Al chiarore di luna scarlatta

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Il cinguettio degli uccelli mi sveglia, mi ritrovo a stringerlo tra le braccia e la mia fronte è attaccata alla sua.
Siamo totalmente nudi e vicini, non so come comportarmi per non svegliarlo.
-Buongiorno ...- mi sussurra.
È già sveglio e mi mordo le labbra.
-Buongiorno... - gli dico con un filo di voce.
Sorride e soleva le palpebre.
-Sei una splendida dormigliona, adoro vederti dormire.-
-Da quanto tempo sei sveglio ?-
-Dall'alba, non volevo svegliarti, anche se dovremmo prepararci per le nozze.-
Mi sollevo improvvisamente facendo scivolare le pellicce.
-Maledizione !- Impreco preoccupata per il mio palese ritardo.
Proprio in questo momento, qualcuno bussa alla porta. Gabriel si alza dal letto coprendosi dalla vita in giù.
-Fratello ...- il lupo bianco lo riconosce subito.
-Misha buongiorno, vengo ad aprirti.-
-Non occorre, stavo cercando mia sorella Adara, l'hai vista di recente ?-
Gabriel si volta verso di me e gli sta per scappare una risata, poi mi fa l'occhiolino e gli risponde furbamente, consapevole del fatto che mio fratello fiuta il mio odore.
-Abbiamo cenato insieme ieri sera poi siamo andati a dormire.-
-Capisco, spero non ne combini una delle sue... è incorreggibile.-
-Non essere duro con lei, sai com'è fatta.-
-Si, un cavallo sarebbe più semplice da gestire. A dopo amico mio.-
-A dopo fratello.-
Misha si congeda ed io faccio un sospiro di sollievo, il mio futuro sposo mi sorride compiaciuto e gli lancio un cuscino dritto in faccia.
Adesso sono io a sorridere compiaciuta.
Improvvisamente Gabriel si fa serio in volto, si siede sul letto e mi fa segno di sedergli accanto.
-Ho qualcosa da dirti, è giusto che tu sappia.- mi dice con tono serio.
-Cosa dovrei sapere ?-
-Dopo le nozze dovremo partire subito, manco da troppo tempo ed il mio popolo necessita della nostra presenza.-
-Non era questo che dovevi dirmi.-
-Stai imparando a conoscermi troppo bene.-
-Allora ?-
-Ho un figlio.- mi dice in tono asciutto.
-Un figlio.- Ripeto subito dopo di lui impietrita, la saliva nella mia bocca si asciuga e non riesco a guardarlo negli occhi.
-Adara, non giungere a conclusioni affrettate, fammi finire.-
-Tu hai amato un'altra persona cosa c'è da spiegare.-
-Nom è esattamente così.-
-E com'è allora ?-
-I giovani principi hanno molte lupe che gli fanno visita per soddisfare i propri bisogni in attesa che trovino la compagna definitiva ed io quando ero più giovane non disdegnavo questo vantaggio. Vi era una di loro che mi faceva visita più spesso e purtroppo nella mia inesperienza la fecondai.-
-E lei cosa ne pensa adesso della tua scelta ?-
La rabbia comincia ad assalirmi, la testa mi pulsa, vorrei piangere e gridare.
-Portata a compimento la gravidanza Isabella morì subito dopo il parto a causa di una forte emorragia che non voleva saperne di arrestarsi, ma il bambino era sano, così decisi di crescerlo e tenerlo con me.-
-Mi spiace... io ho bisogno di tempo.-
-Per favore calmati, era giusto che tu lo sapessi anche perché Wurren fa parte della mia vita, adesso ha 5 anni e sarà la prima persona che conoscerai.-
Avverto un enorme peso sullo stomaco, quasi non riesco a respirare per lo shock della notizia.
Stringo le lenzuola sotto di me, i miei artigli si conficcano nei palmi delle mie mani dilaniandoli e facendo sgorgare moltissimo sangue scarlatto.
-Devo andare...-
Mi alzo per uscire dalla finestra, ma lui mi ferma, mi afferra da dietro e mi stringe forte a sé.
-Sei la mia regina, ti voglio al mio fianco, ti prego cerca di capire.-
Digrigno i denti, mi sento delusa ed amareggiata, vorrei solo allontanarmi e sparire.
Improvvisamente la rabbia è sempre più grande e delle lacrime rigano il mio viso; tramuto in forma ferina, la mia pelliccia si fa rossa, la stazza cresce, la coda si allunga e gli artigli emergono: salto giù dalla finestra con un balzo e svanisco in mezzo agli alberi del bosco.
Corro, corro a perdifiato senza fermarmi, con i miei artigli distruggo diversi arbusti ed altri mi feriscono, qual dolore lieve mi aiuta, ma non è abbastanza.
Galoppo velocemente, finché qualcosa non mi travolge scaraventandomi contro un albero.
Un forte dolore comprime il mio cranio, mi affretto a sollevarmi e cerco di aprire gli occhi, il mio fiuto non mi inganna, so benissimo di chi si tratta : Etan.
Lo vedo di fronte a me, anche lui in forma ferina, fermo lì ad osservarmi.
-Sei stato esiliato, cosa ci fai ancora qui?-
-Sono ancora qui per te e ti porterò con me.-
-Chi ti dice che io voglia seguirti ?-
-Mi seguirai.-
-Non seguirò nessuno.-
-Non costringermi ad utilizzare modi inadatti ad una principessa.-
-Mi stai forse minacciando ?-
-Non ancora, ma ti assicuro che verrai con me.-
-Io non verrò da nessuna parte e tu dovresti andartene immediatamente.-
Il mio tono è deciso e minaccioso, il suo è altrettanto serio e sommesso.
-Mi spiace Adara, ho provato con le buone.-
Balza su di me per afferrarmi, spalanco le fauci per mordergli il braccio, lo ferisco e sento un leggero crack delle sue ossa.
La mia reazione non basta, perché improvvisamente mi scaraventa a terra e morde la mia spalla.
Guaisco per il dolore, mi sento confusa, non avrei mai immaginato che Etan mi avrebbe fatto del male.
Lo sento premersi su di me, mi tiene ferma, immobile, conficca i suoi artigli sui miei fianchi e mi sussurra all'orecchio.
-O mia o di nessun altro e se proprio ti vorrà, avrà anche mio figlio.-
Sgranò gli occhi, nonostante il dolore tento di dimenarmi, ho compreso le sue intenzioni ed un odio profondo invade tutta ne stessa.
Improvvisamente sento che il suo peso su di me svanisce, cerco di capire cosa stia succedendo, ma le mie palpebre sono pesanti, perdo molto sangue e non ho la forza di rialzarmi, perdo i sensi.
Gabriel in forma ferina ha fermato in tempo Etan prima che potesse approfittare di me.
Lo ha preso e scaraventato contro una grossa roccia riducendola in frantumi.
Stavolta il lupo albino è furioso e non rispetterà alcuna regola. Galoppa verso Etan, mira alla sua gola e lo morde ripetute volte, il lupo rosso tenta di reagire ma è stato colto così alla sprovvista che non riesce a difendersi a dovere.
I due sono nuovamente l'uno contro l'altro, mentre Etan conficca i suoi artigli nelle spalle di Gabriel, questo gli afferra la mandibola inferiore e quella superiore, gli spalanca la bocca e lo fa finché non le spezza e divide: il corpo esanime di Etan cade al suolo con un tonfo sordo.
Giungono molti altri lupi e la vicenda si conclude lì.
Quando finalmente riapro gli occhi, mi ritrovo nella mia camera avvolta da lenzuola e bende.
Non capisco bene cosa sia successo, ma odo delle voci ed avverto su di me degli sguardi preoccupati.
Quando mi volto alla mia destra scorgo mia madre, mia sorella, mio fratello ed il mio promesso sposo.
Gabriel ha un'espressione corrucciata, dispiaciuta e preoccupata, mio fratello ha una mano sulla sua spalla, mentre mia madre e mia sorella mi siedono vicino.
Non appena apro gli occhi Gabriel mi stringe la mano con la sua zampa, non è tornato in forma umana ed ha tutta la pelliccia sporca di sangue scarlatto.
