L'immenso Fael

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Mi volto verso il Principe Gabriel, allargando le braccia e facendo spallucce -Spero abbiate un mezzo più veloce del mio stallone, perchè se arriverà al castello prima di noi, mio fratello invierà tutti i suoi uomini a cercarmi.-
Per tutta risposta il Principe dei Ghiacci, emette un flebile fischio.
Dal firmamento prende vita un ruggito assordante, volgo lo sguardo al cielo e improvvisamente lo scorgo squarciare le nubi: maestoso, imponente, immenso dalle squame del colore della neve, gli occhi di un azzurro gelido, si dirige spedito in picchiata verso noi. Ne avevo sentito parlare dei draghi del nord, ma mai ne avevo ammirato uno, semplicemente strabiliante.
Il drago rompe qualche albero con la sola forza dello spostamento d'aria causato dalle sue ali, atterra poggiandosi al suolo e facendo tremare la terra sotto i nostri piedi.
Il principe dei licantropi del ghiaccio vi si avvicina come se fosse la cosa più normale del mondo e lo accarezza come io avevo fatto qualche minuto prima con Levante; sembra essere molto docile nei suoi confronti.
Si volta verso me e mi chiede -È di vostro gradimento il mio mezzo?- tende la sua mano verso me -Non abbiate paura, siamo legati, non vi farà nulla, salite insieme a me, il suo nome è Fael.-
Mi avvicino al drago ed al principe Gabriel, di certo non afferro la sua mano, non mi serve il suo aiuto per montare il drago.
Mi piego sulle ginocchia e con un balzo salto in groppa al drago che si scrolla leggermente e guarda il suo padrone, il quale gli fa un cenno del capo.
Finalmente il principe si decide ed anche lui monta sul drago.
Mi cinge con le sue braccia prima che io possa protestare, si aggrappa ad una squama appuntita sul collo di Fael e questo parte issandosi verso il cielo con uno slancio immane.
Sembra non arrestarsi mai, va su, sempre più su, oltre le nuvole, dove l'aria è gelida e rarefatta.
Quasi mi manca il respiro, l'adrenalina la fa da padrona e involontariamente le mie unghia mutano in artigli affilati.
-Sta tranquilla Adara, goditi il volo!-
Mi sussurra il principe all'orecchio, ma è tanta la pressione che fatico a sentirlo.
Forse avrò battuto tre volte le ciglia, quando giungiamo al castello del mio Clan.
Il mio Levante sembra essere arrivato proprio nello stesso istante.
Li scorgo minuscoli i licantropi che proteggono le nostre mura, ma non percepisco nell'aria la paura o lo stupore.
Il mastodontico Fael atterra al suolo e la terra sotto le sue zampe artigliate si crepa.

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