Il vento faceva aleggiare la mia folta chioma color rubino, mentre il mio possente Levante procedeva ansante e dalle sue narici fuoriuscivano fumanti nuvolette tremule che ne seguivano il ritmo irrefrenabile della corsa, dissolvendosi poi nell'aria circostante.
Era stata una lunga cavalcata, la battuta di caccia non era andata come previsto, gli animali non erano ancora del tutto svegli ed il periodo di magra non sembrava cessare.
La neve copriva ancora il sottobosco con un sottile strato grigiastro e le uniche foglie visibili al suolo, erano ormai logorate dal gelo.
L'aria era pungente, ma lo stallone nero non sembrava preoccuparsene, il galloppo era la sua andatura preferita e un'amazzone inesperta avrebbe faticato a gestirlo, ma non io, conoscevo quel cavallo da quando era nato nella scuderia del nostro casato. C'era stato una sorta di imprinting, l'avevo visto mettersi in piedi con le sue quattro zampe robuste per la prima volta poco dopo essere venuto al mondo ed attaccarsi voracemente alle mammelle della madre.
Ero sicura che da quel momento sarebbe stato il mio cavallo: Levante.
Nelle leggende dei miei avi si narrava che il vento che giungeva da Levante era veloce e portava buoni propositi, trovai quel nome appropriato, mi avrebbe affiancata nelle battaglie e portata alla vittoria.
Tirai improvvisamente le redini, lo stallone si impennò leggermente prima di fermarsi ed emise un debole nitrito sommesso.
Arricciai il naso, mi guardai intorno circospetta, socchiusi gli occhi.
-"Chiunque tu sia, i miei sensi da lupa non sono facili da ingannare, mi segui da tempo, vieni fuori." - Il tono calmo e deciso, tipico di un guerriero sicuro di sé, comune tra le donne del mio regno. Io ero una principessa, l'ultima nata tra i reali dei licantropi della luna rossa, famosi per la grinta nei combattimenti corpo a corpo e per le capacità di mimesi nei boschi.
Il mio branco non era l'unico esistente, se i lupi rossi vivevano nel regno dei boschi, i lupi bianchi vivevano nel regno dei ghiacci, i lupi neri nel regno dei mari, i lupi gialli nelle dune del deserto e i lupi grigi nelle miniere rocciose.
Era raro che individui di uno specifico Clan sconfinassero in territori diversi dal proprio, ma nel caso degli omega, i lupi esiliati poteva capitare.
Saltai giù da cavallo, Levante era sempre agitato, una carezza sulla calda fronte, due parole sussurrate all'orecchio e finalmente cessò di scalpitare.
-Allora, ti sto ancora aspettando, sei un lupo maschio, giovane, sei in territorio nemico ed hai un odore molto leggero, se le mie conoscenze non mi ingannano, sei un lupo del regno dei ghiacci, nessuno ha odore flebile come il vostro e siete molto abili nel muovervi silenziosamente.-
Finita la frase, mostrando un mezzo sorriso, estraggo il mio pugnale d'argento e senza pensarci due volte lo lancio in direzione della chioma semispoglia dell'albero più alto.
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Hope in the Wild Wind
FantasyÈ un pomeriggio come gli altri, l'inverno è agli sgoccioli e al ritorno da una caccia magra, Adara, giovane Principessa dei Mannari rossi, è costretta da sua madre, per suggellare e rinnovare un'antica alleanza a sposare il principe Gabriel, un lica...