Lo osservo potendomi voltare a malapena.
Gabriel guarda mio fratello e lui fa cenno a mia madre ed a mia sorella di lasciarci soli.
Si rivolge nuovamente a me e si inginocchia accanto al letto, la sua voce ha un tono dolce e sicuro.
-Non potrà mai più farti del male, io ho dovuto... stava tendando di ... -
Distoglie lo sguardo dal mio viso e corruccia la fronte visibilmente provato da quel pensiero.
Anche io ricordo quel momento è riaffiora quel dolore ai fianchi, ma Gabriel è arrivato in tempo per me, lui con quel suo tempismo perfetto e quelle parole sempre giuste da dirmi, ha eliminato la minaccia per sempre ed io non posso fargliene una colpa.
Sollevo il braccio destro, afferro il suo muso da lupo con delicatezza e lo rivolgo verso di me, voglio guardarlo negli occhi.
-Sei arrivato al momento giusto come sempre.-
Gabriel accenna ad un sorriso, ma scorgo nel suo sguardo che si sente enormemente in colpa.
-Gabriel, parlami ...-
-Sono stato io a farti arrabbiare è colpa mia se ti trovavi lì.-
-Non è colpa tua...-
-Si invece e lui stava per ...-
-Ma non c'è riuscito, perché tu sei arrivato in tempo ed io ti sono grata per questo.-
-Nonostante ciò ti ha ridotta così ed io non ero presente per impedirlo.-
Cerco di sollevarmi a fatica e bacio il suo muso, lo osservo mentre da lupo ritorna umano e ricambia quel bacio stringendomi delicatamente a sé.
Gabriel è nudo, tutto sporco di sangue, avverto la tensione dei suoi muscoli ed il suo calore mentre annuso il suo odore, mi fa stare bene, la rabbia che percepivo prima, quando mi aveva confidato il suo segreto, si era accantonata da una parte e adesso pensò solo a godermi il nostro momento.
Si siede sul bordo del letto, mi issa e mi mette a cavalcioni su di lui ancora avvolta al lenzuolo, non smette di baciarmi, i suoi baci si fanno profondi, duraturi ed intensi, bacia le mie guance, il mio collo, la mia spalla non ferita, le mie guance, la mia fronte, il mio mento, la mia bocca, mi manda a fuoco.
Lo stringo forte e lo lascio fare mentre mi avvolge tra le sue braccia, avverto che mi desidera, ma cerca di controllarsi. Si ferma un attimo vicino al mio orecchio e mi sussurra
-Devi riposare...Devo fermarmi e poi non mi hai ancora detto se vuoi sposarmi o no, non posso continuare è così difficile mantenere il controllo con te!-
Stringo le mie gambe alla sua vita, mi fissa dritta nel occhi, fa un respiro profondo e sorride.
-È un si ?-
-Si.-
-Sei sicura ?-
-Si, sono sicura.-
Mi afferra con delicatezza e mi adagia sul letto lasciando scivolare il lenzuolo, inizia a baciarmi dalla caviglia e sale su per la gamba, sfiorandoli con le labbra le cosce e massaggiando il mio ventre, poi si ferma.
-Adara non sei in condizioni e poi non posso ancora.-
-Io lo voglio, voglio sentirmi tua.-
Acconsento alla nostra unione e vorrei che continuasse, ma nonostante ciò lui si ferma e si distende accanto a me, continua a sfiorare la mia pelle con un dito e poggio il mio capo sul suo petto.
Quando mi sveglio il mio promesso sposo non è più accanto a me.
È già notte fonda ed una luna piena scarlatta magnetica e rassicurante si mostra in tutta la sua bellezza alta nel cielo.
Mi metto in piedi, riesco a reggermi, ma non sono totalmente in forma, ho perso molto sangue a causa dell'aggressione da parte di Etan.
Quel pensiero mi fa male al cuore, non lo credevo così, né immaginavo che avrebbe fatto quella fine, mi fidavo di lui un tempo, ma evidentemente non è tutto oro ciò che luccica.
