Pegno d'amore

29 3 0
                                    

Mi affretto a saltare giù dalla torre, preoccupatissima che qualcuno ci abbia visti, ma non si tratta di questo, annuso l'aria ed avverto preoccupazione e ... del fumo !
Qualcosa va a fuoco, osservo dal tetto per capire di cosa si tratta e finalmente capisco da dove proviene, le scuderie sono in fiamme.
I miei occhi da lupo mi aiutano a vedere meglio al buio, agilmente salto da un tetto all'altro e raggiungo le scuderie, ho il cuore in gola, il mio amato stallone Levante si trova proprio lì.
Senza pensarci due volte nonostante le fiamme mi precipito all'interno della scuderie ed inizio ad aprire le porte dei box liberando i cavalli, uno, tre, cinque, non faccio in tempo a raggiungere la fine, le fiamme bloccano il corridoio, l'aria è irrespirabile, tossisco e mi accorgo che il mio braccio destro è leggermente ustionato, mi sento leggermente indebolita, la testa mi gira ed inizio a non distinguere ciò che ho intorno, il caldo è insopportabile, quasi mi accascio al suolo.
Qualcuno mi afferra e mi tira via con sé fino all'esterno delle scuderie in fiamme.
Non riesco ad aprire gli occhi, spero tanto sia Etan.
Avverto una voce dolce con un filo di preoccupazione
-Adara maledizione svegliati, siamo fuori, respira !-
Sembra... la voce di Gabriel, mi ha tirata fuori dalle scuderie, ma ... Levante !
Cerco di rimettermi in piedi, riesco a malapena e quando mi volto verso la scuderia, ammiro una scena senza pari: Fael sta letteralmente sputando ghiaccio sulla scuderia ed il fuoco è quasi cessato.
Senza rendermene conto sono ancora tra le braccia di Gabriel, sembra soddisfatto del lavoro fatto dal suo fidato drago.
Non scorgo ancora il mio stallone, il mio cuore diventa minuscolo, quando avverto un nitrito, mi volto e scorgo Levante che annaspa.
-Per tutti i lupi... Non eri nella scuderia !-
Corro velocissima e mi aggrappo al collo del mio cavallo, lacrime calde rigano il mio viso, facendo scivolare via una parte dello sporco lasciatomi dal fumo dell'incendio.
-Il mio Levante, il mio bel cavallo, credevo di averti perduto.-
Gli sussurro mentre lo accarezzo lentamente.
Gabriel si avvicina a me ed anche lui accarezza il mio stallone.
Fael nel frattempo ha terminato il suo lavoro, si alza in volo con le ali possenti e si allontana dal castello.
Il principe dei licantropi del regno dei ghiacci prende la mia mano e mi sussurra
-È tutto finito, lui sta bene, adesso vai a riposare.-
-Ti ringrazio per ciò che hai fatto, ma non amo che mi si dica cosa fare.-
Divincolo la mia mano dalla sua, nel frattempo ci raggiungono mio fratello e mia sorella che hanno recuperato i cavalli che avevo fatto scappare dai box per metterli in salvo.
Mia sorella viene ad abbracciarmi e mio fratello mette una mano sulla spalla di Gabriel come segno di riconoscenza.
Mi scosto da mia sorella, ho bisogno di aria, monto Levante e parto al galoppo verso il bosco.
Corre veloce come il vento, adoro quel senso di libertà, il fresco sul viso, la leggerezza.
Finalmente raggiungo il lago, mi spoglio e mi immergo nelle sua acque per lavarmi.
La temperatura del mio corpo essendo un licantropo è così alta da scaldare l'acqua e far salire del fumo vaporoso tutto intorno a me.
Fiuto qualcuno, poi odo un rumore di foglie secche, guardo verso la riva e un magnifico ed imponente lupo rosso appare tra i cespugli: è Etan.
Sto per avvicinarmi alla riva e raggiungerlo, ma va via immediatamente, forse si sarà accertato che io stia bene.
Odo una gola che si schiarisce, senza sollevarmi dall'acqua, mi volto e alzo gli occhi verso lo strapiombo.
Gabriel siede su una roccia e mi osserva.
- Vi sentite meglio adesso? - mi chiede .
Corrugò la fronte palesemente irritata.
- Chi vi ha dato il permesso di stare lì a guardare? -
- Non siete la prima donna che vedo nuda, non c'è nulla di cui scandalizzarsi, inoltre presto sarete mia moglie e vi unirete a me. -
-Il fumo vi avrà dato alla testa. Andatevene ! -
Gli dico di tono aspro, palesemente irritata.
Ma il principe dei licantropi dei ghiacci, sembra non volerne sapere, si spoglia dei suoi abiti, osservo il suo splendido corpo e per un attimo avverto un sussulto dentro me.
Si tuffa, spaccando le acqua del lago e riemergendo esattamente ad un palmo dal mio naso.
- Voglio conoscervi meglio, non respingetemi principessa. -
- Credo proprio che voi siate parecchio stupido, se mio fratello verrà a sapere di questo vostro compo...-
Non riesco a terminare la frase che le sue labbra si uniscono alle mie.
Il secondo bacio della mia vita in un'unica serata!
E la cosa peggiore è che non mi era dispiaciuto per nulla.
Etan sapeva di liquirizia selvatica, mentre Gabriel aveva il sapore della cioccolata e della calma.
Sgranò gli occhi e mi stacco da lui bruscamente.
-Ditemi che non vi è piaciuto nemmeno un po' e che mi disprezzate ... -
Arrossisco e per la prima volta, non so cosa rispondere.
Mi volto dall'altra parte e mi accingo a nuotare verso la riva del lago.
Gabriel mi raggiunge e mi ferma, si fa molto serio in viso.
- Dammi almeno la possibilità di conoscerti e di farmi conoscere. -
Mi dice con gentilezza.
- Io ... non sono pronta per questo e non voglio lasciare il mio regno. -
- Adara la tua famiglia ha sbagliato a non parlarti di me e degli accordi, ma esistono dalla tua nascita e dobbiamo rispettarli, in più ti faccio così tanto ribrezzo da non darmi una possibilità ? -
- Io amo questo posto e la mia gente, perché dovrei sottostare alle regole di altri che nemmeno sono in vita adesso ? -
- Perché le regole servono ad avere la pace e tu sei destinata ad essere la regina del regno dei ghiacci, il mio popolo ci aspetta e si sta preparando per le nozze. -
- Io non voglio nessun popolo ad aspettarmi, né sposerò te ! -
Esco dall'acqua mettendo in bella vista il mio fondoschiena nudo ed assumendo forma ferina, mi scuoto scrollando via l'acqua dalla mia pelliccia rossa.
Levante parte via al galoppo, sa già perfettamente come tornare al castello, io invece ho bisogno di sfogarmi ed inizio a correre tra gli alberi.
Dopo parecchi chilometri percorsi, fiuto un cervo e decido di cacciare.
Faccio un respiro profondo, mi nascondo per bene tra i cespugli, mi acquatto e attendo pazientemente:
eccolo che appare di fronte a me.
Sono pronta a balzare, ma improvvisamente, scorgo accanto a me una pelliccia bianca e candida, mi volto alla mia destra, Gabriel ha assunto la forma ferina e mi ha raggiunto silenziosamente.
- Lasciala stare, è una femmina ed ha un piccolo. -
Il suo tono è più gutturale e sommesso, ma sussurra per non spaventare il cervo.
Mi volto nuovamente verso la mia preda e noto un piccolo cerbiatto che la raggiunge e ciuccia il latte.
Decido di lasciarli stare.
Gabriel mi da una spallata e poi una musata, vuole che lo seguo.
Gli faccio un cenno del capo, d'altronde se lo è meritato.
Corre velocissimo tra gli alberi, anche io lo seguo galoppando e lasciando tantissime orme al suolo.
Finalmente si ferma e lo faccio anche io, abbiamo raggiunto uno splendida distesa di lavanda.
Faccio un respiro profondo e mi godo quello il piacevole aroma dei fiori.
Decido di distendermi e mettermi a pancia in su per osservare il cielo notturno che ormai si sta schiarendo, a breve albeggerà.
Gabriel si avvicina e mi affianca, distendendosi anche lui a sua volta sui fiori.
- Adoro vederti osservare la natura, spero che qui ti piaccia ... -
Sono così immersa nei miei pensieri che non gli rispondo, sto ripensando al bacio di Etan e poi al suo di bacio, così diversi.
- Adara ... - mi sussurra
- Mhmm ... -
- Vorrei tanto leggere i tuoi pensieri ... -
- Non ti perdi nulla, c'è solo molta confusione. -
- Eppure potresti scacciarla via la confusione. -
Mi lecca il muso e lo spingo via con una zampata, voglio godermi le prime luci dell'alba senza pensieri e mentre i primi raggi sfiorano il mio muso e la mia pelliccia rossa, socchiudo gli occhi e mi addormento profondamente.
Mi stiracchio assonnata, odo il cinguettio degli uccelli ed il calore del sole sulla mia pelle; il mio corpo ha abbandonato la forma ferina e sono tornata umana, avverto dietro di me un altro calore, apro gli occhi e mi volto: il principe Gabriel mi stringe a sé.
Imbarazzata mi scosto immediatamente da lui, sono totalmente nuda e mi affretto a mettermi in piedi per allontanarmi.
-Adara, buongiorno, perché scappi via ? -
Senza voltarmi gli rispondo
-Non credo sia il caso che tu mi veda in questo stato, principe.-
-Non credo ci sia nulla di male nell'ammirare la bellezza del corpo nudo di una donna avvenente, è la natura, e poi presto sarai mia moglie...-
-Non sono ancora tua moglie ! E non ho intenzione di lasciarmi guardare da te. -
Gli rispondo con tono piatto, ho il cuore in gola, inizio a camminare rapidamente, allungo il passo è infine inizio a correre tra gli alberi del bosco.
Gabriel corre svelto, in men che non si dica e alle mie calcagna, mi raggiunge e mi afferra per il polso: mi spinge contro un albero, si preme su di me.
Avverto tutto il suo calore, il petto muscoloso, il ventre e tutto ciò che ci sta sotto.
Porta le mie braccia sul mio capo tenendole dai polsi, con l'altra mano mi sfiora il viso e mi guarda fissa negli occhi con uno sguardo profondo.
-Dimmi che in questo preciso momento, avvertendo l'attrazione che provo per te, non provi nulla.-
-Lasciami andare.-
Scosto il viso dalla sua mano e cerco di divincolarmi, ma è visibilmente più forte di me.
-Rispondimi sinceramente e sarai libera.-
-Non sono abituata a questo genere di... effusioni, lasciamo andare per favore.-
-Ti lascerò andare, ma ti prometto che sarai mia, entro la prossima luna piena sarai mia moglie e ti unirai a me come vuole la tradizione, sarei più felice se mi apprezzassi anziché respingermi, non credo di fare poi così ribrezzo, molte donne mi desiderano.-
-Hai detto bene, molte donne ti desiderano, potresti lasciarmi in pace ed accontentarle.-
-Chi ha detto che in passato io non le abbia accontentate? Tuttavia adesso desidero una sola donna e non mi importa ricevere la compagnia di altre né durante il giorno, né durante la notte, sarò soltanto tuo.-
-E se io non ti volessi ? -
Preme più forte contro di me, avverto quanto mi desidera, arrossisco sul viso che divampa di calore.
-Imparerai a conoscermi Adara e forse mi apprezzerai.-
Con la mano libera afferra uno splendido medaglione che porta al collo, se lo sfila e lo mette al mio.
-Cos'è ?-
Gli chiedo.
-Questo medaglione era di mia madre, mi diceva sempre che la pietra preziosa che vi è incastonata assorbe l'energia negativa e la tramuta in energia positiva. Spero sarà così per i tuoi sentimenti.-
Abbasso gli occhi verso il medaglione per osservarlo meglio, è molto bello, vi è un basso rilievo con un lupo e le iridi dei suoi occhi sono composte da una splendida ametista viola.
-Non posso accettarlo, è un pegno di famiglia per te.-
-Tu sarai la mia famiglia e da ora in poi sarà tuo.-
Sfiora la mia fronte con le sue labbra calde e carnose, la bacia e finalmente mi lascia andare.
Con un braccio copro il mio seno, con la mano la mia nudità sotto il basso ventre.
Lui si volta assume forma ferina e con un balzo sparisce tra gli alberi.

Hope in the Wild WindDove le storie prendono vita. Scoprilo ora