XLVII

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Joaquin sbuffa quando sente il telefono squillare sul comodino e si allunga per prenderlo, da' una rapida occhiata all'orologio e nota che è già mattina inoltrata.
-Pronto?- risponde con la voce impastata dal sonno.
-Buongiorno principessa.- tuona Felix dall'altra parte del telefono. -Ti ho svegliato?-
-Non preoccuparti, dimmi.-
-Sono qua a Roma, sei impegnato?- diretto.
-A Roma? Perché sei a Roma?- chiede confuso.
-Ho accompagnato Celia che deve lavorare, ma mi annoio parecchio e lei ha ancora da fare.- spiega.
-Dammi un minuto.-
Si alza e si prepara velocemente, legge il biglietto che Desire gli ha lasciato sul tavolo per avvertirlo di essere andato a lavoro e corre giù, prendendo la macchina e raggiungendo l'amico che si trova nei pressi della Fontana di Trevi.
-¡Hola!- sorride raggiante la piccola Clara non appena vede Joaquin.
-Hola pequeñita.- accarezza la sua testa e saluta poi il padre. -Che confusione.- osserva sbigottito.
-Ce ne vogliono di persone per preparare le modelle, Desire non te l'ha detto?- ride mentre indica con lo sguardo la sorella che si sta sottoponendo un altro tampone.

-Brucia?- chiede l'infermiera.
-Un po'.- risponde lei mentre stringe gli occhi. -Ma bisogna farlo.-
-Papi, bua.- indica la bambina la zia.
-La zia ha la bua?- chiede e lei annuisce. -Ora le passa. Celia!- Urla il fratello per attirare l'attenzione della sorella, facendo cenno che sta andando via. Lo sguardo della ragazza e di Joaquin si incontrano, si sorridono dietro le mascherine e si salutano con un cenno della mano.

¿Sabes que te amo? - Joaquin CorreaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora