Oggi, qualche anno fa, ero alla mostra di Van Gogh a Roma. E qualche ora dopo ero insieme ad alcuni amici a casa di un ragazzo dell'università. Cucinammo tutti insieme la carbonara, comprammo una piccola torta per festeggiare il compleanno di uno dei ragazzi. Era una giornata splendida. Una di quelle che ricordo con nostalgia.
Era un bel periodo. Mi sentivo viva, avevo appena iniziato l'università, frequentavo persone nuove, era appena nato un amore inaspettato.
Era un periodo felice e pieno di persone che entravano e uscivano dalla mia vita. Un periodo prima ancora che nascesse la prima rubrica dei dettagli quotidiani.
Era il 10 dicembre del 2016.
Lo so perché oggi Facebook me lo ha ricordato. Quel giorno decidemmo di fare una diretta su facebook mentre preparavano il pranzo. Non sapevamo che di lì a poco quel gruppo si sarebbe disintegrato.
Ci eravamo appena conosciuti, sembrava tutto perfetto, un bel gruppo con cui poter studiare e divertirsi nei momenti di pausa. Si ruppe poco dopo per il fidanzamento ufficiale di due e tutti una serie di gossip che si portarono dietro.Rimasi molto male per la rottura del gruppo. Sapevo che all'università non era facile incontrare persone con le quali stringere buoni rapporti e tutto stava nelle persone che incontravi all'inizio.
Ovviamente questo brusco inizio mi ha portato a conoscere persone splendide e con le quali ancora sono in contatto.
Il 10 dicembre del 2015 invece superavo il test teorico della patente.
Non so perché ve ne parlo. La verità è che è un periodo strano, un periodo no in cui spesso mi demoralizzo e tornare a ripescare i ricordi indietro nel tempo mi fa stare bene.
Ormai sono consapevole di essere una persona nostalgica. Non posso farci nulla, mi piace rievocare il passato, ripensare a come mi sentivo, a cosa provavo e a come riuscivo ad affrontarlo.
Dicembre del 2016 era un periodo particolarmente felice.
Mi sembrava di avere il potere per spaccare il mondo.
Ero felice perché uscivo da un lungo percorso che avevo fatto da sola: due anni prima mi ero posta l'obiettivo di migliorarmi; ero stanca della persona che ero e desideravo soltanto cambiare in meglio.Non è stato un percorso facile, ma nel 2016 mi sentivo di essere arrivata in cima alla montagna che stavo scalando. Ero diventata, al pubblico, la persona che prima riuscivo a tenere solo privatamente.
Avevo abbandonato la mia timidezza, superato molte paure e non mi importava più di dover piacere a tutti.Ricordo anche quel breve amore tra il 2016 e il 2017 come un periodo speciale, nonostante il burrone in cui sono caduta dopo, quando lui è andato via. Se prima lo reputavo come uno dei momenti più dolorosi, oggi lo guardo con un altro punto di vista.
In fondo è anche per quella rottura che i dettagli quotidiani hanno preso forma.Ho sempre vissuto periodi di profondo abbattimento seguiti da periodi luminosi.
Mi piace pensare che, anche nei momenti più bui, bisogna sempre avere premura di splendere.Non saprei spiegare il concetto che ho di splendere. Però avrete sicuramente presenti quelle persone che sembrano brillare di luce propria, magari per una parola detta, per un gesto gentile, per l'allegria che sprigiona.
Una luce che non si può che raggiungere da soli con le proprie forze.
Era quella luce che mi ero promessa di raggiungere nel lontano 2014. Soltanto due anni dopo potevo dire di averla raggiunta davvero.Ma questo, chi di voi ha letto la prima rubrica dei dettagli quotidiani, lo sa bene.
Non saprei definire il periodo che sto vivendo ora. Direi che è un periodo buio alternato a momenti di luce.
È un periodo buio insensato.Forse nato dalle aspettative troppo alte riguardanti il mio futuro prossimo, forse dettate da una qualche forma di autosabotaggio o semplicemente dal troppo tempo in casa, dal cielo grigio, dallo studio, unica e costante attività dei miei ultimi giorni.
Studio che non sta procedendo come vorrei perché è un periodo no. Insomma si entra in un circolo vizioso in cui tutto è causa di tutto.
Oggi ho provato a parlarne con una persona cara, ma purtroppo quella conversazione non ha avuto l'esito che mi aspettavo. Il risultato è stato sentirmi nervosa e ancora più demoralizzata.
È pur vero che nel periodo appena prima di un esame mi sento sempre un po' triste.
E trovo come unica via di fuga quella chiacchierata serena la sera quando accendo il computer e parlo con i miei amici.
Quindi se dovessi trovare un dettaglio quotidiano nella mia lunga giornata di studio, direi che si trova in quella semplice chiacchierata che, per qualche momento, allontana dai miei pensieri tutto il resto del mondo.
E allora mi chiedo e vi chiedo: in quali modi riuscite a trovare la giusta via di fuga nei periodi no?
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Dettagli quotidiani 2
SpiritualDopo mesi e mesi di pensieri ho deciso di creare una nuova rubrica di dettagli quotidiani. Una rubrica che non ha obiettivi, non ha mete. Ha il solo scopo di condividere quotidianità e riflessioni. Quando dicono che la felicità è fatta di piccole...