Nei giorni successivi all'esame le giornate sembrano sempre un po' vuote, c'è più tempo libero, più tempo per pensare. In questi giorni ho avuto una conversazione particolare con mio fratello.
Eravamo seduti a pranzo e ad un certo punto sostiene qualcosa che non mi aspettavo: "Le relazioni sono un plus alla nostra vita, se non aggiungono nulla non dovremmo considerarle".
E sono rimasta colpita da un'osservazione del genere. In fondo è quel che ho sempre sostenuto anche io. Se non si è felici da soli, come si può pretendere di stare bene insieme a qualcun altro?Stare bene con se stessi è la prima forma d'amore.
Oggi, 20 dicembre, ho preso una decisione improvvisa. Ho deciso di preparare le mie cose e partire per andare dai miei nonni assieme a mia zia e a mia mamma.
È la prima volta che noi tre, da sole, veniamo a trovare i nonni.
Con mia zia alla guida partiamo intorno alle 14.00, ci fermiamo un paio di volte e all'arrivo facciamo un giro per il paese.L'impatto quando vengo qui è sempre evidente. Sembra di entrare in un altro mondo, più vivo, pieno di allegria, di persone sconosciute che se ti incontrano per strada ti salutano, pieno di negozi di dolci. Un mondo meraviglioso che da estranea probabilmente vedrei con occhi diversi.
Quando ero piccola avevo una brutta ansia legata a questo posto. A scuola mi avevano spiegato la pericolosità del Vesuvio e io, che avevo i nonni qui, immaginavo sempre i modi che avremmo potuto utilizzare per scappare via nell'eventualità. Un pensiero fisso che mi faceva venire il mal di pancia e non dormivo la notte. Ogni volta avevo il terrore di andare a trovare i nonni e non vedevo mai l'ora di andarmene.
Poi sono cresciuta e ho imparato a non pensarci, a dare fiducia alle disposizioni in caso di emergenza.
Sono cresciuta e ho iniziato ad apprezzare questo posto così pieno di magia.
A volte ripenso a quel passato e mi chiedo a quante volte mio nonno si sia dispiaciuto sapendo che volevo sempre andare via.
È la mancanza più grande che ho. Rivolgo a lui almeno un pensiero al giorno e ogni giorno mi pento di non aver fatto quella telefonata il giorno prima che lui mi lasciasse.
Chissà perché quando arriva Natale, seppur circondati d'amore, le assenze si sentono sempre un po' di più.Quando sono arrivata a casa dei miei nonni li ho abbracciati e li ho osservati.
Ciò che mi dispiace più di tutto in assoluto è che vivendo così distanti e vedendoci così poche volte mi accorgo di tutti i cambiamenti.
La nonna non sta bene da diverso tempo ormai. Fisicamente è una roccia, ma la sua testa è un groviglio intrecciato di parole e pensieri.La mia nonna non capisce più tante cose. È impossibile fare un discorso con lei, sentirle raccontare qualcosa di bello. Ha i pensieri rivolti all'adesso, alle cose da fare, alle cose che non le stanno bene.
E le cose che prova a fare sono sempre rischiose.
È con il senno di poi che pensi a quanto avresti potuto fare prima.Posso dire però che con la malattia, la nonna è più felice. Non comprende più i problemi, dimentica le cose, è tornata come bambina. Una bambina che chiede a tutti di ballare, di cantare e che coinvolge nelle sue coreografie di risate e volteggi.
Oggi ho osservato tanto. E il viaggio mi ha dato modo di pensare.
Amo i viaggi perché sono sola con me stessa e nessuno mi disturba nel dialogo con me.Oggi mi sono confidata con un amico. Gli ho parlato dei miei sogni ricorrenti, di questi pensieri che spuntano nella mia testa e che vorrei scacciare. Lui sostiene che invece dovrei accoglierli, lasciami coinvolgere e tentare di espormi nella vita vera come nei sogni.
Dovrei seguire il cuore, le emozioni, i pensieri istintivi e folli, lasciando per un po' le redini di tutto.
STAI LEGGENDO
Dettagli quotidiani 2
SpiritualDopo mesi e mesi di pensieri ho deciso di creare una nuova rubrica di dettagli quotidiani. Una rubrica che non ha obiettivi, non ha mete. Ha il solo scopo di condividere quotidianità e riflessioni. Quando dicono che la felicità è fatta di piccole...