1. Attacco a Daegu-Seokjin

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Seokjin's pov

Seokjin era conosciuto per essere uno dei migliori guerrieri della famiglia Kim, d'una grazia e leggerezza straordinaria nel combattimento.
I suoi capelli scuri e ordinati con un velo di lacca e la tuta scura risaltavano la pelle coperta di rune, al collo un ciondolo appartenente ai primogeniti della famiglia da generazioni.
Solitamente, si allenava in palestra, ma quel giorno era diverso: suo fratello minore Namjoon si era appena ferito con la spada, e toccava a lui curarlo.
"Nam! Se avessi qui il tuo parabatai, a quest'ora non ti staresti lamentando perchè i miei iratze non funzionano subito." Lo rimproverò, ricevendo uno sbuffo in risposta.
Sapeva bene che il suo fratellino aveva una cotta per quello che avrebbe dovuto essere il suo parabatai, e per questo non era stata fatta alcuna cerimonia.
In qualche modo, sia lui che il suo possibile fratello d'armi ne erano a conoscenza.
Jackson Wang era il migliore amico di Namjoon e sua crush allo stesso tempo, e Seokjin sospettava che entrambi provassero sentimenti l'uno per l'altro: sospetto che, il giorno della scelta se fare o meno la cerimonia, si era rivelato veritiero.
Ora i due si frequentavano in gran segreto, Jin era l'unico a saperlo. Alla fine, un altro ragazzo aveva legato con Namjoon ed erano diventati fratelli d'armi.
"Jackson mi ha detto che sarebbe arrivato più tardi. La famiglia Wang ha degli affari con il consiglio da risolvere, mentre Hobi non è qui e..."
Seokjin terminò la runa, spedendo il fratello ad allenarsi: doveva perfezionare la tecnica, avrebbero rimandato le chiacchiere a dopo.
Quanto a lui, desiderava solamente fare una bella doccia, avendo finito da poco il suo allenamento nonostante non fosse esattamente in un bagno di sudore.
"Hyung!" Una voce familiare lo raggiunse: era Kim Taehyung, il secondo dei suoi fratelli.
Ad esser onesti, sia lui che Namjoon erano stati adottati dalla famiglia di Seokjin, e per questo il cognome dato loro era Kim, nonostante le tracce della loro famiglia natia fossero state perse.
L'unica cosa rimastagli era una foto, ma non si erano ancora riconosciuti i genitori: i due allora bambini, infatti, erano stati cresciuti nel mondo mondano e con cognomi falsi dai loro genitori per essere protetti dai demoni.
"Ciao, piccolo Kim. Hai già finito i tuoi allenamenti di oggi?"
Taehyung scosse la testa. "No, stavo aspettando Jimin per allen-"
Il loro discorso appena iniziato venne interrotto da un ragazzo della stessa età di Namjoon e colui che alla fine era diventato il suo parabatai al posto di Jackson: Hoseok, dai capelli spesso rossi ma in continuo cambiamento e l'energia perenne, quasi come una pila della Duracell.
"Scusate se vi interrompo, ragazzi, ma abbiamo un'emergenza."

Si ritrovarono tutti davanti al portone dell'istituto, dove Jimin stava entrando: con sè teneva un ragazzo praticamente incosciente, faticava a portarlo in spalla.
"Stavo tornando dalla passeggiata per andare ad allenarmi, ma l'ho trovato semisvenuto davanti al portone."
Subito Hoseok si premurò di aiutarlo, e tutti assieme verificarono la sua vera identità. Era uno Shadowhunter, come loro.
"Cosa ci fa qui?" Si domandò Seokjin, osservandolo. Aveva un'aria piuttosto familiare, e sembrava debole.
Lo avevano sdraiato in infermeria, e analizzando le sue ferite avevano constatato l'estremo bisogno di iratze, ovvero rune di guarigione.
Doveva aver probabilmente lottato contro svariati demoni, ma sembrava aver compiuto quanto era suo dovere.
Però... una temperatura così elevata doveva indicare che era successo qualcosa di più, come l'attacco di un demone che ne avesse aperto una ferita intrisa di icore, sangue demoniaco.

"È permesso?" La madre di Jin, e capo del consiglio degli Shadowhunters, entrò.
"Madre." Seokjin e i suoi fratelli si inchinarono, così come fece anche Hoseok.
"Ho saputo che è arrivato qui un cacciatore di demoni, come noi. Da quel che mi è giunto alle orecchie, a Daegu sono morti moltissimi Shadowhunters per un'invasione di demoni accompagnata da un terremoto... questo ragazzo sembra essere un sopravvissuto."
Seokjin sentì un brivido percorrergli lungo la schiena, al sapere cosa era accaduto a quel ragazzo.
"Credo che dovremmo lasciarlo riposare." Intervenne Taehyung, che al solo sentire Daegu si era rabbuiato.
"Già, andate. Resterò io con lui, dopotutto come infermiere con sono male." Li rassicurò Hoseok, con un sorriso gentile.
Era il figlio di una strega e di uno Shadowhunters, e sua madre era una strega dai validi poteri curativi: il ragazzo aveva preso in parti uguali il sangue, e se le rune funzionavano, anche gli incantesimi sortivano lo stesso effetto. Era una rarità che una strega fosse fertile, diciamo una su un miliardo di nascosti di quel tipo.

Nel mentre, Jin vide Jimin scusarsi con il proprio parabatai, per poi correre nella sua stanza.
"Non vai con lui? Penso sia ancora traumatizzato dai ricordi del suo passato, dopo aver sentito questa storia." Fece notare a suo fratello, con un sospiro.
"Io... lui mi ha chiesto di lasciarlo solo. Tra una mezz'ora andrò a vedere se ha voglia di parlare, hyung."

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