Mi affaccio dal grande finestrone della mia camera, vedo tutti riuniti fuori a far festa, la luna di sangue è un evento lieto, rappresenta la fertilità, tutta la popolazione del castello si aggira per le strade in forma ferina.
Decido di tramutare in lupa, solo così guarirò più in fretta e mi servirebbe anche della carne fresca da mangiare.
Sentì bussare alla porta, è lui, in tutta la sua bellezza eretto sulle zampe posteriori ed in forma ferina: la pelliccia candida è folta, l'aspettò imponente e gli occhi di ghiaccio, ma non di un azzurro distaccato, bensì come il cielo sereno.
Troppo distratta dal suo aspetto, non mi rendo conto che mi ha portato due lepri e che sono ancora calde.
-Come ti senti ? Hai fatto bene a trasformarti, ti aiuterà a guarire prima.-
Lo guardo negli occhi mentre mi porge le lepri.
-Le spalle vanno meglio, le ferite si sono rimarginate, ho solo una leggera stanchezza e dovrei nutrirmi, hai portato proprio ciò che mi serviva, adoro le lepri !-
Inizio a divorare quelle succulente creature, frantumo le ossa tra le fauci ed ingoio la carne fitta, nutriente e rossiccia, mi sento subito meglio.
Gabriel mi osserva, sembra compiaciuto.
Sentiamo bussare alla porta, stavolta con mia grande sorpresa è la regina.
-Salve ragazzi.-
Mia madre avanza nella camera, si avvicina a me e mi osserva.
-Figlia mia, sono felice di apprendere che stai bene, volevamo sapere se desideri celebrare le nozze o rimandare.-
Volgo lo sguardo verso Gabriel, lui sembra trattenere il fiato, poi guardo mia madre.
-Si, sono pronta possiamo andare.-
-Bene figlia mia, scendiamo giù, il popolo attende la vostra unione.-
Scendiamo tutti insieme al piano inferiore del castello, mio fratello e mia sorella ci accolgono felici.
Ci rechiamo alla grande quercia, anche il nostro popolo è unito attorno a noi per assistere alla celebrazione.
Lo stregone del nostro clan ci avvicina, afferra le nostre zampe sinistre e con una zanna di lupo incide una ferita sul palmo, lascia che il nostro sangue goccioli in un calice dorato, poi prende un nastro bianco di seta e congiunge le nostre mani palmo a palmo per far miscelare il nostro sangue, lo avvolge attorno ad esse, un primo giro, poi un secondo ed infine un nodo. Lo stregone pronuncia la sua formula.
-Madre luna vi unisce ed accompagna rendendovi fertili e padre sole scalderà il vostro amore e la vostra famiglia, onorate questa unione affinché acqua, terra, fuoco ed aria vi siano sempre favorevoli e adesso accendete la fiamma sacra e bevete da questo calice l'idromele intriso del vostro sangue suggellando il vincolo indissolubile della vostra unione.-
Insieme con una torcia accendiamo il fuoco e poi dal calice dorato beviamo l'idromele che contiene anche qualche goccia del nostro sangue.
-Adesso per completare la cerimonia, con il vostro sangue dovete rendere onore alla vostra discendenza e disegnare la maschera di Fenrir sulla quercia.-
Stringiamo il fiocco sulle nostre mani e poi lo sleghiamo, infine intingiamo gli artigli nel sangue ed insieme disegnano sulla corteccia Fenrir.
Lo stregone completa la formula.
-Che Fenrir sancisca questa unione e nessun essere potrà dividere ciò che i quattro elementi con la benedizione del padre sole e della madre luna hanno unito, vi dichiaro marito e moglie, Re e Regina dei lupi dei ghiacci.-
Il popolo ci acclama ululando e tutti corrono nel bosco per dare il via alla grande caccia di luna piena.
Io e Gabriel, adesso mio compagno ci guardiamo in viso.
-Ti va di cacciare ?-
Mi chiede lui.
Volgo lo sguardo verso il bosco e poi gli rispondo con tono soddisfatto.
-Non mi perderei mai per nulla al mondo la nostra prima caccia insieme.-
Scattanti all'unisono ci addentriamo nel bosco.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 16, 2022 ⏰

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