dormivo da duecento anni

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Harry: io sono Harry, Harry Styles, comunque
Il ragazzo spezzò il silenzio che sembrò durare anni.
Erano solo lui e Louis, seduti sul divano della casa deserta e silenziosa di Louis.
Non sa nemmeno come ci si sono ritrovati seduti li, dopo aver camminato tra le strade deserte di Doncaster senza nessuno a fermarli e sono da entrati in casa senza guardarsi in faccia e parlarsi e ora Louis improvvisamente si sentì la faccia calda per l’imbarazzo.
Louis distolse lo sguardo dalla lampada appoggiata sul tavolino accanto al divano e guardò la mano di Harry tesa verso di lui.
Louis tentennò un po' prima di allungare la sua e stringerla nella sua sentendo nuovamente i brividi sulla sua pelle e il calore confortevole che emanava la mano dell'altro.
Louis: io sono Louis ma credo che tu lo sappia già, a quanto pare
Louis cercò di essere meno duro possibile, anche se forse quella frase gli uscì in modo duro, senza neanche un perché.
Harry sembrò accorgersene e sospirò annuendo.
Harry: già lo sapevo già
Louis: come fai a saperlo?
Harry: non come dirtelo senza che tu mi prenda per pazzo ma ho questo stranissimo potere di leggere nella mente delle persone, alcune volte, non sempre cioè, beh quando riesco, conosco cose…
Harry sventolava una mano come se stesse dicendo cose di poca importanza.
Louis: di certo so che non è l’unica cosa strana che hai, insomma, dopo che ti ho visto alzarsi e prendere vita prima di cadere tra le mie braccia
Harry: intendi dire.....ti riferisci a....
Louis: sì, mi riferisco al fatto che tu sia un umano, che sei qui accanto a me, sul divano di casa mia e io ti ho conosciuto come un blocco di marmo, vorrei sapere di più, puoi raccontarmi?
Harry si passò una mano fra i capelli sospirando pesantemente abbassando lo sguardo sul tappeto che copriva una parte del pavimento del salotto.
Harry: va bene.....dimmi, quanti anni mi dai?
Louis: io....beh....penso che ti darei non so, ventiquattro anni?
Harry scoppiò in una risata fragorosa mentre Louis lo guardò offeso perché da ridere non c’era proprio nulla, ma rimanendo colpito dalla sua risata cristallina e delle meravigliose fossette che spuntavano sul suo viso.
Louis: che cosa c'è da ridere?
Harry: scusa, hai ragione lo so ma, ho ventidue anni in realtà e...
Louis: e secondo te questo farebbe ridere?
Harry: no ma se tu mi lasciassi finire di direi che ho ventidue anni e no, non fa ridere. Ho ventidue anni ma dormo da duecento
Louis: coooosa?!
Louis nel sentire quelle parole alzò il tono più del solito con gli occhi fuori dalle orbite.
Harry: sì, Louis, dormo da duecento anni. E no, non sto scherzando
Louis: ma che cosa sei? Sei come il vampiro di Twilight? Che ha più di cento anni?!
Harry: una specie ma non brillo sotto al sole e no, ora che sono umano morirò prima o poi. Spero più poi che prima, che sia chiaro
Louis annuì cercando di essere il più convincente possibile davanti agli occhi di Harry.
Harry: non mi credi,vero?
Louis: ecco.... è che è tutto così assurdo....ma non so come e perché ma ti credo
Harry alzò lo sguardo permettendo ai loro occhi di incontrarsi e di perdersi l'uno negli occhi dell'altro.
Riuscivano quasi a sentire i loro cuori battere all'impazzata all'unisono.
Louis allungò una mano verso il suo viso e iniziò ad accarezzarglielo.
Harry: che stai facendo? Che stiamo facendo?
Louis: non lo so io....tu....noi....
Harry appoggiò un dito sulle labbra di Louis intimandogli di stare zitto.
Harry lentamente si avvicinò sempre di più a Louis chiudendo appena gli occhi.
Erano vicinissimi quando Harry si sentì osservato allontanandosi da Louis e sobbalzò vedendo la donna che era comparsa all'improvviso nel salotto e li stava osservando.
Louis si accorse che c'era qualcosa di strano e rimase sconcertato nel vedere Anne che li osservava con un sorriso sul viso.
Anne: ciao ragazzi
Louis: Anne! Che ci fai qui?
Harry rimase immobile e si avvicinò alla donna osservandola attentamente.
Harry: la chiromante......
Anne annuì.
Anne: è bello rivederti umano dopo duecento anni
Harry: anche per m.....
Harry si bloccò prima di finire la frase quando gli sembrò di notare qualcosa nella donna di familiare.
Anne allungò la mano nella tasca dei pantaloni neri che indossava e tirò fuori una vecchia fotografia lievemente rovinata e la diede a Harry.
Harry sbarrò gli occhi.
Harry: mio padre.....il bambino sono io....e quella donna.....
Anne annuì di nuovo.
Harry: mamma?!
Anne annuì un'altra volta.
Harry: ma.... com'è possibile? Io credevo fossi morta nel darmi alla luce? Papà mi ha detto così
Anne: è una lunga storia, e credo che ora sia l'ora che tu la venga a sapere, e credo anche Louis
Louis: credo di sì
Anne: lo immaginavo

Continua.....

Angolo autrice

Oiiiiiiiii! Stavano per baciarsi

Ora abbiamo scoperto l'identità di Anne

Domanda: quanti di voi l'avevano intuito? Voglio vedere le vostre mani alzate

Nel prossimo capitolo scopriremo la sua storia

E ora?

Che accadrà?

Alla prossima!

Dreams Of Marble {Larry Stylinson}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora