la storia di Anne

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Anne bevve l'acqua dal bicchiere che Louis le aveva portato schiarendosi la voce sistemandosi meglio sulla poltrona dove si era seduta accanto al divano dove erano Louis e Harry
Anne: io facevo parte di una comunità di zingari quando arrivai a Londra per la prima volta. All'epoca mi dilettavo a suonare per le strade e guadagnavo dei soldi dalla gente che non mi ignorava.
Fu su quelle strade che conobbi tuo padre.
Un giorno mi lasciò dei soldi e mi sorrise lasciandomi un bigliettino dicendomi di incontrarci in un vicolo lì vicino.
Ci andai e mi disse che era da un po' che mi notava e che voleva conoscermi meglio.
Col tempo quel vicolo divenne il nostro posto per parlarci senza che nessuno ci disturbasse.
Col tempo poi ci siamo innamorati e un giorno scoprii di essere incinta.
Tuo padre era felicissimo come non so cosa, io ho tenuto nascosta la cosa alla comunità per tutto il tempo.
Harry: perché?
Anne: la legge principale della comunità era di non avere mai legami con chi al di fuori di essa. Se avessero scoperto la cosa sarebbe stato un disastro...
Harry: ma è successo
Anne: non potevo sapere che qualcuno aveva fatto la spia al leader della comunità sulla mia relazione e della mia gravidanza, ma non fecero nulla fino alla tua nascita.
Il giorno in cui sei nato tuo padre era uscito dalla stanza dove ero stata messa quando loro arrivarono furiosi e mi minacciarono di farmi del male per il tradimento alla comunità.
Mi costrinsero a tornare alla comunità ma ti dovevo abbandonare o saresti morto.
Io non lo potevo permettere e fui costretta a farlo. Dovevo proteggerti.
Prima che mi portassero via lasciai una lettera a tuo padre e una collana che misi al tuo collo
Harry posò una mano al collo e si ricordò della collana con il ciondolo della croce che portava sempre sin da piccolo e che era ancora lì al suo collo.
Harry: e poi?
Anne: be', mi riportarono alla comunità e ce ne andammo di fretta e furia.
Non ho più messo piede a Londra per anni nonostante avessi tentato più volte la fuga per tornare e rivedere te e tuo padre.
Un giorno ci riuscii ma non sapevo come muovermi per tornare a Londra non avendo nulla, poi un giorno vidi un circo itinerante e lì incontrai una chiromante.
Lei voleva aiutarmi e mi prese sotto la sua ala ed entrai a far parte del circo.
Lei mi raccontò che era discendente di una strega e che aveva numerosi poteri magici se così si potevano definire.
Ma stava per morire di una malattia incurabile e aveva bisogno di qualcuno che la sostituisse. E scelse me. E quando morì mi trasmise un incantesimo che mi ha resa immortale finché non l'avrei deciso io in modo tale che avrei avuto più possibilità che tu mi potessi riconoscere se ti avrei ritrovato.
Con il circo ho viaggiato per una parte d'Europa finché non si è fermato a Londra.
E poi sei arrivato tu.
Harry: come mi hai riconosciuto?
Anne: in un primo momento non ti ho riconosciuto, ti ho riconosciuto dalle carte
Harry: le tre carte....
Anne: ci sono cose che non ti ho detto ma che ho capito dopo. Nel tuo passato c'era una mancanza, quella di una madre vera...
Harry: la mia matrigna non mi ha mai voluto bene e papà è morto troppo presto
Anne: lo so, il presente era incerto ma percepivo il pericolo, duecento anni fa essere una persona diversa era uno scandalo anzi, illegale. Saresti rimasto solo
Harry: intendi il fatto che io preferisco gli uomini?
Anne: sì
Louis: è vero, era illegale essere omosessuali, era considerata una malattia fino a circa trent'anni fa o qualcosa del genere, certo, non che l'idea sia cambiata per certe persone
Anne: già
Harry spostò lo sguardo prima su Louis e poi su Anne.
Harry: e la terza carta?
Anne: che se volevi un futuro non potevi rimanere lì, dovevi vivere in un altro momento del tempo e dello spazio...
Harry: e mi hai addormentato e tramutato in una statua
Anne: non sapevo cos'altro fare, se ti avessi detto della mia identità saresti scappato. Ti ho fatto addormentare e tramutato in una statua di marmo e io mi sono travestita da donna delle pulizie del British Museum, sperando che qualcuno ti notasse.
Louis: che intende dire?
Anne: che se Harry si sarebbe risvegliato doveva essere notato da qualcuno.
Ma nella maggior parte dei posti dove era esposto era sempre messo in un angolo per pochissimo tempo e poi messo in uno sgabuzzino pieno di polvere prima di essere portato da un'altra parte
Louis: e come facevi a spostarti?
Anne: tra i "poteri magici" che la vecchia chiromante mi ha dato c'è quello del teletrasporto tramite uno schiocco di dita. È con quello che sono arrivata qui senza essere notata
Louis: capisco.... comunque non meritava di stare in un angolo senza essere osservato, meritava di stare in mezzo a una sala dove tutti lo potevano vedere!
Louis si rese conto solo in quel momento di quello che aveva detto e arrossì di colpo sotto lo sguardo sorridente di Anne e quello colpito di Harry che gli si avvicinò e gli prese la mano.
Harry: non arrossire dai!
Louis: mi sento un cretino!
Harry: ma cosa dici? Sai, io sono stato trasportato in più musei in tutti questi anni, e mai nessuno mi ha sfiorato o guardato più di cinque minuti. Tu invece sei…diverso, ecco sì, tu sei diverso Louis, so che tu venivi li spesso, mi hai anche disegnato un giorno, lo so, e poi credo sia stato destino, semplicemente. Il mio posto era in quel museo. So che è brutto da dire ma sono contento di essere rimasto in un angolo, così solo tu potevi guardarmi e se tu sei riuscito a guardarmi in un angolo, a restare colpito da me, nascosto li dietro, allora ti dico che è stato meglio così.....mamma, tu c'entri qualcosa sulla mia posizione nei musei?
Anne: purtroppo no, ma era un vantaggio perché l'incantesimo si sarebbe spezzato solo se qualcuno sarebbe stato in grado di toccarti e vederti nonostante il tuo aspetto marmoreo. La persona giusta, il vero amore....e credo che tu lo sia Louis
Louis arrossì di nuovo sentendo il suo cuore battere di più mentre Harry gli stringeva la mano nella sua sorridendogli.
Louis aveva ancora il desiderio di baciarlo di nuovo come al museo, ma decise di trattenersi sapendo che non era il momento.
Anne: ora però c'è una cosa che vorrei chiederti Harry.....so di essermi persa ventidue anni della tua vita, che ti ho lasciato solo, che il nostro incontro non è stato dei migliori e abbastanza frettoloso, che ti ho lasciato una statua per duecento anni......ora non so come stai a livello psicologico dopo tutto quello che ho raccontato....vorrei solo sapere se mi puoi perdonare e se posso considerarmi di nuovo tua madre.
Capirò se non lo vuoi

Continua....

Angolo autrice

Mamma mia! Che storia complicata!

Non avete idea di come mi sono scervellata per inventarla! Un vero incubo

Comunque, quant'è carino Louis che arrossisce? 😍

Ora cosa farà Harry?

Perdonerà Anne o no?

E ora?

Che accadrà?

Alla prossima!

Dreams Of Marble {Larry Stylinson}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora