Le fate della notte

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Il suo cuore martella contro il mio.

E il mio respiro, si adatta perfettamente al suo respiro.

La mia guancia preme contro il suo petto così pieno di battiti.

I nostri corpi sono ancora attaccati l'un all'altro, ma al mio cervello non sembra importargliene.
Sto così bene.

Potrei stare qui tutta la vita.
Non posso.
Che sto facendo?!.

Dio! Lily!! Ma ragioni ancora?

La mia coscienza mi stacca di botto da Scorpius.

Lui rimane perplesso, come se lo avessero appena svegliato dal sonno più piacevole della sua vita, versandogli in testa una pentola di acqua ghiacciata.

Mi guarda confuso, e si strofina i capelli, distoglie lo sguardo dal mio e le guance gli si riempiono di rosso.

"Ehm..scusa, non volevo.Mi dispiace se stavi per cadere, queste scale sono veramente una scocciatura."
mi dice imbarazzato, ovviamente non mi guarda.

"Entriamo?" Dico, cercando di ignorare il fatto che meno di un secondo fa ero praticamente avvinghiata ad un tipo che non conosco nemmeno.

Fa un imbranato cenno con la testa e impugna la bacchetta,indirizzandola verso la serratura ingiallita della pesante porta di legno di rovere.

Noto, mentre Scorpius pronuncia "Alohomora", che la sua bacchetta è incredibilmente sottile, e ricoperta da quello che a prima vista,diamante, per quanto brilla alla luce delle torce.

La porta si apre con un leggero cigolio sinistro.
È buio pesto e non riesco a vedere un accidente.

Lui mi prende per mano e si chiude la porta alle spalle.

So che il mio comportamento è veramente inaccettabile. Già. Perché gli sto tenendo la mano? È stupido e veramente, ma veramente, non da me.

Ma sembra che al mio cervello, in questo momento non sembra una cosa importante.

La sua mano è incredibilmente calda e la sua presa è forte e decisa.

"Stammi vicino e metti i piedi dove li metto io." Mi dice.

"Ma dove cavolo siamo?! Me lo vuoi dire? No perché se mi hai portato in un posto, non so, tipo pieno di Schiopodi o boh, solo per farmi uno scherzo, beh..in tal caso mi arrabbierò, davvero" non riesco a trattenermi dall'avere un'angoscia assurda.

"Shhhh! O le farai arrabbiare!" mi risponde, alimentando sempre di più le mie paurose convinzioni.

Mi fa innervosire, bollire di rabbia.Da quando siamo arrivati non fa altro che darmi ordini.

È veramente insopportabile.

"Al diavolo!! Senti, tu non mi dai ordini! Capito? E poi chi caspita si dovrebbe arrabbiare a parte me?!!" gli rispondo acida e lui di tutta risposta mi indica di nuovo di starmene zitta.

Mentre avanziamo in questa stanza buia, fa sempre più freddo. Sento che ci stiamo raggiungendo il centro. È ancora il buio più totale.

Ho paura.

Lui stringe la mano alla mia più forte, rincuorandomi.

"Ora devi stare realmente in silenzio. Se le svegliamo noi, sarà un vero disastro.Devono accorgersi loro di noi, quando succederà, ti sarà tutto più chiaro."

Continuo a non capire una parola di quello che sta dicendo, ma decido, di nuovo, di obbedire.

Il pavimento sotto di noi, credo che sia di legno, per via degli scricchiolii che sento sotto i piedi, quando camminiamo.

After all this time? Always.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora