06. Intreccio di Cuori

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I hoped, you'd stay, just a little bit longer
And I hoped you'd keep calling
With every single day I have to face
I wonder why our love was stolen away
With every single breath I have to waste
— Calum Scott, Come Back Home

«Matteo, alzati, è tardi.» sussurro, vedendolo dormire, così vicino a me. È così innocente, candido. Le sue braccia mi circondano la vita con possessione, mentre il suo petto nudo, che di alza e si abbassa regolarmente, mi riporta alla mente ciò che è accaduto ieri sera. Lui, in tutta risposta, mi avvicina più a sè, brontolando qualcosa che non riesco a comprendere bene. Sorrido istintivamente, quando i nostri petti si scontrano, e le nostre labbra si avvicinano pericolosamente.

«Greta, ti scongiuro, stiamo un altro po'.» Mi prega con gli occhi ancora chiusi, tentando si baciarmi. Io, tuttavia, mi discosto, cercando un pretesto per alzarmi dal letto, smettendo do bearmi del calore del suo corpo. Eppure non voglio farlo. «Tanto, lo sai benissimo, che ci rivediamo tra un paio d'ore. Ma se papà ti becca a casa sai come va a finire.» Questo è il mio ultimo tentativo per riuscire a scostarmi da lui. «Solo se mi prometti che non torni a Roma domani.»

Sospiro, non se lo è dimenticato. Speravo di poter evitare questa conversazione per molto tempo ancora, ci siamo appena ritrovati, e non voglio perderlo di nuovo, tuttavia, la mia vita viene prima: devo tornare a Roma per lavorare, per finire l'università, e sarebbe tutto troppo difficile.

«Teo, sai che non posso promettertelo: devo tornare a Roma per dare alcuni esami e ho bisogno di studiare. Vorrei rimanere, davvero.»
Lui annuisce, dispiaciuto seppur consapevole, e poi si alza dal letto, senza più guardarmi.

«Non ti sarai mica offeso?» lo provoco, mentre indossa la camicia di ieri sera, ma non risponde. È davvero fastidioso, e vorrei riuscire a fregarmene, ma non mi è possibile quando si parla di Matteo. È come una calamita per me, non riesco a staccarmene, figuriamoci a fregarmene di lui. Sono sorpresa io stessa di quello che sto facendo, pur dì evitare un litigio che mi farebbe troppo male.

Mi alzo anche io dal letto, e, dopo aver compiuto pochi passi per avvicinarmi, poso le mani sulle sue spalle, girandolo verso di me , costringendolo a guardarmi negli occhi.

E lo bacio.

Come stanotte.

Sulle sue labbra, poi glielo dico. «Matteo, lo sai, che mi piaci da morire?» Sorride, e con lui anche io, poi mi avvicina ancora di più, afferrandomi per la vita. «Stai cercando dì corrompermi stronza?» «No, sto cercando di farti capire che non è la fine del mondo, non sappiamo nemmeno cosa c'è tra noi.»

Mi pento immediatamente di aver pronunciato quella frase. Adesso arriveranno le conseguenze, che non volevo affrontare. Non sono pronta a sentirmi dire che non siamo niente o che non gli importa. Adesso, saremo costretti a darci un'etichetta. Ed ho ragione.

Lo sguardo di Teo s'indurisce subito. I suoi occhi si scuriscono, diventano cupi.
« Che cazzo vuol dire che non lo sappiamo. Me lo hai detto adesso, io ti piaccio e tu piaci a me. Per caso non ti piaccio abbastanza?» È arrabbiato, forse si sente ferito, ed io mi sento così egoista, per aver pensato che sarei stata io l'unica a farsi male, a soffrirci. Mi porto le mani sopra il viso cercando dì pensare chiaramente, mentre lui mi tiene ancora stretta a sè. «Cazzo, non intendevo quello...» «È solo che, non so come affrontare questa situazione.» Lui mi guarda ancora. Non mi lascia, però, e questo mi fa tremendamente piacere, mi fa sentire protetta, mi fa sentire bene. «Greta, stai tranquilla.» «Possiamo provarci, non costa nulla, e se poi non dovesse funzionare, lo sai, sopravviveremo.»

Ma io ho ancora dubbi. «Teo, ci siamo ritrovati l'altro ieri, dopo non esserci più visti nè sentiti per quattro anni. Non sarà presto?» Ancora, quello sguardo. Colmo di perplessità, paure e rabbia. «Greta, no, non è mai presto.» Annuisco, abbastanza convinta dalle sue parole.

«Allora vai, ci vediamo più tardi.» esclamo infine, tornado al mio obiettivo iniziale.
«Però promettimi dì stare almeno due giorni in più. Non abbiamo mai avuto un appuntamento serio, ho voglia di stare con te.» Faccio dì si con la testa, ancora, e non potrei essere più felice di così.

«Senti, Gre, ma se rimango qui un altro po'?» Sorride ammiccante, non staccando per un solo momento i suoi occhi dal mio corpo, attualmente coperto soltanto di una t-shirt enorme dì un qualche tour di anni fa. Sono convinta che sia tremendamente bello quando mi guarda in modo così sfacciato: mi fa sentire sensuale, apprezzata.

I nostri bacini sono ancora pressoché attaccati, e sento il sangue non fluire più al cervello, alimentando tuttavia un piacevole calore nel basso ventre. È così è anche per lui, le sue mani scendono dai miei fianchi, alle cosce, e mi prende in braccio, accarezzandomi con le labbra, baciandomi con passione, furore.

In breve, le mie mani sono sui bottoni della sua camicia, che viene sfilata in molto poco tempo. E rimango un momento ad ammirarlo, cercando di capire se sia reale o meno, fino a quando non ho la possibilità di toccare, tracciare le linee dei suoi addominali, del suo torace.

Lui, dopo avermi appoggiata sulla scrivania, fa lo stesso con il mio collo, toccando poi le clavicole e lasciando piccoli baci lungo il percorso. Quando attraversa la curva dei seni, mi sento così bene, in pace con me stessa. Così bene con lui, che sembra tutto irreale, fantastico. Inizia a scendere sempre più in basso, non ha paura a differenza mia, ma quando mi spingo di più sul suo bacino, per dimostrargli che ci sono, lo sento ringhiare un gemito, che rischia di essere troppo potente, e che quindi decido di zittire baciandolo, e afferrandolo per le spalle.

«Non mi interessa delle etichette, mi interessa solo di te.» Sussurra al mio orecchio, mentre i miei sensi sono sempre più inebriati dal suo profumo, dal suo corpo sul mio. «A me pure interessa solo dì te, io voglio solo te.» Queste sono le ultime parole che riesco a pronunciare, che abbiano un filo logico.

Poi esistiamo solo io e lui, intreccio di gambe, braccia, corpi ma soprattutto di cuori.



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𝐉𝐄 𝐓'𝐀𝐈𝐌𝐄  ↠ 𝐌𝐀𝐓𝐓𝐄𝐎 𝐏𝐄𝐒𝐒𝐈𝐍𝐀Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora