Testa a testa tra lupi

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Etan mostra un sorriso beffardo, smonta da cavallo, e fa Levante da parte, avanza, si avvicina a Gabriel, il quale sembra sempre più furibondo.
-Faremo così principe, ci scontreremo davanti ai lupi del regno ed ai reali, se sarete voi a vincere io sarò esiliato e non vedrò mai più la principessa, se voi invece doveste perdere, io guadagnerò il diritto di prenderla in moglie e lei mi apparterrà.-
Le iridi di Gabriel sono fiammeggianti.
-Sai perfettamente che verrai esiliato. Ma ci misureremo ed una volta per tutte concluderemo questa vicenda.-
Gli ringhia con voce sommessa il principe.
Stavolta quella ad essere arrabbiata sono io e mi rivolgo aspramente ad entrambi.
-Nessuno dei due mi avrà, non avete alcun rispetto della mia opinione ed io non sono un oggetto di cui avere proprietà !-
Gabriel mi sorride addolcendosi.
-No, non siete un oggetto, siete una principessa ed avete un grandissimo valore per me, non permetterò che mi veniate portata via, il mio Clan attende il nostro ritorno insieme e soprattutto vuole conoscervi ed accogliervi. Questo scontro sarà necessario, per voi e per noi.-
Spalanco gli occhi, spiazzata dalle sue parole, a questo punto non posso fare molto.
Etan si volta per raggiungere il suo cavallo e monta in sella, lo sprona al galoppo e si reca in direzione del castello.
Gabriel invece resta fermo a fissarmi, mentre io abbasso lo sguardo.
-Non gli farò male Adara, gli ricorderò solo qual è il suo posto una volta per tutte e soprattutto farò mio il vostro cuore. Vedo come lo guardate, occupa un posto che non posso sopportare esista.-
Volgo il mio sguardo verso il principe dei licantropi dei ghiacci.
-Non potete pretendere di essere nel mio cuore quando neanche vi conosco, non potete sostituire una persona che invece conosco da così tanti anni.-
-Vi ho chiesto in tutti i modi di darmi la possibilità di conoscermi, ma continuate a rifiutarmi perché lui esiste nel vostro cuore !-
Socchiudo le palpebre premendole forte, una lacrima riga il mio viso, serro i pugni delle mani e gli artigli squarciano i miei palmi, facendo sgorgare del sangue scarlatto e fluido sulla groppa del mio stallone.
Una forte rabbia mi assale, do gambe al mio stallone e galoppo in direzione del castello.
Gabriel invece fischia emettendo un richiamo acuto.
Le chiome degli alberi tremano scosse da un forte vento, Fael si fa strada, atterra al suolo, il suo proprietario balza sulla sua groppa, per poi dargli ordine di issarsi in volo.
Il dragone si solleva da terra con estrema facilità e scuotendo le ali immense, emette un ruggito, per poi volare svelto in direzione del castello.
Quando finalmente giungo a casa mia, trovo mia madre, mio fratello e mia sorella all'esterno ad attendermi.
Mia madre sembra furibonda ed una volta abbastanza vicina, mi parla.
-Spero tu sappia che comunque si concluda questa vicenda, noi perderemo un guerriero prezioso !-
Smonto da cavallo alla svelta e mi ritrovo faccia a faccia con la nostra regina.
-Madre non ho chiesto io questo scontro, sono due teste calde!-
Mio fratello interviene per calmare le acque. E
-Madre Etan ha sbagliato e sarebbe esiliato in ogni caso da me personalmente, lascia che Gabriel gli dia una lezione, so che lo batterà facilmente.-
Mia madre, la regina si volta verso mio fratello.
-Sarà così figliolo, ma io perderò un comandante fidato !-
-Ne avrete subito un altro con competenze ancora maggiori, avete la mia parola.-
-Figlio mi auguro sia come dite, sapete benissimo che per me la sicurezza del regno ha più importanza di ogni cosa.-
-Lo so madre è per questo che non possiamo far altro che imparare dalla vostra saggezza ed esperienza.-
Mia madre si volta verso i sudditi tra cui in mezzo anche Gabriel ed Etan e proferisce il suo verdetto.
-Miei sudditi, raggiungiamo l'arena, si terrà uno scontro tra il principe del Clan dei ghiacci ed Etan il comandante della nostra guardia. Non sarà all'ultimo sangue, il licantropo perdente sarà esiliato. L'unica regola è che non vengano utilizzate armi, sarà un corpo a corpo in forma ferina.-
Una baraonda di licantropi raggiunge le tribune della nostra arena, io e la mia famiglia prendiamo posto in tribuna, i due concorrenti si trovano al centro dell'arena e si studiano.
Li osservo mentre entrambi mutano in forma ferina eretta, iniziano a ringhiarsi mentre camminano in circolo in attesa di un cenno per iniziare lo scontro.
Gabriel mostra le sua lunghe zanne, Etan cerca di mettere in evidenza la sua imponenza.
La regina si decide e fa suonare il corno che determina l'inizio dello scontro, il suo stridulo echeggiare risuona per le mura del castello.
Avverto una rabbia così grande dentro me, una sensazione insopportabile allo stomaco.
Lo scontro comincia, Etan balza verso Gabriel e cerca di affondargli gli artigli nella spalla destra, ma Gabriel astutamente lo schiva e balzando riesce ad assestargli il primo colpo proprio al centro della schiena tra le spalle, i suoi artigli dilaniano la carne di Etan ed emette un mugugno di dolore.
Il licantropo rosso non perde tempo a crugiolarsi nel dolore riparte alla carica e stavolta entrambi si ritrovano faccia a faccia, artigli negli artigli.
Il licantropo bianco assesta una testata al licantropo rosso e lo tramortiste facendolo indietreggiare, diversi rivoli di sangue scarlatto rigano il pelo del suo mento.
Gabriel ne approfitta per mirare al collo, ma Etan apre gli occhi e porta la testa all'insù, gli artigli anziché schernirgli il collo, gli scherniscono il viso, lasciandogli un solco profondo.
Il licantropo bianco afferra il licantropo rosso dalla collottola e piega la sua testa all'indietro.
-Arrenditi e non ti ucciderò.-

Etan sputa del sangue al suolo e fissa Gabriel negli occhi, poi con un briciolo di voce gli risponde

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Etan sputa del sangue al suolo e fissa Gabriel negli occhi, poi con un briciolo di voce gli risponde.
-Preferisco morire che arrendermi, perché vivere senza lei sarebbe morire due volte.-
Spalanca le fauci e morde il licantropo bianco al polso.
La rabbia assale Gabriel che stringe gli artigli del pugno con cui tiene Etan inginocchiato e col muso rivolto verso lui.
-Avrei voluto evitarlo, ma non mi dai scelta.-
Quando scorgo che il mio promesso sposo solleva la spalla per sferrare un colpo mortale, balzo letteralmente al centro dell'arena, mentre gli artigli di Gabriel hanno quasi raggiunto il collo di Etan per squarciargli la gola, li blocco con le mia mani ringhiando faccia a faccia al licantropo bianco e spalanca gli occhi sorpreso, intanto i suoi artigli acuminati hanno ferito i palmi delle mie mani e quando faccio leva per sollevare il suo braccio, trovandomi esattamente sotto di lui accanto ad Etan, il mio sangue gocciola sul mio viso.
Gabriel lascia andare immediatamente al suolo il "nemico" sconfitto e si affretta a guardare le mie mani per capire quanto siano gravi le ferite, come se non sapesse che guariranno a breve.
Si volta verso il licantropo sconfitto e gli parla con tono di disprezzo.
-Sparisci da questo regno, vai lontano e non tornare mai più per lei. Hai perso.-
Il licantropo rosso cerca di sollevarsi dal suolo, i solchi delle ferite sul viso sono molto profonde da far intravedere il tessuto interno e la carne rosea.
-Forse avrò perso, ma voi non avete vinto il suo cuore.-
Il licantropo bianco digrigna i denti, pronto ad assestargli un ultimo colpo per punire quell'arroganza fuori luogo.
Io intervengo repentinamente calmandolo e premendo con i palmi delle mia mani sul suo petto.
-Non è vero, non è vero che non avete vinto il mio cuore, state mostrando clemenza e so bene che non è semplice un tale autocontrollo per la nostra specie. Adesso basta, avete vinto e lui lascerà il castello, andiamo, dovete medicarvi.-
Mi fissa negli occhi e quello sguardo che un attimo prima era gelido, adesso sembra quasi affettuoso.
Lo invito a seguirmi e prendo il necessario per farlo medicare.

Etan intanto si alza dall'arena, volge un ultimo sguardo a mia madre, mio fratello e mia sorella ed in seguito ad un accenno di saluto, col cuore e l'orgoglio a pezzi, si allontana sulle quattro zampe

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Etan intanto si alza dall'arena, volge un ultimo sguardo a mia madre, mio fratello e mia sorella ed in seguito ad un accenno di saluto, col cuore e l'orgoglio a pezzi, si allontana sulle quattro zampe.

Etan intanto si alza dall'arena, volge un ultimo sguardo a mia madre, mio fratello e mia sorella ed in seguito ad un accenno di saluto, col cuore e l'orgoglio a pezzi, si allontana sulle quattro zampe

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