Prima di andare a letto andiamo in bagno per lavarci i denti, sperando di non prendere qualche malattia visto lo stato di igiene delle camere.
«Forse dovremmo usare una bottiglietta di acqua minerale per lavarci i denti».
«Daisy non scherzare, non è l'Hotel Transylvania, su».
Appena Aidan apre il rubinetto del lavandino, il getto mi colpisce la maglietta bagnandomi tutta.
Sul momento resto ferma immobile chiudendo gli occhi e proteggendomi con le mani, poi appena Aidan lo chiude mi lascio sfuggire una parolaccia.
Aidan mi guarda e subito dopo si mette a ridere dicendo «Ehi, miss Maglietta Bagnata».
«Molto divertente, hai un atteggiamento veramente molto maturo in questo momento» commento ironica.
«Scusa ma la tua faccia mi ha fatto morire» dice per poi continuare a ridere.
La sua risata è così contagiosa che dopo poco inizio anche io.
«Piccola se vuoi posso darti una mia maglietta per dormire» dice non appena torniamo in camera.
Io annuisco e poi mi avvicino alle valige riposte in un'angolo della stanza. «Qual è la tua?»
«Quella lì» dice indicandomi una valigia blu con i dettagli rossi.
La apro e tiro fuori una maglietta grigia.
«Va bene questa?» Domando facendogliela vedere.
«Si» dichiara guardandomi come incantato.
«Ho qualcosa che non va?» chiedo infilandomi in fretta la maglietta.
«No, stavo pensando» dice spostando lo sguardo sui miei occhi.
«A cosa?» chiedo avvicinandomi.
«A me e te. Non pensavo ti saresti mai messa con me» dice sorridendomi.
«Beh a quanto pare ti sbagliavi» dico sedendomi sul letto.
«Già».
Mi dà un bacio sulla fronte e si alza per andare in bagno. Mi tolgo i jeans e mi metto sotto le coperte.
Quando esce dal bagno è in boxer.
Sul momento mi tirò su la coperta fino agli occhi, per impedirgli di vedere il mio viso e per impedire a me stessa di continuare a guardarlo.
Lui ridacchia per poi venire a sdraiarsi vicino a me.
«Ora puoi abbassare la coperta» dice ridendo.
«Scusa, non...» dico arrossendo.
«Tranquilla» dice per poi sdraiarsi ed abbracciarmi.«Non sono sicuro di voler andare al college» dice Aidan dopo qualche minuto di silenzio.
«Perché?» Chiedo tirandomi leggermente su per guardarlo in faccia. Ho sempre pensato che il college fosse un punto fermo per un qualsiasi studente, a maggior ragione per lui che pratica anche uno sport, così bene.
«Non lo so... il college costa molto e poi sarei lontano da casa, forse sarebbe meglio se trovassi un lavoro».
«La borsa di studio non copre tutti i costi?».
«Si ma può essere revocata già dopo il primo anno. Un infortunio, qualcuno più 'forte' che l'università riesce a reclutare e puf! Addio borsa. E poi non so se voglio ancora studiare».
«Però il football ti piace?».
«Molto».
«Forse dovresti almeno provarci».
«E se poi non ci riesco? Tutti i soldi che i miei hanno speso andranno nel cestino».
«Questo è vero ma credo che i tuoi preferiscano buttare dei soldi che vederti fare un lavoro che non ti piace».
«Lo so, ma mi sentirei un peso, già lo so».
Non sapendo come rispondere, mi avvicino a lui e gli lascio un bacio sulle labbra per poi appoggiare la mia testa sul suo petto e lasciar scorrere la mia mano sul suo petto come un massaggio.Mi sveglio con il braccio di Aidan attorno al bacino.
Mi muovo con cautela fino a riuscire a guardarlo, appena il suo viso è davanti al mio gli lascio un bacio leggero sulle labbra. I suoi occhi fanno un lieve movimento per poi aprirsi.
«Buongiorno piccola» dice sorridendo.
«Buongiorno».
«Che ore sono?» chiede lui stiracchiandosi.
«Le sette e mezza» dico guardando il telefono.
«Abbiamo ancora mezz'ora» dice lui stringendomi a sé.
Le sue mani spingono i miei fianchi sopra di lui, mentre le mie corrono ad accarezzare il suo petto nudo. Le nostre labbra si toccano e i nostri respiri si fanno sempre più corti.
Mi stacco da lui per calmarmi, le mie emozioni viaggiano a tremila all'ora, il cuore batte impazzito nel petto. Mi alzo per andare in bagno, forse per scappare da quello che rischiamo di combinare, mentre lui appoggia la schiena alla spalliera e accende il telefono.
Appena torno sul suo viso appare un sorriso.
«Mi piace vederti addosso le mie magliette» dice guardandomi.
«E a me piace indossarle» rispondo arrossendo.
Dopo esserci cambiati, scendiamo a fare colazione, uno a distanza di due minuti dall'altra, per non destare troppi sospetti nei miei prof.
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Kopfino
Teen FictionDaisy vive in un piccolo paesino del verde Vermont, con i suoi genitori. Come ogni sabato la sorella di Daisy, Oliv, torna da New York, ma questa volta non si limiteranno a film e piumone. Oliv trascinerà la timida Daisy a una festa, dove incontrerà...