Inaspettato

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Come sempre ad Hogwarts il banchetto è strepitoso; la preside McGranitt quando batte le mani fa apparire nei piatti ogni sorta di cibo, torte giganti che si servono da sole, budini turchesi che cantano fra martino, pizze,arrosti e patatine fritte che ballano il tango quando le si mette sulla lingua.

Ma io non so perché non riesco a farmi vennire l'appetito, insomma dovrebbe essere un bel giorno,no? A pozioni sono andata molto bene, stessa cosa a divinazione..oh.
Divinazione.
Già.

Cavolo quel ragazzo è un completo enigma.Non so cosa pensa.Lo odio.Si lo odio.
È veramente antipatico e cafone.Non si è neanche girato a guardarmi quando l'ho chiamato.Magari gli sto antipatica pure io, forse non gli piaccio.So di non essere bella.Lo odio.Ma perché ne faccio un gran dramma? Perché non ci penso, insomma se a lui non interessa fare il compito con me, perché io dovrei interessarmi? D'altronde me la sono cavata sempre benissimo, non avrò problemi a fare il compito da sola.

Elena, che è vicino a me e sta mangiando un grappolo d'uva, mi riporta come sempre alla realtà, disconnettendomi dai miei pensieri.

"Lily! Io vado, sono totalmente piena ahah.Vieni con me ad erbologia?" Mi chiede dolcemente Elena.
"Ehm..si beh, si arrivo subito"rispondo presa di soprassalto.

Ci avviamo verso erbologia e poi a babbanologia.La giornata scolastica si completa in men che non si dica con una cena fenomenale,ma io mi ritrovo a pensare in continuazione a quel ragazzo che per me rimane ancora un punto interrogativo.

Mi fa sentire male e insicura e la cosa più brutta è che non capisco il motivo.Nessuno mi ha mai fatto sentire così confusa con un solo sguardo e lo odio, lo odio un po per tutto.Perché mi doveva capitare proprio lui come compagno? Ah!! Devo smetterla di pensare a quel tipo.Punto.Basta e stop.

Sto tornando al dormitorio con Elena per prendere il telescopio e per andare a scegliere un posto in cui si vedano bene le stelle dato che sono già le 21.30 di sera.

Quando sento una voce alle mie spalle e spero sia Malfoy, anche se cerco di convincermi che non mi importi fare il compito da sola mi scoccia un po' comunque.Ma ovviamente non è lui, figuriamoci.

Quando mi giro, un espressione familiare e amichevole, mi coglie alla sprovvista. È Jack!

Il mio migliore amico mi saluta con il suo solito sorriso dolce e caldo e mi abbraccia.
Affondo la testa nella curva del suo collo, profuma sempre di cioccolato e cannella, il mio profumo preferito.
"Ehi!" soffia nei miei capelli dolcemente.Mi distanzia dall'abbraccio rassicurante e protettivo tenendomi sempre le braccia tra le sue mani.

I suoi capelli come al solito sono sempre in disordine, tremendamente ricci e castani, gli occhi grandi insieme alle lentiggini sul suo naso perfetto completano il quadro in maniera deliziosa.

Io e Jack ci conosciamo sin da quando andavamo all'asilo babbano, anche lui è di Grifondoro e ha la mia stessa età, ciò non si direbbe dal momento che è molto alto e ha un aspetto adulto e responsabile, cosa che gli altri ragazzi del mio anno non hanno.

Gli faccio un sorriso immenso e gli dico "Dove sei stato tutto il girno? Non sei venuto a lezione, io ed Elena ti aspettavamo a pranzo!"
Lui mi da'un leggero colpetto alla spalla e ride lievemente, ha una risata tranquilla e armoniosa come un fiume che corre tra i ciottoli.
"Scema, sono stato tutto il giorno ad allenarmi per il Quiddich!" E indica la sua divisa da portiere con un gesto plateale.
"Dai non l'avevo notata!! Uffa quanto sei antipatico!" e metto il broncio come una bambina.
Lui mi da' un veloce bacio sulla guancia e se ne va con un "Salutami l'altra scema" alludendo ad Elena.
Gli sorrido di rimando e mi giro per raggiungere Elena già salita ai dormitori per prendere il telescopio.

Prima che salga le scale mi sento tirare per un braccio, magari è Jack che si è dimenticato di dirmi qualcosa.No, non può essere lui, la sua presa è più morbida e gentile, mentre questa è arrogante e coraggiosa.Prima che riesca a girarmi perdo l'equilibrio e cado quasi all'indietro, ma la stessa presa di prima mi afferra e mi sostiene.Delle lunghe dita forti mi tengoni stretta.Mi sento al sicuro immediatamente, sono certa che non mi può accadere più nulla tra queste braccia.
È solo una sensazione, ma è forte.Mi giro, ancora tenuta su da quelle mani così forti, e appena vedo il proprietario, avvampo diventando di cemento.
Scorpius mi aiuta a riprendere lequilibrio e io mi sistemo l'uniforme in modo impacciato.

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