come facevano le coppie etero, certo qualche bacio non mancava e stavano sempre insieme, ma non potevano ballare appiccicati come stavano facendo Chicca e Matteo o darsi anche più di un piccolo bacio a stampo. Almeno non si facevano scrupoli a ballare insieme, certo non come avrebbero voluto, però ballavano e si divertivano.
I due ragazzi avevano bevuto poco, Manuel perché doveva guidare e aveva Simone con sé, Simone perché aveva avuto brutte esperienze con l'alcool, e si erano limitati a una birra a testa giusto per il brindisi finale.
Arrivarono a casa di Manuel poco prima dell'una, entrarono in camera del riccio e chiusero la porta.
Si guardarono un secondo, poi Simone si sporse a baciare delicatamente Manuel, che gli strinse il bacino, mentre invece lui gli aveva messo le braccia attorno al collo.Manuel iniziò a baciare la mascella di Simone, poi il collo, poi la clavicola, fin quando non trovo l'intoppo della camicia e guardo Simone negli occhi, come a chiedergli il permesso di potergliela togliere.
Simone, a quello sguardo, annuì e gemette nell'istante in cui Manuel iniziò a slacciargli la camicia con lentezza straziante.
Quando liberò Simone della camicia, un bel po' di minuti,baci e succhiotti dopo, Simone dedicò lo stesso trattamento a Manuel, che a un certo punto portò le mani sulla sua cintura per slacciargliela.
Ma prima "Ti andrebbe di...?" chiese timidamente, come se fosse la prima volta.
"Si" rispose Simone, con voce tremolante. Sapeva che Manuel non si sarebbe accontentato di vederlo annuire, voleva le parole, ma in quel momento aveva paura che se avesse aperto le labbra gli sarebbero usciti solo gemiti, quindi si sentì fortissimo quando riuscì a dire quel "si" tremolante.
Simone era stato il primo amore di Manuel. Il primo amore vero, ricambiato. Perché Chicca amava lui, ma lui non amava Chicca. Per Alice provava attrazione, tanta, ma non lo definirebbe amore perché non provava le stesse cose che ora prova con Simone. Invece ora lui ama Simone, e Simone ama lui. E l'ha fatto soffrire, tanto, ma aveva giurato a sé stesso di non farlo più in alcun modo, e di amarlo sempre e in ogni modo possibile per l'essere umano.
E così fu quella sera, si amarono dolcemente, senza fretta o paura,perché erano lì, solo loro,insieme, e sta volta per sempre.
STAI LEGGENDO
Insieme
Fanfiction✅storia COMPLETA✅ Dal capitolo 1: "Manu" disse solo, e lo sproloquio del più grande si fermò subito,quindi Simone chiese spaventato "In che senso?". Manuel sorrise. "Nel senso che te vorrei bacia' Simó. Te vorrei bacia' e te vorrei ama' e vorrei s...